Big Eyes: recensione

San Francisco, il decoro di un tempo e l’arte fanno da sfondo al film Big Eyes. Protagonista Margaret Keane, un’artista americana che negli anni ’60 ha fatto molto parlare di sé. La sua è una storia particolare, un po’ complicata. “Se le sue opere non fossero di buon livello, non piacerebbero a così tante persone”, questo pensava e diceva di lei Andy Warhol, il re della Pop Art. Il tratto distintivo e caratteristico delle opere di Margaret sono bambini con grandi occhi. Da qui il titolo del nuovo e tanto atteso film di Tim Burton. Un film particolare. Sin troppo limpido e lineare rispetto agli ultimi lavori del regista. Attenzione: questo non vuol dire che Burton non faccia percepire e vedere il suo stile!

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Big Eyes racconta di Margaret, una donna che poco soddisfatta lascia il marito e con la figlioletta si trasferisce a San Francisco. Sono gli anni ’50 e in quel periodo la separazione era cosa insolita. Margaret aveva un unico grande amore, la pittura, ma ancora non aveva trovato una sua strada o un suo riconoscimento come artista. Tutto cambia quando incontra Walter Keane. I due si sposarono in fretta e molto presto il nome Keane riscosse uno straordinario successo. Walter raggiunse un inaspettato successo grazie ai suoi enigmatici quadri ritraenti bambini con occhi grandi. Il suo momento di gloria fu, però, breve anche se intenso. Finì quando Margaret durante una diretta radiofonica dalle Hawaii annunciò pubblicamente di essere lei l’autrice di quei bambini.

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Questa rivelazione da parte di Margaret portò ad una guerra giudiziaria sulla paternità delle opere, che si concluse favorevolmente per la donna. E da quel momento i suoi ritratti iniziarono ad assumere toni più luminosi e felici rispetto a prima. Merito anche della serenità che la donna trovò nei Testimoni di Geova. Il processo durò tre settimane e la giuria chiamata a decidere le concesse un risarcimento danni di quattro milioni di dollari, che le venne riconosciuto ufficialmente solo nel 1986. Oggi Margaret ha 86 anni, è proprietaria di una galleria a San Francisco e dipinge ancora. Walter, invece, è morto nel 2000.

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I lavori del film Big Eyes sono iniziati nel 2003 quando gli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszewski incuriositi da questa storia hanno iniziato a fare qualche ricerca più dettagliata. “Sono molte le ragioni per cui volevamo trarne un film” hanno spiegato. “Tanto per cominciare Margaret ci sembrava un ottimo personaggio femminile, che in qualche modo incarnava lo spirito del nascente movimento femminista. All’inizio del film è una qualsiasi casalinga degli anni ’50, che fa tutto per il marito. Nel corso della storia, però, imparerà ad affermare se stessa”. La prima stesura importante di Big Eyes l’hanno terminata nel 2007, però, a causa di qualche imprevisto la produzione non riuscì ad accedere alla fase successiva. Poi è arrivato Tim Burton e la storia di Margaret ha preso forma.

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“Tim mi ha commissionato alcuni ritratti e poi ha comprato diversi miei quadri. Mi è piaciuto subito. Non riesco ad immaginare nessuno che fosse più adatto a dirigere questo film”, ha affermato Margaret Keane. Big Eyes esce nelle sale cinematografiche italiane l’1 Gennaio 2015 e sul grande schermo ad interpretare Margaret e Walter troverete Amy Adams e Christoph Waltz. Tim Burton ha realizzato un film che a primo impatto sembra essere lontano anni luce dal suo stile, ma in fondo così non è. Gli attori hanno fatto questo film e la bravura di Burton sta proprio nel riuscire a far percepire il meno possibile la sua presenza. Il risultato è interessante, malinconico e per nulla deludente.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.2
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.4

Voto Finale

Tags: Tim Burton