Venezia 75 – American Dharma: recensione
Il documentarista Errol Morris mette davanti la camera da presa lo stratega Steve Bannon e gli fa raccontare il suo ruolo nella vittoria di Trump alle elezioni
C’è stata una svolta epocale nel 2016, che ha cambiato per sempre le sorti degli Stati Uniti. Un nuovo “messaggero” – come lui stesso si è definito – che è salito agli alti vertici della presidenza diventando uno degli uomini più influenti di tutto il mondo. Ma come può un qualcuno partire da zero e salire talmente in alto? Nessuna preparazione politica alle spalle, nessun precedente incarico nel campo. Deve saper farsi consigliare, trovare il giusto stratega che possa sostenerlo e guardargli le spalle. Donald Trump, quarantacinquesimo Presidente americano, ha avuto dalla sua parte l’uomo giusto, colui che è riuscito a prevedere la direzione che stava prendendo la politica americana ed è stato in grado di gestirla e modularla.
E che fine ha fatto l’uomo che ha portato Trump a sedere sulla poltrona della Casa Bianca? È stato per diverso tempo al seguito del Presidente anche dopo le elezioni, ma un potere così ingombrante ha poco tempo dalla sua parte prima che venga notato e che la gente si interroghi sull’influenza reale che può esercitare sulle decisioni del paese. È infatti noto ai più il nome di Steve Bannon, oramai fuori dall’entourage di Donald Trump e in carica per far fiorire un proprio partito.
American Dharma – Chi è Steve Bannon e cos’è il suo Dharma?
La storia del politico, giornalista e produttore cinematografico Bannon viene ritratta con lucidità e in maniera incisiva dal conosciuto documentarista Errol Morris, che lo incastra nella macchina da presa nel suo ultimo lavoro American Dharma, con un insolito ritorno dopo il suo precedente The Unkonwn Known sulla figura del repubblicano Donald Rumsfeld. Steve Bannon siede di fronte al cineasta e racconta apertamente la propria esperienza nelle file dei collaboratori dell’attuale Presidente spiegandone ogni mossa politica intrapresa e ogni dichiarazione rilasciata, non riservando complimenti o critiche a chi viene nominato nel suo racconto.
Perché ognuno, per Steve Bannon, segue il proprio Dharma, ognuno ha il proprio compito da portare avanti. Dovere, fato e destino: i tre elementi che vanno a costituire il Dharma del titolo e il principio esistenziale dell’ex consigliere, quella componente che lo ha condotto nella crew del Presidente e che, adesso, lo ha posto al di fuori.
American Dharma – Il populismo e il trionfo di Trump tra film e montaggio
L’intervistato di Errol Morris descrive in maniera sagace la nascita dei movimenti populisti e ne dimostra l’applicazione derivante dall’osservazione della società contemporanea, dal domandarsi dove un Paese sta andando e cercando al contempo di trovare lil modo di mettere a capo un partito che sappia rispecchiare l’animo infervorato di una nazione. Dalla sua posizione di razionale apocalittico – come gli altri e lui stesso tendono a definirlo -, il protagonista del documentario delinea ciò che ha portato Trump alla vittoria e cos’è che lo ha visto salire alla presidenza, ossia il suo essere l’unica arma contundente che poteva servire a sconfiggere la candidata Hilary Clinton.
American Dharma è un sottilissimo operato di montaggio che restituisce attraverso le immagini e il venir tra loro assemblate ciò che Steve Bannon illustra a parole, stabilendo un proprio clima e una propria atmosfera a cui viene aggiunta una colonna sonora che alimenta e sostiene l’elaborato. Pur conoscendo i fatti avvenuti – fondamentale infatti una propria preparazione di base per poter seguire con fluidità il film di Morris -, la tensione entra a far parte del documentario che mantiene il pubblico concentrato per la sua intera durata, facendolo appassionare ai trucchi utilizzati da Bannon e rimanendo a bocca aperta nel veder confermate le supposizioni avanzate dal consulente statunitense. Accadimenti odierni che Morris e Bannon riportano alla cinematografia mondiale e che vedono nei film il modo più esplicativo per l’esposizione delle trovate e delle idee, in un lavoro di grande interesse ed eccellente fattura.