Appena un minuto: recensione del film con Max Giusti
Max Giusti è protagonista di Appena un minuto, commedia dall'aria amatoriale, che non riesce a fare centro né con la sua intuizione, né con la sua scrittura.
La vita può cambiare anche grazie solo ad un minuto. È ciò che crede Max Giusti, insieme ai suoi sceneggiatori Igor Artibani e Giuliano Rinaldi, che prendono l’idea teatrale dello spettacolo con protagonista il conduttore e habitué televisivo e lo riadattano per il grande schermo per la regia di Francesco Mandelli. Ma ciò che funziona sul palcoscenico non è detto che abbia la stessa presa di ciò che passa al cinema. Appena un minuto, infatti, non è altro che la solita commedia sguaiata dove scrittura e tempi comici si annullano su di una sceneggiatura stantia e grossolana, dove niente è originale e tutto viene lasciato al caso.
Claudio (Max Giusti) dorme ancora nello stesso letto di quando era un bambino. Lasciato dalla moglie Rebecca (Susy Laude) per un maestro di Zumba investito anni prima, l’uomo non solo è un perditempo che ha portato alla chiusura del negozio del proprio padre, ma non riesce nemmeno a crescere abbastanza per poter fare da genitore ai suoi due figli. Sarà, però, grazie a un’app particolare che Claudio comincerà a riassestare i pezzi della sua vita, venendo in possesso di un telefono miracoloso che può far tornare indietro il tempo soltanto per un minuto.
Appena un minuto: una commedia rimasta indietro nel tempo
L’idea di poter tornare un minuto indietro nel tempo non è poi così originale. Sono molti, tra letteratura e cinema, i prodotti che hanno saputo trattare i viaggi nel tempo, ognuno calibrando il proprio minutaggio e poi agendo di conseguenza. C’è chi è potuto tornare indietro di trent’anni, chi soltanto in un determinato momento nel tempo, chi è potuto andare addirittura avanti vedendo come sarebbe stata poi la sua vita nel futuro. E, ogni volta che una storia basava il proprio perno sul tempo, era sempre questo il cuore centrale intorno a cui far ruotare i veri valori che la narrazione voleva raccontare. Ciò che sembra, invece, del tutto dimenticare Appena un minuto, dove la maturazione del suo protagonista Claudio non solo rende superfluo il proprio piccolo trucchetto tecnologico, ma ne dimentica durante il film l’importanza, usufruendone con una saltuarietà tale da diventare quasi estraneo alla trama.
Seppure è evidente che il film cerchi, puerilmente, di incentrare il discorso sulla presa di coscienza e di responsabilità del suo protagonista, la mancata attenzione all’elemento centrale della pellicola viene sostenuto da una altrettanto scarsa abilità nel saper gestire toni e scenette da barzelletta della commedia e dei suoi insopportabili personaggi. Una descrizione, degli eventi e dei protagonisti, di una povertà di innovazione e sguardo contemporaneo che spaventa, dove i giovani sono ovviamente ritratti come dei vuoti contenitori interessati solo ai followers e alla trap e dove le badanti di origine straniera – con tanto di gag dedicata al seno – ancora tentano di accalappiarsi uomini anziani con intestazioni di proprietà.
Appena un minuto: quando bisognerebbe tornare al principio
Un’aria talmente retrograda che rende insostenibile la già insofferente visione di Appena un minuto, che non solo va affiancandosi a quella schiera di commedie inutili di cui il cinema italiano fa incetta ogni anno, ma sembra non avere consapevolezza né di cosa la filmografia nostrana sia in grado di fare, né che il mondo intorno è andato ormai avanti. Con un protagonista come Max Giusti che, inoltre, si rivela inadeguato a qualsiasi inquadratura, appesantendo ulteriormente la già onerosa visione della pellicola, urlando senza mai veramente recitare, scherzando senza mai veramente far ridere.
Nella sua assoluta amatorialità, Appena un minuto ha difficoltà non solo nel divertire, ma nell’incastrare le proprie sequenze una dopo l’altra, non sapendo giungere con ironia allo spettatore che ne coglie tutta la finzione dilettantesca, per un film a cui non servirebbe soltanto tornare un minuto indietro nel tempo per salvarsi, ma che avrebbe bisogno di ricominciare totalmente da capo.
Appena un minuto, prodotto da Lotus Production con Rai Cinema, sarà in sala dal 3 ottobre, distribuito da 01 Distribution.