TFF34 – A quiet passion: recensione del film su Emily Dickinson

A Quiet passion è una pellicola presentata al TFF34, diretta da Terence Davies e intepretata da Cynthia Nixon, Emma Bell, Keith Carradine, Jennifer Ehle e Duncan Duff.

A quiet passion è un biopic sulla scrittrice americana Emily Dickinson che attraversa la sua esistenza dalla convivenza in college fino alla sua morte. Mostra la sua solitudine, la sua reclusione, le sue rare pubblicazioni, la vita nel casale di famiglia dal quale non si staccò mai, i suoi sofferti rapporti con chiunque accennasse di voler entrare nella sua vita, i suoi amori platonici e l’asservimento all’immortalità dell’anima.

A Quiet passion

Cynthia Nixon veste i panni di una delle scrittrici più celebri di tutti i tempi, Emily Dickinson. La poetessa di Amherst diede voce e corpo alla natura, alla morte, all’eternità e al baratro della sua insensatezza, ebbe molto ben da dire contro la guerra di secessione e portò avanti delle rivoluzioni personali per l’affermazione della dignità di una donna nella concezione borghese dell’ottocento americano, non fu mai debole, accennata o misurata, fu tutto ciò che bisogna essere, arrivando a mentire a sè stessa, andando oltre la propria vita perchè non riuscì mai ad essere abbastanza per una donna che sognava tutto quello che avveniva oltre il suo corpo, attraverso l’anima, passando da Dio e non dalla religione.

A Quiet passion cede il passo ad una narrazione impoverita dalle stesse parole, il cui senso rimane sempre un passo indietro, il cui spirito è presente ma non visibile come dovrebbe.

A Quiet passion

Non c’è distinzione tra buio e luce, in lei è tutta una summa, ma ciò è errato, è errato pensare che fosse così per la scrittrice, seppe perfettamente distinguere tra la fascinazione del peccato e la bontà dello spirito, tra la solitudine come affermazione del proprio io e la reclusione dal mondo, sembra che nella pellicola la Dickinson riesca solo a scagliarsi contro la propria famiglia per le scelte alle quali vengono sottoposti loro ma di lei men che meno, sembra non sia stata resa possibile una vita all’interno della pellicola e questa passione quieta è falsa come l’ottone delle teiere.

Cynthia Nixon convince sempre in modo parziale, la sua interpretazione oscilla tra la nevrosi e il pianto, ogni sorriso, ogni sguardo sono redatti in modo fumoso, schivo, un misto tra presagio e disagio. La vita di Emily Dickinson bisogna ammettere che non si può trasporre in modo esiguo, e non è sicuramente facile da rendere, ma questa Emily Dickinson è esile come i gambi di fresie, il suo caos, i suoi demoni interiori, la sua rabbia, il suo lascito come donna, scrittrice e ribelle sono opachi, dimezzati e quindi reclusi a loro volta in un silenzio che non rispetta minimamente l’eccellenza dei suoi versi.

A Quiet passion

A Quiet passion rimane una pellicola visivamente apprezzabile, densa di significanti ma senza alcun significato

“Conformati e sei saggio, dissenti e sei pericoloso” scriveva. Tutto ciò in A Quiet passion è tacitamente oscurato, della Dickinson ci rimangono qualche foglio sparso qua e la, la sua timorazione, la sua gratitudine alla famiglia, le vesti tenute insieme da una figura visivamente credibile ma dialetticamente incerta, le parole dovrebbero dar forma al suo mondo ma lei sembra più presente e credibile quando si trova ad inizio film nel Mount Holyoke College, in cui prende una posizione precisa dalle sue compagne che temono il giudizio e auspicano alla salvezza di Dio. Lei no, lei teme la condanna da parte della propria anima e solo tramite quella poter trovare il perdono di Dio.

La vita, le battaglie e la morte di Emily Dickinson sono vivisezionate in modo netto, aspro mostrando come poco la sua vita sia stata realmente ribelle e sembra che lo sia stata solo in seguito a frequentazioni amicali dissennate, come quella che intercorre tra lei e Vryling Buffam, i cui dialoghi sono espressi in modo volutamente ellittico. C’è uno squilibrio tra ciò che la poetessa vive e ciò di cui scrive, le scene sono piene di orpelli e pizzi e lo stesso le parole, piene di forma ma senza alcun colore.

A Quiet passion

A Quiet passion rimane una pellicola visivamente apprezzabile, densa di significanti ma senza alcun significato, con un immagine acustica lodevole ma che sottrae ogni poesia, ogni immortalità ad una delle figure più celebri della letteratura di tutti i tempi.

 

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1

2.2