Ange e Gabrielle – Amore a sorpresa: recensione del film di Anne Giafferi
Ange e Gabrielle è una commedia d'amore che porta con sé tutti gli stilemi noti del genere, ma senza riuscire a far sì che ciò sia un punto a suo favore...
Ange Pagani (Patrick Bruel) è un architetto che ama le donne. Tutto sembra scorrere tranquillamente almeno fino a quando una donna di nome Gabrielle (Isabelle Carré) entra nel suo ufficio con una grande, sconcertante notizia: il figlio di Ange ha concepito un figlio con sua figlia, un’adolescente che va ancora alle superiori. L’uomo insiste nel dire che lui non ha figli (anche se il dubbio che quello sia suo, c’è) ma ciò che non immagina, neppure lontanamente, è che la donna inizia a far parte della sua vita. Gabrielle diventa fondamentale per lui e lui incomincia a provare dei sentimenti per quella donna che deve stare al fianco della figlia e di quella nipote inaspettata. Questa è la storia di Ange e Gabrielle – Amore a sorpresa, il film di Anne Giafferi.
Ange e Gabrielle – Amore a sorpresa: un uomo e una donna che si incontrano per caso e poi si innamorano
Ange e Gabrielle è una commedia d’amore che porta con sé tutti gli stilemi noti del genere, ma non è un punto a suo favore perché ciò che ne deriva è una pellicola trita e ritrita, vista e stravista che non dà e non toglie nulla alla “cultura” visiva dello spettatore.
Primo elemento, i personaggi principali: Ange è un Casanova, “maltratta” le donne, le usa a suo uso e consumo – come se una donna non possa volere una relazione senza impegno -, Gabrielle è naif, diversa da tutte le altre che Ange ha conosciuto, inciampa nella propria vita ma si rialza sempre. Si incontrano per caso e si capisce subito come andrà a finire; non c’è scoperta alcuna nel film di Giafferi che ci dice dal primo minuto, questi due staranno insieme. C’è una banalità multisfaccettata in cui ci si perde: situazioni, relazioni, rapporti, personaggi sembrano intrappolare lo spettatore in un mare di noia in cui si affoga.
Non c’è nulla di nuovo e di diverso in questo film: ci sono lito tra innamorati, relazioni nuove tra chi prima non si conosceva, uomini che si arrabattano per diventare grandi genitori, tra cambi di pannolini e bagnetti nel lavandino. Il film punta proprio sull’umorismo di queste scene – quando Ange e Simon fanno i babysitter – per far sorridere, ma ormai creare un’equazione inversamente proporzionale secondo cui “uomini che non sanno prendersi cura dei bambini” tanto quanto “le donne sono fatte per questo”, è poco moderno e poco divertente.
Ange e Gabrielle – Amore a sorpresa: una storia banale, trita e ritrita
Ange e Gabrielle vorrebbe essere un’analisi del rapporto tra i sessi, una disanima sulle differenze uomo-donna ma non riesce in questo intento. Gabrielle fa di tutto affinché Claire (Alice de Lencquesaing) non cresca il figlio da sola; l’uomo serve per la protagonista e infatti chiede aiuto a Ange per richiamare Simon (Thomas Solivéres), per riportarlo ai propri doveri di padre. Situazione raccontata in modo banale e risolta in maniera ancora più banale – lui è il simpatico farfallone che finisce per addolcirsi e lei la fredda testarda che si rivela adorabile. Claire e Simon, con tutte le incertezze dovute alla giovane età, risolvono ogni conflitto con l’arrivo della piccola, con un bacio e un abbraccio -: pensare ancora oggi che si usi una gravidanza per incastrare il compagno è desueto e retrogrado e svilisce l’intelligenza di tutti. La giovanissima Claire sostiene che la gravidanza è un incidente di percorso mentre Simon è convinto di essere stato ingannato, motivo per cui rifiuta di prendersi le proprie responsabilità; ma tutto questo diventa semplicemente un chiosare privo di senso.
Il maschio dunque è fondamentale nella vita di una donna in tutti i sensi e in tutte le situazioni, addirittura per decidere come vestirsi. Se all’inizio Gabrielle indossa gli occhiali, nel momento in cui Ange le dice “Stai bene senza occhiali. Sembri persa, fragile” non li porta più. Quello delle donne senza gli occhiali belle e sensuali, è un topos letterario che spesso viene utilizzato – ma che ha anche i suoi contraltari -, per Ange l’idea che Gabrielle sia fragile è un pregio in più, un dato positivo.
Ange e Gabrielle – Amore a sorpresa: una commedia senza alcun approfondimento
Chiaramente da una commedia romantica non ci si aspetta sempre e comunque un approfondimento delle ferite pulsanti e purulente della società, ma Ange e Gabrielle perde un’occasione, restando un passo indietro e giocando in maniera mimetica con gli stereotipi e con il classico canovaccio della commedia rosa. Non viene analizzata la mancata paternità di Ange, neppure il rapporto tra lui e Simon e ancora meno la maternità adolescenziale – Claire dice chiaramente di aver voluto il bambino e di non averne parlato con il fidanzato ma non spiega mai le motivazioni del suo atteggiamento -; temi questi che avrebbero potuto arricchire la commedia e i personaggi stessi.