Attack on Titan – The Last Attack: recensione del film anime

L'evento cinematografico presentato da Crunchyroll e Sony riprende ed unisce i due episodi conclusivi della serie anime

Gigantesco, titanico, monumentale; per raccontare la conclusione di Attack on Titan non potevano più bastare i modesti e limitati schermi di casa, ma Eren Yeager e il suo esercito di giganti necessitavano di un maggiore spazio per poter porre la parole fine su una delle storie di origine manga che hanno maggiormente coinvolto e sconvolto il pubblico di tutto il mondo. Evento cinematografico disponibile solamente dal 3 al 5 marzo, Attack on Titan the Movie: The Last Attack unisce i due capitoli finali dell’omonima serie, usciti tra ottobre e novembre 2024, apportando alcune migliorie tecniche ad un progetto già di altissima impronta qualitativa. Basato sul manga di Hajime Isayama, che racconta la storia di una popolazione costretta all’interno di mura invalicabili a causa della presenza di minacciosi titani, il film è diretto da Yûichirô Hayashi, montato da Masato Yoshitake e musicato da Kohta Yamamoto e Hiroyuki Sawano e arriva nelle nostre sale grazie all’impegno di Crunchyroll, Sony Pictures e Eagle Pictures.

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Attack on Titan – The Last Attack: un ultimo sguardo

Eren Yeager cinematographe.it

The Last Attack riprende da metà della quinta stagione di Attack on Titan con Eren, nelle scheletriche vesti del Gigante Fondatore, alla guida dell’esercito scatenato dal tanto atteso e tanto temuto “Boato della terra“, voluto dal protagonista per eliminare in toto la razza umana e ottenere finalmente quella libertà tanto agognata dagli abitanti dell’isola di Paradis (meglio noti come Eldiani). Mentre i titani avanzano inarrestabili, gli ex compagni di Eren tentano ora di escogitare un piano per fermarlo, indecisi se affrontarlo tentando una via diplomatica o se arrendersi allo scontro e sfidarlo all’ultimo sangue.

Armin, Mikasa, Hange e Levi del “Corpo di ricerca”, assieme a Ymir, Annie, Jean e Reiner, ormai al loro fianco, escogitano un piano per tentare di fermare l’avanzata nemica e sembrano trovare le giuste intuizioni per tentare di fermare Eren e Zeke, il Gigante Bestia ancora non ben geolocalizzato. Dopo aver dichiarato ad Armin i propri sentimenti, ricambiati, Annie decide di allontanarsi e di proteggere i giovani Falco e Gabi – decisione che in breve tempo verrà riconsiderata – mentre lo stesso Armin viene nominato nuovo comandante della spedizione da Hange, che si sacrifica per permettere al gruppo di fuggire. Trovato il boato, tra esso e i protagonisti inizia uno scontro sensazionale che porta, nella seconda parte, allo svelamento delle intenzioni e dei retroscena.

Abbattimento dei confini

Attack on Titan The Last Attack cinematographe.it

L’attacco dei giganti su schermi colossali tenta di abbattere molte barriere e, in parte, ci riesce. Certo non siamo davanti ad un’avanzata comparabile a quella degli esseri smisurati condotti dal Gigante Fondatore, però il movimento degli anime verso il grande schermo si sta facendo sempre più consistente ma questo non deve sorprendere, vista la qualità delle immagini tramite cui vengono raccontate le storie. Immagini a cui il computer non potrà mai rendere giustizia e che, contrariamente, in un cinema hanno il potere di abbattere quelle mura per poi portarci dentro lo spettatore. L’eroico sacrificio di Hange, sola in mezzo a nemici sovradimensionati, i dialoghi all’interno di quell’universo astratto che fa da cornice a molti dei momenti raccontati dalla pellicola, le musiche trionfali giapponesi, il bene ed il male in un confronto mai così tanto confusionario, incerto su dove pendere maggiormente, il tutto racconto attraverso la qualità, con una capacità attrattiva a tratti disarmante.

Attack on Titan – The Last Attack: valutazione e conclusione

Attack on Titan Hayashi cinematographe.it

Scritto bene e realizzato meglio; se si deve trovare un difetto in Attack on Titan – The Last Attack questo risiede probabilmente a monte, nel rapporto con la serie stessa e con il manga, per una storia che, nel suo complesso, lascia ancora troppi interrogativi sul rocambolesco risvolto finale. Il film rimette tutto in discussione, omaggiando le aspettative dei fan che desideravano un ribaltamento e che credevano ci fosse ancora tanto di nascosto, celato, segreto anche agli stessi personaggi. La scena post-credit, unico vero frammento di girato realizzato unicamente per il film, è una vera e propria chicca che si ricollega perfettamente all’argomento da poco discusso e che ci riporta al cinema, a quel tempo e a quello spazio tanto ambiti da Cronchyroll da essere conquistati per tre giorni; un tripudio di suono e d’immagine, di ascolto e di visione, un tripudio meritato per una storia meravigliosa, che vive di grandezza e del suo superamento, muovendosi dalla piattaforma alla sala e poi chissà perché, con ogni probabilità, non esisterà mai uno schermo abbastanza grande.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7