8 minuti e 46 secondi – L’assassinio di George Floyd: recensione

La recensione dell’instant doc prodotto da Sky che racconta la morte di George Floyd e l'ondata di proteste globali per la lotta contro il razzismo. Con la voce narrante di Idris Elba.

Quando si dice stare sul pezzo: 8 minuti e 46 secondi – L’assassinio di George Floyd ha proprio nell’esigenza di rimanere al passo, ancorato e in sincronia con il momento storico, il suo motivo di essere. Non è un caso che nel linguaggio audiovisivo prodotti come questo, confezionati in tempi record, vengono battezzati instant doc e in quanto tali raccontano l’attualità e la realtà dal basso, spesso dal punto di vista delle persone che ne sono testimoni dirette o indirette, con i mezzi di volta in volta che si hanno a disposizione. È quanto hanno fatto da Gilberte Phanor e Toby Sculthorp, produttori, autori e registi del documentario made in UK, trasmesso su Sky TG24, Sky Atlantic e Sky Arte a meno di un mese dalla morte a Minneapolis dell’afroamericano George Floyd.

8 minuti e 46 secondi: racconta la morte di George Floyd e l’ondata di proteste globali che ne sono scaturite

Era il 25 maggio quando l’uomo veniva bloccato a terra da un poliziotto bianco con un ginocchio sul collo per 8 minuti e 46 secondi, interminabili e terrificanti, togliendogli il fiato e la vita. Da lì quella frase destinata a rimanere impressa per sempre nella mente (“I can’t breathe”), al quale segue il titolo di un film che racconta la morte di George Floyd e l’ondata di proteste globali per la lotta contro il razzismo che ne sono scaturite negli Stati Uniti e oltreoceano, come una miccia accesa in una polveriera. Ma Floyd è però soltanto una delle ultime vittime di un’escalation di violenze e abuso di potere da parte di poliziotti bianchi e forze dell’ordine ai danni di persone di colore o appartenenti a minoranze etniche. Viene da sé che per gli autori si è reso necessario un breve excursus storico per rievocare i casi più eclatanti (tra cui il violento pestaggio del tassista Rodney King per mano di alcuni agenti del dipartimento di Los Angeles) e i movimenti di protesta nati come reazione, da Martin Luther King sino a Black Lives Matter. Un excursus utile a gettare le basi del discorso e per giungere più preparati alla cronaca di questi giorni.

La voce narrante di Idris Elba come filo conduttore per navigare a vista tra l’enorme massa di materiali di repertorio video e fotografici

8 minuti e 46 secondi - L’assassinio di George Floyd cinematographe.it

Una volta ritornati al presente, la timeline prende forma e sostanza attraverso una serie di argomentazioni che ruotano intorno al caso di Floyd o che ne sono dirette emanazioni. Si delinea il contesto e le reazioni sociali, politiche e mediatiche, per poi approfondirle una alla volta in una successione di capitoli che portano sino alle immagini del funerale. Il baricentro non poteva che essere l’insieme delle scellerate decisioni dell’amministrazione Trump per contenere le rivolte, mentre tra le strade e nelle corsie degli ospedali a stelle e strisce (e non solo) si lotta per la vita e la morte a causa della pandemia. Un epilogo inevitabile al quale si giunge dopo un flusso di interviste a gente comune, legali, istituzioni politiche e religiose, scrittori e attivisti, tra cui la figlia di Malcom X, Ilyasah Shabazz. Il tutto accompagnato dalla voce narrante dell’attore Idris Elba, che funge da filo conduttore per navigare a vista nell’enorme massa di materiali di repertorio video e fotografici assemblata con grande attenzione.

Più che un documentario, un lungo speciale a carattere giornalistico

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Di fatto 8 minuti e 46 secondi – L’assassinio di George Floyd più che un documentario nel senso lato del termine è un lungo speciale a carattere giornalistico su quanto accaduto e sta accadendo in queste settimane di lotte e rivendicazioni, mentre le città bruciano e le statue e i simboli delle discriminazioni razziali vengono disarcionati. Ciò che resta non è un prodotto imprescindibile, perché da qui ai prossimi mesi e anni a quelle stesse istantanee se ne aggiungeranno altre che daranno vita ad operazioni analoghe di maggiore efficacia. Ma ad oggi, quella firmata da Phanor e Sculthorp, rappresenta un’importante testimonianza che prova a tracciare un primo parziale  bilancio.

Dopo la messa in onda sui canali Sky,  il documentario è disponibile on demand su SkyGo e su Now Tv.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

2.8