Baby Driver – Il genio della fuga: recensione
Azione, amore e una colonna sonora travolgente sono gli ingredienti esplosivi del nuovo action movie con Ansel Elgort e Kevin Spacey
Se dovessimo descrivere in tre parole Baby Driver – Il genio della fuga, il nuovo film distribuito da Warner Bros. Italia con Ansel Elgort, Lily James e Kevin Spacey nel cast, in uscita al cinema il 7 settembre, le più idonee sarebbero senza ombra di dubbio azione, amore e musica.
Baby Driver – Il genio della fuga: un action movie dai risvolti inaspettati
Edgar Wright con Baby Driver – Il genio della fuga (qui il trailer) porta sul grande schermo una pellicola davvero sorprendente che del film d’azione ha solo la copertina. Difatti quella di Baby (Ansel Elgort), il giovane protagonista interpretato dalla star del film campione di incassi Colpa delle stelle, è una storia in cui si intrecciano tanti ingredienti di natura diversa. Il risultato è un mix esplosivo di emozioni e azione: Baby è un giovane con la passione per la buona musica e ha un talento straordinario per le corse d’auto, peccato però che ad accorgersene per primo sia un boss della criminalità. In seguito a un errore commesso in passato, Baby è costretto a lavorare per quest’ultimo, fino a quando però una rapina andata storta metterà a rischio ogni cosa, anche il suo amore per Deborah (Lily James). Tuttavia troverà nel rapporto con la giovane donna la forza per liberarsi dai vincoli di una vita che non ha scelto e il coraggio per scegliere la strada giusta, quella dell’onestà e del bene.
Baby Driver – Il genio della fuga racconta una storia di formazione a tempo di musica
Baby Driver – Il genio della fuga racconta dunque a tempo di musica e inseguimenti folli una storia di formazione e di crescita personale che affonda le proprie radici nell’eterna lotta tra bene e male, tra giusto e sbagliato, il tutto condito da una buona dose di umorismo e comicità. Insomma una pellicola davvero ricca di sfaccettature, che soprattutto grazie alla versatilità di Ansel Elgort riesce a mantenere una propria identità e coerenza, senza però riuscire a evitare alcuni momenti di esagerato eroismo, mettendo a rischio la credibilità del film.
Una colonna sonora travolgente rende unico nel suo genere Baby Driver – Il genio della fuga
Tuttavia l’opera di Edgar Wright scorre e lo fa anche piuttosto bene grazie anche a una colonna sonora che rende il film una vera e propria playlist di 30 brani, l’uno più travolgente dell’altro: si va da Bellbottoms di Jon Spencer Blues Explosion a Early In The Morning di Alexis Korner, passando per Let’s Go Away For Awhile dei Beach Boys fino all’intramontabile Brighton Rock dei Queen. Ma ciò che rende davvero unica questa colonna sonora è la sua capacità di creare una sorta di simbiosi tra lo spettatore e Baby, che proprio attraverso la musica è riuscito a mettere da parte un passato buio, creandosi un mondo parallelo in cui vivere da protagonista. Un mondo tutto suo, in cui però rischia di rimanere prigioniero in una perenne solitudine, ma sarà l’amore a rompere le barriere invisibili di questa “prigione dorata”.
In definitiva Baby Driver – Il genio della fuga, si presenta come un action movie, ma nasconde ben altro: l’intensa storia dalle sfaccettature drammatiche di un giovane ragazzo che con coraggio costruisce il proprio futuro, liberandosi delle ombre di un passato difficile, mostrando come pur non essendo sempre facile percorrere la propria strada, non sia impossibile superare gli ostacoli, soprattutto se si ha la persona giusta accanto e una buona musica di sottofondo.