Blood And Oil: recensione
Blood And Oil debutta sotto il più roseo degli auspici. Sul network della ABC infatti, domenica è stato trasmesso il primo episodio di questo drama dalle tinte soap, il quale fin dal suo incipit promette di essere una serie appetibile per uno spettatore medio e soprattutto risulterà interessante a chi, fino allo scorso anno, seguiva con dedizione la saga pop/trash di Revenge. Per ora Blood and Oli è ancora inedito in Italia ma, grazie ai volti noti coinvolti nella realizzazione, lo show non tarderà ad arrivare anche nel Bel Paese.
La serie apre ufficialmente la Sunday Night della ABC che, insieme alla quinta stagione di Once Upon a Time ed a Quantico (matricola che debutta anche lei di domenica), si consolida il genio sconfinato di un network al passo con i tempi. Blood And Oil è una saga familiare a tutti gli effetti, è un racconto sulle seconde possibilità della vita, ma è anche qualcosa di sexy, spregiudicato ed ammiccante, un mix che convince nonostante tutti i clichè siano evidenti. In North Dakota, la scoperta del più grande giacimento di petrolio nella storia americana ha innescato un cambiamento geopolitico e un boom economico come non se ne vedevano dall’era della Corsa all’Oro. Billy (Chace Crawford che torna in tv dopo la conclusione di Gossip Girl) e Cody LeFever, una coppia giovane, coraggiosa e ambiziosa, raggiunge Williston in cerca di fortuna e di una vita migliore. Qui finiscono ben presto con l’imbattersi in Hap Briggs (Don Johnson il quale figura anche tra i produttori), un magnate senza scrupoli che li costringe a scommettere grosso e mettere in gioco tutto, incluso il loro matrimonio. In un moderno Selvaggio West, Billy e Cody si ritrovano così a interagire con un colorato complesso di scavezzacollo, truffatori, baroni del petrolio, criminali e prospettori sullo sfondo di un territorio estremo e affascinante.
In un continuo susseguirsi di colpi di scena e fisici da copertina, Blood and Oil è capace di illustrare una realtà – la corsa all’oro nero – in maniera dettagliata e minuziosa, andando a costruire un puzzle di eventi intriganti e dal fascino seducente. Certo la ABC ha voluto vincere facile dato che, con questa serie tv, non ha fatto altre che riproporre in modo più accattivante tutti i clichè di una soap-opera, eppure in questo mix si trova la forza dello show. Ci sono infatti le trame d’affari, illustrare in maniera tecnica e dettaglia, le faide familiari fra padre e figlio, gli amori, i tradimenti, i giochi di potere, le scazzottate, i colpi bassi e tutto ciò che compete ad una narrazione di un drama soappoperizzato.
Blood and Oil – Un Far West in chiave moderna
A convincere è anche il cast; oltre a Don Johnson che sfiora quasi la perfezione tanto da avere quasi nel sangue la stoffa da patriarca calcolatore, il buon e Chace Crawford (più bello che mai), finalmente trova una sua dimensione portando in tv un personaggio buono ma sedotto dal lato oscuro della forza. Se a questa perfezione stilistica ci aggiungiamo un substrato sociale che piace essere definito con un Selvaggio Far West dei giorni nostri, Blood And Oil sicuramente riuscirà a farsi strada nel cuore del pubblico.
Il pilot per ora è stato molto introduttivo, abbiamo appreso le dinamiche di sottofondo, le quali già scalpitano per entrare sulla scena. Il primo episodio di Blood Oil quindi, anche con tutti i difetti strutturali, colpisce fatalmente. Più che un Revenge con il petrolio, è un Dallas più spregiudicato, fresco e giovane.