A luci spente: recensione del film action con Frank Grillo

La recensione di A luci spente, il film action con protagonista Frank Grillo disponibile su Prime Video dall'11 luglio 2024.

L’attore Frank Grillo interpreta un ex veterano di guerra tormentato dal suo passato nell’action thriller A luci spente, diretto da un esperto del genere: il regista Christian Sesma. Il film inizia catapultandoci nell’azione viva: Duffy combatte al fronte insieme ai soldati, gli stessi che considera ormai suoi fratelli, e che vede morire sotto il suo stesso sguardo. Anni dopo, l’uomo torna a Los Angeles ma non si è ancora lasciato alle spalle le ferite che porta, e quel peso per non essere riuscito a salvare le vite delle persone a cui teneva di più. In seguito a una rissa in un bar, qualcuno nota le abilità di Duffy nel combattimento e decide di dargli un’occasione: diventare un lottatore clandestino, così da sperare di trovare il riscatto e sfogare tutta la sua rabbia. L’ex militare accetterà?

A luci spente affronta il disturbo da stress post-traumatico ma senza approfondire, né regalare nulla di nuovo

A Luci Spente; cinematographe.it

Da quando è tornato dalla guerra, Duffy non ha più un posto in cui vivere ed è alla ricerca di soldi facili. Max (interpretato da Mekhi Pfeifer) è un ex detenuto che gestisce un circolo di lotte clandestine. Tra i due nasce una sorta di alleanza/amicizia che permette a di dare a Duffy un tetto presso sua sorella Rachel e sua figlia. Max teme che l’ex soldato possa seguire la strada di suo fratello, anche lui veterano di guerra, che ha finito per isolarsi senza affrontare i suoi demoni. Forse incoraggiato da un senso di redenzione, Max vuole usare le qualità nel combattimento di Duffy per guadagnare denaro – anche perché deve ripagare un debito a Sage (Dermot Mulroney), proprietario di una palestra nonché gestore di lotte clandestine. “Non desidero essere sfruttato, l’ha già fatto il mio paese.” Inizialmente Max rifiuta, ma i fantasmi del suo passato sono ancora vivi in lui, perciò decide di accettare l’offerta dell’ex detenuto.

A luci spente, con lo stile dell’action, affronta il tema del disturbo da stress post-traumatico, ma senza particolare approfondimento. Argomento caro al cinema americano, negli ultimi anni è stato raccontato con svariate sfaccettature, mostrandoci anche i sintomi. I disturbi riportati da Duffy si limitano ad essere copiosi – e rumorosi – flashback, che ogni tanto appaiono sullo schermo nei momenti concitati. Il film con Frank Grillo non ha particolari momenti in cui brilla a livello di narrazione, e appare una storia costruita su misura per l’attore, noto per il cinema d’azione. La scrittura è povera, e a tratti inconcludente, con evidenti difficoltà nello sviluppo. Spazio a criminalità, bande rivali e poliziotti corrotti con la violenza che scorre a volontà, spesso senza senso. A Luci Spente dimostra che non basta avere un cast di stelle (c’è anche Jaime King nel ruolo del superiore di Sage, una donna al potere che in realtà non ne ha così tanto): c’è bisogno di una sceneggiatura solida.

A luci spente: valutazione e conclusione

Per concludere, A luci spente è un film blando e non è certamente memorabile, dato che non aggiunge nulla di nuovo al genere. Abbastanza prevedibile a causa di una trama debole che soffre di una scrittura gonfia di cliché e matasse a volte difficili da sciogliere. La narrazione prende il via fin troppo velocemente, e ciò non consente di sviluppare adeguatamente i personaggi, né quelli maschili né quelli femminili (in minoranza). In un mondo di soli uomini come quello delle lotte clandestine, brilla un’unica donna, interpretata da Jaime King, che tuttavia viene messa all’angolo. Per gli amanti del genere, A Luci Spente rimane un film d’azione che intrattiene, specialmente per coloro che prediligono l’adrenalina e vedere qualche cattivo ragazzo prendersi a pugni. Senza aspettarsi colpo di scena (non pervenuti).

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 1.5
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

1.8