Berlinale 2019 – Amazing Grace: recensione del documentario

Il concerto-documentario Amazing Grace porta nei cinema una delle perormance più memorabili della regina del soul, Aretha Franklin: ecco la recensione

Non vergognatevi della pelle d’oca e delle lacrime agli occhi quando sentite cantare Aretha Franklin. In fondo la chiamano la “Regina del Soul” per un motivo. Non è mai esistito nessuno come lei e, probabilmente, mai esisterà ed è grazie a documentari come Amazing Grace – presentato fuori concorso al Festival di Berlino 2019 – che abbiamo l’occasione di scoprire una delle voci più perfette e commoventi della storia della musica.

Lady Soul era figlia di un famoso predicatore battista e insieme alle sorelle cantava il gospel durante le funzioni del padre a Detroit. Ecco perché a un certo punto della sua carriera – dopo 7 Grammy – decide di tornare alle origini con un album che celebrasse il suo amore per la musica religiosa. Lo registra dal vivo davanti a un pubblico in visibilio insieme al Southern California Community Choir e il reverendo James Cleveland. L’opera che ne scaturisce è una delle migliori performance vocali della storia dell’artista, coinvolta più che mai in una poetica che forse le apparteneva più di tutto il resto.

Con Amazing Grace, Aretha Franklin tornava alle origini

Con il sudore che le scioglie il mascara e l’ombretto azzurro che cola, Aretha Franklin riversa la sua anima in un’esibizione bella da impazzire che, ora, grazie all’omonimo documentario, abbiamo l’occasione di rivedere. Originariamente Sidney Pollack venne incaricato di riprendere il concerto per ricavarne un film, che non ha mai visto la luce a causa di quelli che vengono definiti “problemi tecnici” non ben identificati. Ma a noi non importa: la cosa fondamentale è che ora quella voce perfetta avrà l’occasione di risuonare ancora una volta al massimo del suo splendore.

Amazing Grace cinematographe

Amazing Grace è un concerto-documentario perfetto per qualunque fan della Franklin. Sono 87 minuti di magia e, per chi ama la cantante e ne sente la mancanza, si tratta di un’esperienza che quasi trascende il tempo e lo spazio. Ci viene voglia di applaudire e alzarci in piedi per sostenere la sua energia, proprio come se fossimo con lei nella New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles in quel lontano gennaio 1972. Come se fossimo seduti tra il pubblico e avessimo Clara Ward da una parte e Mick Jagger dall’altra, tutti intenti ad ascoltare la voce di Lady Soul.

Il concerto-documentario Amazing Grace presentato alla Berlinale 2019

Al contempo, però, è facile immaginare che se non siete fan di Aretha Franklin, Amazing Grace per voi non abbia alcun senso. Non è un film interessante dal punto di vista cinematografico, non ha una storia, è un documentario senza testimonianze. È solo musica pura. Si appella al puro e semplice gusto pur essendo, in quanto opera in sé e per sé, incredibilmente interessante. Solo Aretha Franklin può farci stare seduti per un’ora e mezza ad ascoltare del gospel attraverso le casse di un cinema senza provare l’immondo desiderio di abbandonare la sala.

Amazing Grace è un’esperienza trascendentale per un fan di Aretha Franklin e un bellissimo tributo a una delle più grandi artiste del ‘900, scomparsa all’età di 76 anni lo scorso 16 agosto a causa di un cancro al pancreas. È una coccola che ci meritavamo e che è degna di attenzione e affetto. Fermiamoci e ascoltiamo quella voce perfetta mentre rimbalza sulle pareti di una chiesa californiana e arriva a noi, quasi 50 anni dopo, nel silenzio di una sala cinematografica.

Amazing Grace è al cinema esclusivamente il 14, 15 e 16 giugno 2021, in uscita con Adler Entertainment.

Regia - 3.5
Fotografia - 3
Sonoro - 5
Emozione - 4

3.9

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