Bloodshot: recensione del film con Vin Diesel

Bloodshot, il film con Vin Diesel diretto da David S. F. Wilson, è un cinecmic intrigante ma che si riduce a un banale action 

Bloodshot è un action futuristico tratto dall’omonima serie a fumetti creata da VanHook, Guichet e Perlin nel 1992. Protagonista il sempre roccioso Vin Diesel, che smette, solo momentaneamente, i panni di Dom Toretto, per provare a portare avanti un nuovo franchise.

Ennesimo tentativo, a dire il vero, dopo quelli di Riddick e di xXx, e quello probabilmente già abortito di The Last Witch Hunter. Anche Bloodshot non nasce sotto una buona stella, travolto dal Coronavirus pochi giorni dopo l’uscita, e subito veicolato sulle piattaforme VOD per cercare di limitare i danni.

Bloodshot, la trama del film

Bloodshot

Ray Garrison è un soldato delle forze speciali americane, una vera e propria macchina da guerra infallibile. Durante una licenza, mentre è in vacanza con la moglie sulla costiera amalfitana, viene rapito da un criminale spietato che uccide la donna di fronte ai suoi occhi, per poi sparare anche a Garrison. Il soldato si risveglia in un laboratorio, riportato in vita e ricostruito con nanotecnologie sperimentali. Non ricorda niente ed è diventato un’arma indistruttibile. Ma quando nei meandri della memoria ritrova gli ultimi attimi della sua vita, l’unica sua missione diventa la vendetta, nonostante gli sforzi dissuasivi del suo salvatore e creatore, il dottor Emil Harting, e di KT, una soldatessa anch’essa salvata dal geniale scienziato. Ma forse le cose non sono esattamente come sembrano…

Ogni tanto viene la curiosità di sapere che fine ha fatto il Vin Diesel che da giovanissimo impressionò Steven Spielberg con il suo primo cortometraggio da regista, tanto da volerlo nel cast di Salvate il soldato Ryan. Diesel si è salvato da solo, costruendosi una carriera come star d’azione, grazie alla geniale intuizione di prendere le redini della serie di Fast and Furious.

Peccato, perché sull’intelligenza produttiva di Diesel non ci sono dubbi. Purtroppo, da attore, ha una caratteristica comune a molti colleghi, quella di non riuscire quasi mai a scegliere un cavallo vincente. Bloodshot è sulla carta molto intrigante, anche ricco di risvolti etici importanti, tratto da una sceneggiatura scritta alcuni anni fa da Jeff Wadlow. Purtroppo il risultato finale è invece una banale macchina action, con una buona dose di effetti speciali che non contribuisce però ad aumentare il valore complessivo dell’operazione.

Bloodshot: un film intrigante ma che si riduce a un banale action

Al netto delle sequenze action, che non aggiungono niente di inedito al genere, il film diretto da Dave Wilson scivola via in maniera molto convenzionale, e i presunti colpi di scena sono tutto tranne che sorprendenti, oltre che piuttosto confusi narrativamente. Peccato, perché il materiale originale avrebbe permesso ben altro risultato finale. Soprattutto, molto più ricco per ampiezza e varietà di temi.

Un’occasione persa, nonostante il ricco cast, che oltre a Diesel, che sembra purtroppo sempre impegnato al minimo sindacale, vede un buon Guy Pierce nei panni del dottor Harting, e soprattutto una meravigliosa Eiza Gonzalez, letale e sensualissima KT.

Bloodshot è arrivato in Italia direttamente su piattaforma digitale, ma nonostante tutto non risente particolarmente del ridimensionamento. Avendo a disposizione un buon televisore si riesce a goderne senza problemi, anche se un impianto audio esterno sarebbe certamente opportuno per un’esperienza più immersiva. In ogni caso, il suo mancato arrivo in sala non è stata una perdita irreparabile.

Una considerazione che probabilmente verrà fatta sempre più spesso in futuro, visto che l’impatto globale del Coronavirus costringerà a una importante redifinizione di tutto il comparto distributivo.

Bloodshot è disponibile in VOD sulle principali piattaforme dal 27 marzo 2020.

Regia - 2
Sceneggiatura - 0
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

1.8

Tags: Vin Diesel