11 donne a Parigi: recensione della ‘chiacchierata’ commedia francese
11 donne a Parigi è un film prodotto in Francia nel 2014, arrivato in Italia quest’anno, dopo essere stato considerato una delle commedie francesi di miglior successo negli ultimi anni.
Come suggerisce il titolo, racconta di 11 donne a Parigi nel periodo primaverile, che si dividono tra vita professionale, vita privata, amori, sesso e tanti problemi. Problemi che vengono affrontati giorno per giorno con grande vitalità ed ottimismo.
Sono 11 donne molto diverse tra loro, ma per molti motivi le loro storie i si incontrano e si intrecciano, fino ad arrivare alla fine del film a portarle tutte nello stesso luogo, unendole con tutte le loro differenze e sfaccettature.
C’è Rose (Vanessa Paradise) che è la tipica donna in carriera che pensa solo al lavoro e non si fa amare da nessuno né nella vita privata né sul lavoro dove è rispettata, ma molto temuta. Ad un certo punto capisce di dover cambiare la sua vita e inizia a farlo cercando di riallacciare i rapporti con dei vecchi compagni di scuola, con dei risultati però decisamente disastrosi. Poi c’è Agathe (Laetitia Casta), avvocato brillante e di successo che non riesce a trovare l’uomo giusto a causa del suo carattere impacciato e agitato che la fa andare totalmente nel panico quando si tratta di allacciare una relazione amorosa. Ad aiutarla c’è la sua migliore amica Jo, che è diventata l’amante di un uomo sposato, con cui vive un’intensa relazione sessuale anche dopo che lui lascia la moglie per stare con lei. C’è anche la storia di sua moglie Inès che non accetta che il marito l’abbia lasciata per una donna più giovane e soffre a casa e sul lavoro per questa situazione. Sul lavoro c’è il suo capo Lily, un’esigente stilista che ha problemi ad ammettere che la figlia sta crescendo e nel contempo lei sta invecchiando.
11 donne a Parigi, madri di famiglia, donne d’affari, amiche, single o sposate…tutte paradossali, un po’ confuse, ma decisamente vitali
Nello stesso studio c’è il marito di Ysis, una madre giovanissima, con quattro figli e una vita totalmente annullata per la famiglia. Sarà una donna, Marie a farle ritrovare “gli arcobaleni nel cielo anche quando non piove”, a farla sentire di nuovo una donna prima che una madre e una moglie. Sempre attorno a Lily ruotano anche sua sorella, un’ipocondriaca che ha paura di vivere davvero la vita e soprattutto a viverla da sola e Sophie, un’impiegata infelice che non ha mai raggiunto l’orgasmo. Sullo sfondo ci sono anche Adeline, assistente personale di Rose che sta vivendo una situazione molto difficile con la madre e la affronta con tutta la forza possibile e Fanny, un’autista di autobus, sposata da 15 anni che ha ormai dimenticato di poter avere una vita sessuale, fino a quando una contusione in testa non risveglierà i suoi istinti.
Guarda QUI il trailer di 11 donne a Parigi
Questo film nasce dal desiderio delle sceneggiatrici Audrey Dana e Murielle Magellan di realizzare un film su donne che potessero da sole far ridere, interpretando dei personaggi più complessi di quelli offerti normalmente.
L’intenzione del film è buona, raccontare in modo ironico e spensierato la vita di 11 donne molto diverse tra loro in una primavera parigina, ma in realtà il film non riesce ad indagare realmente all’interno delle loro vite o delle loro personalità. Si ferma a parlare della loro vita sessuale, amorosa, le mostra come delle donne sessualmente insoddisfatte e per questa ragione totalmente incapaci di vivere a pieno il resto della loro vita.
11 donne a Parigi ha il grande potenziale di trovarsi a raccontare il mondo femminile in modo esclusivo e unico, ma non riesce davvero a raccontarlo nella sua totalità e profondità. Rimane in superficie, con un ritratto delle donne esageratamente caricato e incentrato principalmente sull’aspetto sessuale. Un risultato che seppur divertente e comico alla fine non rende davvero ingiustizia all’universo del gentil sesso, lo ritrare solo in parte, soffermandosi sulla facciata più frivola e banale.
Un film diretto da una donna con grandi potenzialità di racconto che, sebbene sia molto divertente, alla fine non coinvolge totalmente lo spettatore e non lo guida nella complessità dell’essere donna come invece, seppure in modo ironico, avrebbe dovuto fare.
11 donne a Parigi sarà al cinema dal 3 dicembre, distribuita da Microcinema.