Altri animali: recensione del documentario

Un'immersione documentaria dietro le quinte del lavoro del veterinario.

Altri animali è un documentario che si concentra sulla figura professionale del veterinario. Prodotto da Cristiano Bortone con il contributo della Sardegna Film Commission e distribuito da Piano B Distribuzioni, il film arriva nelle sale cinematografiche italiane dal 21 gennaio 2025.

Monica Pais e Paolo Briguglio si sono conosciuti nel corso degli anni universitari. Entrambi studenti della facoltà di veterinaria, seppur con caratteri diversi, hanno saputo conciliare le loro divergenze per diventare una coppia, sia dal punto di vista professionale che nella vita privata. 
Insieme gestiscono una clinica per la cura e la riabilitazione degli animali, sia domestici che randagi. Il regista Guido Votano mette al centro della narrazione la figura del veterinario, filmando la routine quotidiana dei due protagonisti e del loro team, fondamentale per la gestione del lavoro. Alle immagini degli interventi quotidiani si alternano i due punti di vista di Monica e Paolo, che raccontandosi alla telecamera fungono da fil rouge tra passato e presente, spiegando le scelte che li hanno condotti a questo stile di vita. 

Altri animali: il documentario che ci fa scoprire la figura del veterinario, tra denatalità e abbandono

Durante una passeggiata con il suo cane (un ex cane poliziotto antidroga congedato dal servizio, che la coppia ha deciso di adottare), Paolo riflette sul tema della denatalità. 
Il veterinario osserva come si è evoluto, da un punto di vista antropologico, il rapporto familiare tra la popolazione: se in passato era consuetudine avere almeno due o tre figli, nella nostra società è raro trovare giovani coppie che decidano di averne uno. Le nuove generazioni sono propense ad avere animali domestici, cani e gatti sono i favoriti, forse perché richiedono meno responsabilità e sono più semplici da gestire, almeno in apparenza.  Parallelamente sono aumentati in modo esponenziale anche i casi di abbandono, soprattutto dopo la pandemia. Monica e Paolo prendono in carico le numerose segnalazioni di animali randagi che hanno bisogno di cure mediche, dando il loro aiuto quando possibile. Nel corso del documentario viene messa in risalto anche la parte emozionale dell’universo maschile; mentre un tempo erano pochi gli uomini che avevano un animale domestico, in questi anni la situazione si è ribaltata, suggerendo un rapporto di parità tra il maschile e il femminile.  

Le professioni mediche in questi ultimi cinquant’anni hanno giovato di un notevole salto di qualità grazie agli sviluppi della tecnologia. Il documentario si sofferma sugli strumenti tecnici che agevolano il lavoro dei veterinari, come la TAC. Durante gli esami medici di routine nascono le situazioni buffe e simpatiche, che la fotografia a cura di Guido Votano e Thierry Winn non perde occasione di immortalare. Ai primi piani degli animali vengono alternate le magnifiche immagini del paesaggio. 

Altri animali: valutazione e conclusione 

Il documentario omaggia il lavoro infaticabile del veterinario, mettendo in risalto la professionalità, l’empatia e la dedizione di Monica e Paolo e del loro team di assistenti nel prendersi cura dei piccoli e grandi animali che arrivano nella clinica. La loro giurisdizione non è circoscritta all’ambiente lavorativo ma anche alle segnalazioni di animali abbandonati o spiaggiati, come il delfino. La Sardegna, concepita dall’immaginario pubblico come un paradiso, grazie allo scarso inquinamento, offre una fauna variegata e preserva le specie, rendendolo un habitat ideale per gli animali. Il film segue l’intero ciclo di guarigione, dall’arrivo in clinica alle cure, fino alla riabilitazione. È un legame profondo che unisce tutti coloro che collaborano a preservare la salute degli animali e ancor più a trovare una collocazione familiare che li faccia sentire amati, protetti e non più randagi. 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.4