TSPLUSF: BEYOND SKYLINE – recensione del film di Liam O’Donnell
Liam O'Donnell è il salvatore che tutti attendevano e con Beyond Skyline è capace di imparare dagli errori dei suoi predecessori: ecco la nostra recensione
Il 2010 era stato un anno un po’ strano per la fantascienza. Erano infatti usciti due film di fantascienza entrambi focalizzati su una possibile invasione aliena planetaria, ad opera di un nemico infido, spietato ed ipertecnologico. Stiamo parlando di World Invasion (Battle: Los Angeles) di Jonathan Leibesman e di Skyline diretto dai fratelli Strause. Il botteghino aveva premiato molto di più il primo, che partiva da un budget molto più alto e aveva star del calibro di Aaron Eckhart e Michelle Rodriguez da proporre, a fronte della pellicola dei fratelli Strause che era e restava volontariamente un B-Movie, ad onor del vero non molto ben accolto dalla critica. Ora però arriva Beyond Skyline, seguito che ha nel nuovo regista Liam O’Donnell il salvatore che tutti attendevano, capace di imparare dagli errori commessi dai suoi predecessori e di creare qualcosa di più coinvolgente e dinamico.
Il film riparte da dove ci eravamo lasciati l’ultima volta: con l’invasione da parte degli alieni, che rapiscono gli umani e ne usano i cervelli per attivare dei guerrieri tecno organici, in una sorta di orrendo iter bellico dove la preda è risorsa. Alla fine del precedente episodio, il protagonista Jarrod era stato ucciso mentre proteggeva la moglie incinta Elaine, ma la sua mente era sopravvissuta dentro uno degli esoscheletri e lottava per difendere la compagna, mentre tutto attorno altri corpi si accumulavano dentro la gigantesca nave madre. Beyond Skyline ci mostra cosa avviene parallelamente e successivamente al primo episodio, introducendo il personaggio di Mark (Frank Grillo) detective con grossi problemi di alcool e alle prese con il ribelle figlio Trent (Jonny Weston), che passa da un arresto all’altro.
Mentre stanno tornando a casa in metro, i due vengono sorpresi insieme ad altri passeggeri dall’invasione ed assistono impotenti al rapimento di migliaia di persone e alla distruzione delle città americane. Rinchiusi dentro la nave, in breve incrociano i propri passi con Jarrod e la moglie, che nel giro di poco tempo partorisce una bambina dotata di poteri che potrebbero cambiare l’impari lotta tra l’umanità e gli spietati aggressori alieni. Tra combattimenti nella giungla, battaglie corpo a corpo, teorie evolutive e colpi di scena, Mark dovrà guidare un gruppo variopinto di sopravvissuti e rinnegati verso una missione impossibile…
Beyond Skyline dimostra quanto si possa imparare dai propri errori, quanto O’Donnell abbia lavorato alacremente in questi anni per confezionare un seguito che migliorasse il primo episodio, con effetti speciali di gran lunga superiori, una trama più avvincente e meno standardizzata e una notevolissima dose di ironia e avventura. Sopratutto il regista e sceneggiatore ha puntato su una trama che riprendesse parzialmente il primo episodio per poi muoversi verso tutt’altra direzione, puntando molto su combattimenti vecchio stile e un lunghissimo omaggio alla fantascienza anni ’50 e ’60 nonché a gran parte della narrativa videoludica di questi ultimi 15 anni.
Mix tra La Guerra dei Mondi, Titanfall, Quake, Indipendence Day e Pacific Rim, Beyond Skyline ha il grosso pregio di non prendersi troppo sul serio, cosa che ha come diretta conseguenza il creare un’atmosfera giocosa, fantasiosa, divertente e molto genuina, dalla quale avrebbero molto da imparare i vari creatori di reboot, sequel e remake dei grandi classici sci-fi visti ultimamente al cinema con ben poco gaudio. Su tutti domina un Frank Grillo che nonostante i 52 anni di età sembra ancora divertirsi come un ragazzino, facendoci divertire a nostra volta. Il resto del cast comprende Bojana Novakovic, gli assi delle arti marziali Iko Uwais e Yayan Ruhian (quelli di The Raid e The Raid 2 per intenderci), Callan Mulvey e Antonio Fargas.
Adrenalinico, divertente, splatter e horror al punto giusto, senza tutta quella falsa ironia e frasette retoriche che alla Hollywood di Serie A piacciano tanto (e a noi fanno venire il latte alle ginocchia), Beyond Skyline è una piacevolissima sorpresa, la dimostrazione che in fondo si può sbagliare e uscire con le ossa rotte da un film, ma se si hanno idee e mente aperta al cambiamento stravolgere il risultato col secondo tentativo. O’Donnell deve sicuramente ringraziare l’aiuto dei due fratelli Strause, tanto poco convincenti alla regia, quanto evidentemente preziosi come collaboratori, produttori e curatori degli effetti.
Il risultato finale può aprire la strada ad un terzo episodio che speriamo continui con un gigantismo non solo di effetti, ma di personaggi, azione, trama e divertimento. In fin dei conti come dice sempre David Twohy: “Nei film di fantascienza puoi creare la realtà che vuoi!”. Quella vista in questo Beyond Skyline non è poi così male…