American Gothic: recensione del pilot
Una famiglia rispettata. Un incidente stradale. La ricomparsa, dopo anni, di uno spietato serial killer. Poche, semplici ma accattivanti premesse per la nuova serie di CBS, American Gothic, drama che ci accompagnerà per tutta l’estate.
Intrighi, segreti e intrecci di sangue si preannunciano per il drama firmato da Corinne Brinkerhoff, autrice e co-produttrice di The Good Wife ed Elementary, trasmesso per la prima volta questo 22 giugno.
American Gothic prevede uno sviluppo in tredici episodi e segue le vicende di una rinomata e stimata famiglia di Boston, i Hawthorne, famosi in tutta la città per gestire un’importante azienda di cemento.
[easy-tweet tweet=”Estate da brivido con American Gothic” user=”3cinematographe” usehashtags=”no” template=”light”]
La famiglia Hawthorne è decisamente una famiglia sopra le righe. Variegata e sfaccetta, all’apice della piramide ci sono il patriarca e la matriarca Madeline, interpretata da Virginia Madsen; un gradino successivo la brillante e aspirante sindaco della città, Alison Hawthorne-Price (Juliet Rylance), precisa e altezzosa; subito dopo arriva Cam (Justin Chatwin), artista della famiglia, ex tossico dipendente in perenne lotta contro la droga e la moglie Sophie (Stephanie Leonidas), artista sbandata e drogata, insieme hanno un figlio piuttosto inquietante e fissato con le autopsie; la più piccola è Tess (Megan Ketch), insegnante dolce e ingenua, sposata con il neo-ispettore Brady Ross (Elliot Knight); all’ultimo posto c’è il figlio al prodigo, Garrett (Antony Starr), allontanatosi dalla famiglia, per ragioni ancora sconosciute, ben quattordici anni prima.
I Hawthorne sono una famiglia molto unita e cercano di sostenersi sempre, nel bene o nel male. A una prima vista sembrerebbero davvero la famiglia perfetta; ma lo sappiamo, non tutto è oro ciò che luccica.
In occasione del crollo di una galleria, costruita con il cemento dell’azienda, durante il discorso di Alison alla città, il padre, Mitch Hawthorne, si sente male. Sembra che l’infarto sia dovuto alla preoccupazione che la causa del crollo possa attribuirsi proprio a loro, colpo bassissimo a un passo dalle elezioni.
Il pilot si gestisce piuttosto bene. Intrattiene e spinge nell’andare avanti, aspettando quella faticosa settimana.
Qualche ore prima, però, la polizia fa una scoperta incredibile. All’interno del cemento della galleria viene ritrovata una cintura. Innocuo oggetto che, subito dopo, diventa la chiave di volta per un caso di cruenti omicidi affibbiati al fantomatico serial killer “Il killer delle campane d’argento”.
Ma cosa c’entra tutto questo con i Hawthorne? Molto più di quanto si possa immaginare! Una notte Cam e la sorella Tess fanno una scoperta incredibile! All’interno del capanno di famiglia trovano un’inquietante scatola con delle campanelle d’argento e ritagli di giornali sulle vicende del killer.
Il seme del dubbio si insinua nella mente dei due fratelli. Le cose sembrano farsi ancora più sospette con l’arrivo di Garrett. Possibile che davvero, per tutti quegli anni, il killer si trovasse proprio sotto i loro occhi?
American Gothic, con la sua regia pulita ma dalla fotografia creepy, riesce a costruire un racconto che vuole svilupparsi su più strati. Una linea di thriller che subito coinvolge e incuriosisce. Sebbene la base principale della storia sia semplice e non particolarmente originale, la storia riesce comunque a sorprendere e non scadere nel banale cliché.
Il pilot si gestisce piuttosto bene. Intrattiene e spinge nell’andare avanti, aspettando quella faticosa settimana. American Gothic, pur non spartendo nulla con l’omonima serie anni novanta, cancellata prematuramente a un soffio dalla fine della prima stagione, e con il quadro di Grant Wood, sa essere un prodotto a suo modo molto interessante, sicuramente destinato al pubblico che ama il genere in stile How Get Away With a Murder con quel leggero pizzichino all’American Horror Story, dove lo spettatore è chiamato in prima persona a investigare.
Non mancano di certo i colpi di scena e una chiusura d’effetto, assicurandosi una buona fascia di spettatori anche per il secondo episodio.
Un cast molto conosciuto nell’ambito televisivo, con un super ruolo d’onore per l’attrice Virginia Madsen. I personaggi appaiono tutti molto ben caratterizzati e si riesce già a intravedere, da questo primo episodio, i diversi rapporti tra i fratelli.
Molto divertiti soprattutto gli sketch riguardanti la generazione più giovane, con focus particolare sull’inquietante piccolo Jack (tenete lontani i gatti da lui).
America Gothic risulta essere una bella sorpresa da parte di CBS che, sicuramente, ci farà passare una bell’estate nel segno del giallo!