Awol 72 – Il disertore: recensione del film con Luke Goss
Awol 72 - Il disertore è un action movie dalla buona resa tecnica e visiva, penalizzato però da uno sviluppo narrativo ondivago e sregolato.
Awol 72 – Il disertore è una pellicola del 2015 scritto e diretto da Christian Sesma e interpretato da Luke Goss, Heather Roop, Bokeem Woodbine e dal celebre rapper produttore del Wu-Tang Clan RZA. Il film è un classico action movie, con alcune sfumature thriller e spionistiche.
Conrad Miller (Luke Goss) è un marine disertore, a conoscenza di significative e confidenziali informazioni governative. L’unico suo scopo è quello di costruire una famiglia e un’esistenza serena con la compagna Laura (Heather Roop), ma sulla sua strada si frappongono ben tre nemici: la polizia statunitense, le forze speciali russe e un misterioso e spietato killer. A Conrad non resta quindi che fuggire e cercare di evitare tutte le insidie per poi cominciare una nuova pagina della sua vita.
Awol 72 – Il disertore: un action movie dal buon impatto visivo, penalizzato da uno sviluppo narrativo ondivago
Con Awol 72 – Il disertore ci troviamo davanti un film di genere dalla buona resa tecnica e visiva, penalizzato però da uno sviluppo narrativo ondivago e sregolato, più incentrato sull’accumulo di personaggi, sottotrame e colpi di scena che su una gestione solida e ben calibrata del racconto. Quello che potenzialmente avrebbe potuto essere un action movie non particolarmente originale, ma con un buon livello di tensione, finisce così per trascinarsi stancamente per gli 80 minuti scarsi della sua durata, disperdendo l’effetto dei suoi numerosi colpi di scena e di un paio di notevoli sequenze d’azione con dei dialoghi scialbi e con un inutile appesantimento di una trama altrimenti semplice e lineare.
Christian Sesma commette l’errore di mettere troppa carne al fuoco, infarcendo il racconto di inserti inconcludenti e palesemente riempitivi e limitando l’azione pura alla parte finale della pellicola, che mostra tutto il potenziale malamente sprecato di Awol 72 – Il disertore.
Luke Goss, già diretto da Sesma nel 2015 in The Night Crew, dimostra delle buone doti interpretative e un’apprezzabile presenza scenica, dando l’impressione di poter diventare una sorta di clone in tono minore dell’icona dell’action movie Jason Statham, del quale ha peraltro già raccolto la pesante eredità in Death Race 2 e Death Race 3: Inferno. Peccato che la sua performance insolitamente complessa per un action movie venga sciupata da un resto del cast non all’altezza, penalizzato anche dallo scarso minutaggio riservato a un numero decisamente eccessivo di personaggi. In quest’ottica, risulta francamente incomprensibile l’imponente spazio riservato alla sottotrama incentrata sulla cattura del protagonista da parte di un gruppo di malavitosi, assolutamente irrilevante ai fini della storia e dannosa per il ritmo del racconto.
Awol 72 – Il disertore subisce una netta frattura fra scrittura e messa in scena
Ciò che sorprende di Awol 72 – Il disertore è soprattutto la netta frattura fra scrittura e messa in scena, ancora più eclatante se consideriamo che la regia e la sceneggiatura sono opera della medesima persona. Il risultato è un’opera che, a differenza della maggior parte dei film a basso costo riservati esclusivamente a TV e Home Video, non dà mai una sensazione di sciatteria e mediocrità tecnica, ma è tradita proprio da quella che avrebbe dovuto essere la sua anima action, trattata come un sovrappiù della pellicola nonostante sia caratterizzata da un più che dignitoso impatto scenico ed emotivo, con un notevole tasso di violenza e truculenza. Scarso anche l’apporto delle musiche di Michael John Mollo, mai davvero coinvolgenti e a tratti nettamente inadeguate al contesto.
Awol 72 – Il disertore si rivela un tentativo fallito di creare un’alternativa low budget alla miscela fra azione e spionaggio che ha sancito il successo di film di successo come la saga di Jason Bourne. Un film potenzialmente esplosivo, relegato a una colpevole innocuità e a un inevitabile oblio da una pessima gestione del materiale a disposizione e dalla palpabile svogliatezza di alcuni attori secondari come RZA e Bokeem Woodbine, mai a disagio come in questa occasione.