Zorro: recensione della serie Paramount+ con Jean Dujardin

Zorro ritorna con un nuovo volto e una nuova storia, ma la sua maschera resta sempre iconica! La serie TV è disponibile su Paramount+ (visibile anche su Sky Glass e Sky Q).

Con il debutto su Paramount+, avvenuto il 6 dicembre 2024, la nuova serie Zorro riporta in scena il celebre giustiziere mascherato, cercando di unire tradizione e modernità. L’obiettivo è ambizioso: rendere omaggio al passato senza rinunciare a un aggiornamento che lo renda appetibile per un pubblico contemporaneo. A guidare questo tentativo è Jean Dujardin, affiancato da Salvatore Ficarra, in una produzione che promette leggerezza e profondità. Ma il risultato, per quanto affascinante a tratti, non sempre riesce a mantenere la giusta rotta.

Ciò che distingue questa nuova versione è il tentativo di mostrare un Diego de la Vega maturo, non più l’eroe spensierato che conosciamo, ma un uomo consapevole del peso delle sue scelte. Zorro si propone di esplorare temi universali come il confronto con il passato, il senso di responsabilità e la lotta tra il desiderio personale e il bene collettivo. Una promessa intrigante che, tuttavia, fatica a essere mantenuta fino in fondo.

Zorro (2024) e il peso del tempo

zorro 2024 recensione cinematographe.it

Diego de la Vega non è più il giovane spadaccino che si nascondeva dietro il sorriso beffardo e le acrobazie audaci. Sono passati vent’anni, e il personaggio che ritroviamo è un uomo maturo, segnato dalle responsabilità e dal ricordo di un padre ingombrante. Dujardin interpreta un Zorro che deve ritrovare se stesso, e lo fa con la grazia e l’ironia che gli sono proprie, ma anche con una certa riluttanza che sembra appartenere più alla scrittura che al personaggio.

Zorro ha un cast che brilla

La scelta di Salvatore Ficarra per il ruolo di Bernardo, il fedele assistente muto, è un colpo di genio. La sua presenza silenziosa e la mimica espressiva non solo danno vita a momenti di autentica comicità, ma anche a un equilibrio che arricchisce la narrazione. Al contrario, il personaggio di Gabriella, interpretato da Audrey Dana, pur volendo rappresentare una figura femminile più autonoma e sfaccettata, risulta a volte sacrificato da dialoghi poco incisivi e situazioni prevedibili.

Stile e atmosfera

Visivamente, Zorro è un piacere per gli occhi. La fotografia gioca con tonalità calde e nostalgiche, evocando l’epoca delle grandi avventure cappa e spada. Ma è proprio sul piano dell’avventura che la serie sembra trattenersi troppo. Le sequenze d’azione, pur ben realizzate, sono poche e quasi timorose, lasciando spazio a un tono riflessivo che non sempre si sposa con l’anima del personaggio.

L’idea di modernizzare Zorro è certamente interessante, ma non sempre ben calibrata. La serie tenta di attualizzare temi e dinamiche, come i conflitti familiari o il rapporto tra pubblico e privato, ma rischia di snaturare il protagonista. Diego de la Vega, qui, sembra più un uomo sopraffatto dalla vita che un eroe pronto a combattere per la giustizia.

Zorro: valutazione e conclusione

Miguel Bernardeau Zorro cinematographe

Pur con i suoi limiti, Zorro è una produzione curata e a tratti affascinante, che si regge sul carisma del suo cast e su una messa in scena evocativa. Tuttavia, manca di quella scintilla che trasforma una buona storia in un racconto indimenticabile. È un omaggio al passato, sì, ma con troppa prudenza per lasciare davvero il segno.

Per chi cerca una narrazione rassicurante, senza particolari guizzi ma comunque godibile, la serie offre un’esperienza piacevole. Tuttavia, per chi ha amato il fascino scanzonato delle versioni passate, questa reinterpretazione potrebbe apparire un po’ troppo timida. L’assenza di una vera anima avventurosa lascia il racconto sospeso, privo di quella dinamicità che ha reso Zorro un’icona immortale. In definitiva, Zorro rappresenta un tentativo interessante ma non del tutto riuscito di dialogare con un pubblico contemporaneo, dimostrando che, a volte, i miti del passato sono più forti quando restano fedeli alla loro essenza.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3