All Together Now: recensione del film Netflix con Auliʻi Cravalho

Ci sono voluti dieci anni per far sì che Sorta Like a Rockstar diventasse un film, ma come accade spesso da qualche tempo a questa parte ci ha pensato Netflix a sbloccare la situazione, acquisendo i diritti del romanzo di Matthew Quick dalla Fox Searchlight che per prima aveva manifestato l’intenzione di portarlo sullo schermo. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, non a caso il progetto finì nel cassetto nel 2013. Sette anni dopo, il nuovo tentativo è andato a buon fine, con l’adattamento dal titolo All Together Now che è entrato nel catalogo della piattaforma statunitense a partire dal 28 agosto.

All Together Now è la trasposizione cinematografica del romanzo mai pubblicato in Italia di Matthew Quick, Sorta Like a Rockstar

È stato lo stesso autore a curarne la sceneggiatura, affiancato per l’occasione da Marc Basch e Brett Haley, quest’ultimo impegnato anche dietro la macchina da presa. Il terzetto ha fatto in modo che la trasposizione cogliesse in pieno lo spirito e soprattutto il carico di messaggi più o meno subliminali del quale il romanzo e la storia narrata si sono fatti portatori sani. Carico, questo, che prima del film non era mai stato messo a disposizione del pubblico italiano, poiché il libro in questione non è stato tradotto e pubblicato per il mercato nostrano. Decisione discutibile e inspiegabile, visto il successo avuto oltreoceano e non solo. Pazienza ce ne faremo una ragione, con la pellicola che arriva a colmare quella che per molti ha rappresentato una mancanza editoriale.

All Together Now: classico romanzo di formazione che mescola sorrisi, dramma e musica

Per carità non si è trattato di una svista colossale, di quelle al contrario ne abbiamo visti a bizzeffe e di più clamorose. La trasposizione ci ha regalato la classica storia di formazione che mescola sorrisi, dramma e musica, in un piacevole mix che lascia nel fruitore qualche traccia positiva e propositiva del suo passaggio, al quale si va ad aggiungere la morale di turno sull’importanza di sapere accettare l’aiuto delle persone che ci sono care. Morale che la scrittura a nostro avviso sottolinea un po’ troppo, anche quando oramai è giunta a destinazione già da un pezzo. L’insistenza nel ribadirla finisce con il renderla meno efficace, ma per fortuna non compromette la semplicità di un teen-drama che nel corso della timeline riesce a sfiorare le corde del cuore e inumidire le guance (il confronto verbale tra la protagonista e sua madre prima dell’addio è davvero toccante).

All Together Now: plot non originale, ma capace di toccare le corde del cuore grazie all’interpretazione e alle doti canore di Auliʻi Cravalho

All Together Now non ha di certo l’originalità nel proprio DNA, con il plot che vede l’ennesima adolescente ben voluta con il dono innato della bella voce e un’importante audizione alle porte in una prestigiosa accademia, alle prese con le difficoltà di un destino che sembra averle voltato le spalle. Difficoltà economiche, conflitti domestici, malattie e lutti, sono lì a complicarle il cammino, ma per fortuna c’è l’amore, l’affetto e il contributo di chi non ti aspetti. Tutto questo riporta la mente al corposo filone pseudo-disneyano, colpevole in molte occasioni di sfornare operazioni fotocopia. E infatti in alcuni passaggi della pellicola di Haley sembra di rivedere la Hilary Duff di Raise Your Voice. Effetti collaterali e déjà-vu inevitabili quando si percorre una certa strada, quella che da cult come Saranno famosi arriva diritto a cloni come High School Musical e Glee, dove la musica e l’inseguire di un sogno sono la chiave per spalancare le porte del successo. Accadrà anche alla Amber di All Together Now? Lasciamo alla visione la risposta. Visione che vi consigliamo caldamente nella versione originale, per godere delle capacità interpretative e soprattutto canore di Auliʻi Cravalho.