Above water/ Marcher sur l’eau: recensione del docufilm di Aïssa Maïga

Un documentario dai tratti autobiografici che dirige un'inchiesta sull'evoluzione disastrosa e sconfinata della natura

Above water/ Marcher sur l’eau, è il documentario diretto da Aïssa Maïga presentato al Festival di Cannes 2021, in concorso per la sezione Immersioni di Sguardi Altrove Film Festival 2023.

Above water/ Marcher sur L’eau: un documentario sull’acqua, simbolo di vita e di civilizzazione

Above water/ Marcher sur l’eau, è la perifrasi di una storia vera, di una storia di un popolo che, nato sull’acqua, a causa della siccità affonda sempre di più i piedi nella sabbia. È un documentario tanto aspro quanto spietato che riprende una tematica diventata ormai emergenza globale.

Il documentario, diretto da Aïssa Maïga, regista senegalese-francese, metaforicamente è una pozzanghera riarsa, una macchia sul terreno; una profonda riflessione su una tematica importante affidata alla voce di Houlaye, una ragazza di 14 anni, che vive nella comunità pastorale estesa di Wodaabe Peuhl di Tatiste, nel bacino di Asawagh nel nord del Niger. La sua è una famiglia numerosissima che sopravvive grazie ai pozzi d’acqua distanti dalla propria abitazione chilometri e chilometri percorsi giornalmente. “Laddove c’è acqua c’è vita”, e in Africa l’acqua rappresenta il simbolo della vita, l’elemento naturale attraverso il quale le comunità diventano strumento di civiltà, si organizzano e creano sistemi sociali

Above water/ Marcher sur L’eau: i disastri della natura raccontanti attreverso inchieste e informazioni autobiografiche

La particolarità di questo documentario è il suo intreccio che sembra percorrere tratti autobiografici; infatti la regista, Aïssa Maïga , inserisce, in veste di inchiesta e informazione, riferimenti e i ricordi del proprio vissuto rendendo realisticamente la disgrazia di esser nati in un territorio tra i più sfortunati del mondo.

Il documentario è stato realizzato nel 2021 quando era già in atto l’emergenza “siccità” che colpisce tutti senza creare ancore di salvezza per nessuno. Il lavoro, senza sentimentalismi ed edulcorazioni romanzate interpreta sul piano umano e scientifico il dramma di intere comunità.
Non vi è alcun riferimento alla povertà, né al flagello della guerra; non c’è il Mediterraneo così come non ci sono riferimenti a Paesi sottosviluppati sul piano economico o culturale; c’è semplicemente un documentario che senza estremizzare riprende l’evolversi disastroso della natura e le sue conseguenze.

Above water/ Marcher sur l’eau: in concorso per la sezione “immersioni” di Sguardi Altrove Film Festival 2023

Above water/Marcher sur l'eau.
Cinematographe.it

L’acqua ha il ruolo di protagonista!  Sguardi Altrove Film Festival 2023 la sceglie come tema centrale per la sua trentesima edizione. Una scelta a dimostrazione della particolare attenzione che il Festival rivolge anche alle problematiche ambientali ma anche a quelle pellicole che stentano ad entrare nei circuiti cinematografici. Pellicole di gran valore civile che accendono i riflettori su contesti culturali e problematiche sociali di grande importanza, divenendo così motore di sensibilizzazione e consapevolezza.

Le complessità naturali, l’insufficienza di risorse, la povertà economica dilatano distanze non solo geografiche ma socio culturali e rallentano ogni forma di sviluppo e crescita.

Aïssa Maïga in Above water/Marcher sur l’eau respinge pletoriche argomentazioni retoriche e rimarca sul concetto di inclusione, sulla necessità di aprire le porte dell’accoglienza e considerare ricchezza tutto ciò che si pone sulla linea della diversità; ci presenta un documentario che oggi si sarebbe potuto realizzare in qualsiasi parte del mondo.

Una produzione franco-belga di 89 minuti che riprende una terra che sembra screpolarsi; lo fa con un’analisi attenta e veritiera.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

3