ZFF 2019 – Blackbird – L’ultimo abbraccio (2019): recensione del film di Roger Michell
La recensione di Blackbird, il film del 2019 diretto da Roger Michell con Susan Sarandon e Kate Winslet nel cast, remake di Silent Heart (2016)
Blackbird – L’ultimo abbraccio, il nuovo film di Roger Michell, è stato presentato in anteprima al Festival di Zurigo 2019. Il regista dell’indimenticabile Notting Hill ha messo da parte il romanticismo e il registro della commedia per raccontare la triste discesa di Lily, una donna malata di SLA che decide di porre fine alla sua vita volontariamente, dopo aver passato un ultimo weekend con la sua famiglia.
Remake del dramma danese sull’eutanasia Silent Heart di Bille August, Blackbird ritrova Susan Sarandon nei panni della protagonista, una matriarca che convive ormai solo con il dolore, al fianco dell’amorevole marito interpretato da Sam Neill. Quest’ultimo accetta il drammatico destino della donna, mentre le due figlie di Lily non riescono a comprendere le motivazioni profonde di questo gesto, cercando più volte il confronto con la madre e tra di loro. Kate Winslet è la figlia maggiore, sposata con un brav’uomo maniaco del controllo e con un figlio adolescente. Mia Wasikowska, omosessuale ed emotivamente instabile, è la pecora nera della famiglia che in passato ha tentato il suicidio ed è alla costante ricerca di equilibrio.
Blackbird – L’ultimo abbraccio: il film con Susan Sarandon e Kate Winslet che combina cuore e umorismo
Al fine settimana organizzato in onore della morte assistita di Lily, infine, c’è anche la sua migliore amica Liz, custode di un segreto che rivoluziona in parte il terzo atto del film. Scritto da Christian Torpe, Blackbird – L’ultimo abbraccio è un dramma familiare concepito come una pièce teatrale. I personaggi entrano ed escono dalle varie stanze di questa enorme casa elegante e lussuosa, persi tra numerosi dialoghi che esplorano gli stati d’animo e i pensieri di ognuno. Cose non dette, risentimenti e una spietata fragilità tirano le fila di un film commovente che combina abilmente cuore e umorismo, seppur con alcune imperfezioni. Il personaggio di Susan Sarandon è responsabile di una ironia pungente che attraversa la sceneggiatura, celebrando un sorriso amaro che aiuta ad alleggerire i toni in alcune parti della storia. Michell però non riesce a prendere le distanze dai cliché dei film sulla malattia che ormai rischiano di alimentare una pericolosa banalità. Blackbird manca di originalità e il cast di alto livello non è sfruttato nel modo migliore.
Interessante, tuttavia, il senso di condivisione all’interno della famiglia che il regista vuole trasmettere, soffermandosi più volte sul passaggio di un oggetto da un mano all’altra fino alla consegna nelle mani del destinatario. Il viaggio della fede da Lily fino al marito seduto al lato opposto del tavolo da pranzo tocca molti dei presenti, come la scena finale in cui il bicchiere contenente il medicinale letale arriva tra le mani della matriarca solo dopo il passaggio dal marito alle figlie, presenti in lacrime nel momento definitivo. Una scelta narrativa che coinvolge emotivamente e denuncia il talento di Michell che abbiamo riscontrato in altri suoi lavori precedenti. Tutti sono coinvolti in quella decisione dolorosa ma necessaria secondo la visione della protagonista. Piccoli gesti creano poesia e toccano il cuore in Blackbird – L’ultimo abbraccio, puntando molto sui personaggi che hanno un estremo bisogno di più tempo per conoscersi prima che sia troppo tardi. Apprezzabile la scelta di rappresentare un dolore composto e non cedere al facile buonismo, ma il tema dell’eutanasia è stato spesso affrontato al cinema ed è un terreno impervio che necessita di un approccio delicato ma anche ambizioso.
Bella Addormentata di Marco Bellocchio o Mare Dentro di Alejandro Amenábar sono riusciti meglio a interpretare l’anima di una storia in cui il confine tra vita e morte è così conflittuale e in lotta tra moralità e scienza, tra religione e sentimento. Blackbird non sfrutta il suo potenziale nel modo migliore e rimane indietro, come in una fase di stallo che fa in modo che i difetti siano nettamente superiori ai pregi e non permettano al film di convincere pienamente lo spettatore. Il suo valore sociale, dato dalla scelta di affrontare un tema così discusso in tutto il mondo che divide attivamente l’opinione pubblica, ha bisogno di un supporto narrativo più solido e una struttura emotiva più realistica.
Blackbird – L’ultimo abbraccio è in uscita in Italia direttamente in TV, dal 26 luglio 2021 su Sky Cinema Uno e in streaming su Now.