Arrow 4×01: recensione della season premiere
“Felicity, tu hai deluso questa omelette”. Così inizia la stagione 4 di Arrow, la serie cult della CW, che con una premiere di stagione scoppiettante, presenta tutte le dinamiche. La nuova season si presenta nel migliore dei modi, tessendo un plot twist dal grande respiro, presentando un nuovo villain, ed andando ad illustrare un puzzle di eventi molto interessante. Non mancano i flashback dal passato di Oliver, ma questa volta possiamo dare uno sguardo anche a quello che succederà dopo, dato che la narrazione negli ultimi minuti dell’episodio, ci proietta 6 mesi avanti nel futuro. Un espediente narrativo molto usato ultimamente che, in Arrow, sembra quasi necessario per sperimentare qualcosa di nuovo e smuovere ulteriormente le acque.
L’episodio che apre quindi la stagione 4, intitolato Green Arrow, è capace di prendere i fili dove la narrazione è stata interrotta lo scorso maggio, mostrando con agilità e scaltrezza le due facce della stessa medaglia. Da una parte conosciamo la nuova vita di Oliver e Felicity, in fuga da Starling City dopo la disfatta di Ra’s Al Ghul, dall’alta vediamo come il Team Arrow si sta adattando ad una vita senza il suo leader. In città la malavita ha un nuovo nome: i Fantasmi. Infatti questi ultimi stanno mettendo in ginocchio l’intera comunità e Diggle, Sara e Thea non riescono a far fronte all’emergenza. Sembra che il ritorno di Oliver sia quasi necessario. Caso ancora più strano è scoprire che il leader dei Fantasmi è un essere temuto – tempo fa – dallo stesso Ra’s. Per Oliver si profila all’orizzonte una nuova e difficile battaglia. Alcuni sono i punti lasciati ancora insoluti come il destino di Ray Palmer (creduto morto durante l’esplosione della sua società) e l’identità della persona che, da qui a sei mesi, morirà.
Arrow quindi si presenta così al pubblico. Senza dimenticare le sue radici, la serie a tema comics della CW, continua a tessere un racconto emozionante, pieno e denso di azione, voli pindarici e soprattutto senza dimenticare quella vena comica che non guasta mai l’appetito. Però se si guarda più attentamente l’episodio e non ci si ferma alle apparenze, si nota come lo show non solo è diventato più epico rispetto alla passata stagione, ma soprattutto si intuisce come i personaggi e la loro evoluzione rimangono al centro della vicenda. Tutti hanno subito un radicale cambiamento, segno che il buon Greg Berlanti non ha esaurito le frecce a sua disposizione. Si comincia da Oliver (Stephen Amell) il quale, consapevole dell’Oscuro Passeggero che si porta dentro, comincia a capire che non basta essere un leader per poter salvare i più deboli; Laurel è più instancabile che mai, ormai totalmente a suo agio nei panni di Black Canary, simpatica è la presenza di Felicity, ago della bilancia emotiva di Oliver, quasi stucchevole e fuori contento l’astio di Diggle, mentre interessante è l’evoluzione di Thea. Vestita con il costume di Arsenal si intuisce che la nuova super-eroina ha tanta rabbia repressa dentro di se. Che gli effetti del Pozzo di Lazzaro si lasciano già intravedere?
C’è da dire inoltre che anche il nuovo villain non è da meno; il personaggio nemico giurato di Ra’s al Ghul, vince una scommessa creduta persa in partenza. Nessuno poteva immaginare che la serie potesse trovare in così poco tempo un cattivo crudele e meschino, ma Arrow lo trova già nella sua season premiere e Damien Darhk subito fa scendere un brivido lungo la schiena, diventato il miglior personaggio da un anno a questa parte.
Solo note di merito per questa premiere di stagione. Lo show della CW, continua quindi a convincere e, a 4 anni dal debutto, Arrow è ancora la serie teen che più rappresenta il genere fumettistico in tv.