Biografilm 2019 – Alice e il sindaco: recensione del film con Fabrice Luchini

Alice e il sindaco ha il merito di presentarci con rara sincerità e sano realismo il mutamento in corso all'interno delle alte sfere della politica.

Fra le principali vittime del repentino mutamento della nostra società c’è la politica, che quotidianamente vediamo barcamenarsi senza successo fra formule datate e lontane dalle esigenze dei cittadini, illusori capri espiatori per l’insoddisfazione della gente e puro dilettantismo. Il cinema ha fin qui faticato a rappresentare questo cambiamento. Negli USA, ci si affida prevalentemente a biopic su figure già superate come Dick Cheney (Vice – L’uomo nell’ombra) e Gary Hart (The Front Runner – Il vizio del potere), con l’ormai fiacca carica polemica di Michael Moore e del suo Fahrenheit 11/9 a fare da contraltare. In Italia, tolto il fortunato caso di Benvenuto Presidente!, capace di anticipare la frattura fra politica e popolo, siamo invece fermi al ritratto abbastanza benevolo di Silvio Berlusconi in Loro e a inconsistenti satire come Natale a 5 stelle. A riparare parzialmente a questa lacuna ci pensa la Francia, con Alice e il sindaco (Alice et le maire), opera seconda di Nicolas Pariser.

Alice e il sindaco: fra politica e filosofia
Alice e il sindaco Cinematographe.it

Protagonista della vicenda è il sindaco di Lione Paul Théraneau, che dopo 30 anni di politica attraversa una profonda crisi professionale, ritrovandosi privo di stimoli e idee. Per affrontare questo difficile momento, il politico decide di assumere la giovane filosofa Alice Heimann, con la quale instaura fin da subito un forte legame, basato sulle reciproche differenze e sulla loro affinità culturale. Servendosi dell’espressività del gigante del cinema francese Fabrice Luchini e del talento di Anaïs Demoustier, ai quali affida gli acuti e brillanti dialoghi da lui stesso scritti, Pariser intraprende un discorso profondo e complesso su che cosa significhi davvero fare politica oggi e sui tanti piccoli e grandi compromessi a cui un uomo delle istituzioni deve scendere.

Alice e il sindaco scorre senza particolari colpi di scena, ma riesce comunque a conquistare lo spettatore grazie a una scrittura intelligente e raffinata, che trova il giusto equilibrio fra umorismo, riflessione sociale e caratterizzazione dei personaggi. Si rimane colpiti e a tratti sconfitti dalla banalizzazione degli ideali politici messa in atto durante disarmanti riunioni a base di marketing e slogan, ma allo stesso tempo si riesce ad apprezzare il vicendevole scambio dei protagonisti. Luchini è abile a rappresentare la rifioritura di una vecchia volpe della politica, grazie alla freschezza e alla curiosità della sua giovane collaboratrice. La co-protagonista Demoustier regge invece il confronto con il più blasonato collega, disegnando un notevole arco narrativo per il proprio personaggio, che, grazie all’esperienza con il sindaco, acquisisce scaltrezza e consapevolezza, da affiancare alla sua purezza politica per affrontare al meglio le gelosie e le rivalità all’interno di uno staff di medie dimensioni.

Alice e il sindaco: la possibilità di una politica diversa

Alice e il sindaco Cinematographe.it

Alice e il sindaco ha il merito di presentarci con rara sincerità e sano realismo il mutamento in corso all’interno delle alte sfere della politica, lanciando stimolanti riflessioni sulle priorità che le persone di potere sono costretti a darsi e sul peso che queste scelte hanno nella crescente spaccatura fra cittadini e cosa pubblica. In un panorama politico in cui l’insulto prende sempre più il sopravvento sul dialogo e la propaganda social mette spesso e volentieri in secondo piano le idee e i programmi, l’opera di Pariser (gratificata con il premio Europa Cinema Label della Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2019) ha il merito di riconciliarci con il desiderio di una politica che sappia abbinare decisione e riflessione, trovando il giusto compromesso fra favore del popolo e seria volontà di progresso.

Alice e il sindaco arriva nelle sale cinematografiche italiane il 30 gennaio 2020, distribuito da Movies Inspired e BIM Distribuzione.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.6