RomaFF13 – All You Ever Wished For: recensione del film con Madalina Ghenea
La nostra recensione di All You Ever Wished For, film del premio Oscar Barry Morrow con Darren Criss, James Remar, Madalina Ghenea e Ángela Molina.
All You Ever Wished For è un film del 2018 scritto e diretto da Barry Morrow, premio Oscar per la sceneggiatura originale di Rain Man – L’uomo della pioggia. Il film è una collaborazione fra Italia e USA, e vede la partecipazione di celebrità americane come Darren Criss (Glee) e James Remar (I guerrieri della notte, Dexter) insieme a volti noti del cinema italiano come Madalina Ghenea, Ángela Molina, Duccio Camerini, Remo Girone, Fabrizio Biggio e Claudio Bigagli. All You Ever Wished For è stato presentato nel corso della Festa del Cinema di Roma 2018, come evento speciale della sezione Alice nella città.
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Il giovane americano Tyler Hutton (Darren Criss), figlio del magnate della moda Gordon (James Remar), arriva a Milano per contro del padre, per gestire un affare in grado di fargli comprendere l’importanza e la delicatezza del business di famiglia. Giunto in Italia, viene però rapito da 3 inetti furfanti che, nel tentativo di ottenere un’ingente somma come riscatto, lo portano con loro in un rifugio in montagna. I quattro finiscono in una piccola comunità montana, dove subiscono l’effetto di un misterioso incantesimo, in grado di fare innamorare la persona colpita della prima persona che capita sotto gli occhi. Tyler finisce così per essere incantato da Rosalia (Madalina Ghenea), che gestisce una locanda locale.
All You Ever Wished For: una sconcertante fiaba per bambini
Quando ci si trova di fronte a film come All You Ever Wished For, la prima parola che viene in mente per commentare è sconcertante. Sconcertante perché capita raramente di vedere un premio Oscar come Barry Morrow subire un’involuzione tale da vederlo coinvolto in prima persona (alla regia, la sua prima, e alla sceneggiatura) in un film che avrebbe lasciato perplessi anche come riempitivo dei palinsesti della televisione per ragazzi degli anni ’90.
Sconcertante perché, in un momento in cui il cinema italiano ha bisogno come l’aria di produzioni dal respiro internazionale, sembra irragionevole sprecare una delle poche opportunità in tal senso, le splendide location del Trentino-Alto Adige in cui hanno avuto luogo le riprese e un cast di nostri interpreti di comprovata esperienza in un film così sciatto e superficiale.
Sconcertante soprattutto perché si fa davvero fatica a comprendere chi possano essere, in pieno 2018, i destinatari di quella che è sostanzialmente una fiaba per bambini, con un umorismo talmente puerile da renderla impresentabile per gli adulti ma senza una vera e propria chiave di accesso fanciullesca, che possa permettere a un pubblico giovanissimo di immedesimarsi o almeno di entrare in empatia con il racconto.
Madalina Ghenea è uno dei pochi punti di forza di All You Ever Wished For
All You Ever Wished For mette in scena una trama esile e lineare, basata su tematiche già usate e riusate fin dalla notte dei tempi, come il contrasto fra ambiente rurale e città o la storia d’amore fra persone di opposta estrazione sociale, infarcendo il racconto di personaggi secondari in gran parte inutili e di un umorismo totalmente forzato e caricaturale, che affligge alcuni ottimi caratteristi nostrani. Fra piani truffaldini sgangherati, cattivi che diventano improvvisamente buoni e il classico lungo inseguimento alla bella di turno, costellato da errori e superficialità da parte del protagonista maschile, sembra quasi di trovarsi davanti a un film di Leonardo Pieraccioni, con la differenza che il peggior Pieraccioni è comunque dotato di un’ironia e di un’autenticità che in All You Ever Wished For mancano come l’acqua nel deserto.
Non giova certamente alla già problematica causa del film la performance totalmente inespressiva di Darren Criss, resa meno evidente solo dalla reale inconsistenza del suo personaggio. I nostri interpreti Duccio Camerini, Massimo De Lorenzo, Remo Girone, Fabrizio Biggio e Claudio Bigagli, pur a disagio nel dover recitare in lingua inglese e in evidente imbarazzo per l’astrusità del progetto, riescono comunque ad annullare per presenza scenica l’attore americano. La stessa “impresa” riesce anche a Madalina Ghenea, che, pur senza una forte formazione nella recitazione e costretta a nascondere la sua abbagliante bellezza sotto agli abiti da contadina, non rappresenta certamente il punto debole di All You Ever Wished For ed è invece sorprendentemente efficace nel rendere più dignitoso il mutevole rapporto sentimentale fra i protagonisti.
All You Ever Wished For: un film senza personalità e privo di forza
Fra imbarazzanti sketch, sottotrame puramente riempitive e inquadrature delle location trentine (fra le poche cose apprezzabili dell’intero film), All You Ever Wished For giunge così all’agognata conclusione, con una vittoria dei buoni sentimenti talmente artefatta e precipitosa da far passare praticamente inosservato il matrimonio (religioso) fra due uomini, evento potenzialmente esplosivo.
In conclusione, All You Ever Wished For è un progetto totalmente sbagliato e a tratti mortificante per le grandi professionalità coinvolte. Un cinema senza personalità e privo di forza, destinato a scivolare rapidamente nel più totale anonimato.