’71: recensione del film di Yann Demange
“A causa dell’aggravamento della situazione a Belfast, il vostro reggimento verrà dislocato lì”. Così inizia ’71, primo lungometraggio di Yann Demange, regista della pluripremiata e acclamata serie di Channel 4 “Top Boy”. Thriller ambientato nell’Irlanda del Nord durante i primi anni del Conflitto Nordirlandese, ’71 vede come protagonista Gary Hook (Jack O’Connell), un soldato inglese, nonché nuova recluta trasferita nella caserma di Belfast. “Non preoccupatevi -rassicura il caporale- ci resterete solamente fino a quando un irlandese non vi sparerà”.
La città è letteralmente divisa in due fazioni in continua guerra tra loro: quella anglo-protestante e la irlandese-cattolica, entrambe dotate di fazioni paramilitari. Come se non bastasse il movimento nazionalista è in guerra con se stesso: l’IRA “ufficiale” (Irish Republican Army) si è inimicata le gang stradali radicali chiamate IRA “provvisoria”.
Il primo incarico affidato al plotone di Gary Hook è quello di assistere il RUC (Royal Ulste Constabulary) durante la perquisizione di una comunità cattolica. La folla si raduna in strada e cerca di contrastare le angherie: è l’inizio dell’ennesima guerriglia della zona. Questa volta l’Armitage è costretto alla ritirata ma nel caos vengono dimenticati sul campo due soldati, tra cui Gary, che inizia una lotta per la sopravvivenza, sempre più disperata e brutale. Tradimenti, finti amici e aiuti che arrivano da chi meno ci si aspetta…di chi ci si può realmente fidare?
’71 è un film diviso in due parti: nella prima si colgono le dinamiche, le fazioni e le strategie di una guerra che non ha ancora definito un vincitore nemmeno oggi, 44 anni dopo. Le inquadrature guidano lo spettatore a vivere la guerra attraverso gli occhi dei protagonisti, soprattutto del nostro Gary Hook. Sono poche, infatti, le inquadrature dall’alto, tipiche dei film di guerra, in modo che lo spettatore abbia la sensazione di scappare attraverso le anguste vie della cittadina, dove scappa anche Gary disorientato e impaurito. La seconda parte del film, invece, diventa una spy story in cui Gary cerca di fuggire, nonostante una grave ferita, cercando di capire chi siano gli amici e chi invece lo vorrebbe morto.
Un aspetto sconvolgente dei protagonisti di questa guerra è la loro età. A tale proposito, queste sono le parole del regista Demange: “L’idea di un giovane mandato a combattere delle sporche guerre mi colpiva molto. Spesso questi ragazzi hanno più cose in comune con i loro coetanei, contro i quali combattono, che con gli uomini da cui prendono ordini”.
L’esigenza di appartenere ad una fazione della guerra con propri ideali e regole da seguire è un altro tema importante del film: Gary non sa a cosa appartiene. In questo caso la contrapposizione con il bambino che incontra durante la sua fuga notturna è emblematica. Utilizzando le parole del regista, ’71 è un film che esplora la mascolinità vulnerabile di un ragazzo senza radici, senza famiglia, alla ricerca di una tribù a cui appartenere, che trova una dimensione nell’esercito, ma poi viene tradito.
Non perdetevi ’71 da domenica 9 luglio distribuito da Goodfilms. Nel cast anche Paul Anderson, Richard Dormer, Sean Harris, Barry Keoghan, Martin McCann e Charlie Murphy.