RomaFF12 – Borg McEnroe: recensione
Borg McEnroe, la recensione del film diretto da Janus Metz Pederson che riporta la più incredibile sfida di tennis tra i due giganti di questo sport
Due tennisti, due titani. La battaglia della resistenza, la battaglia per il primo posto. Perché nello sport, come nella vita, non si può arrivare mai secondi. Bisogna essere i migliori. Sempre. Björn Borg e John McEnroe lo sanno, lo hanno sempre saputo, ancor prima di giungere in quel 1980 sul prato di Wimbledon, nella sfida a racchiudere la perfetta rivalità consumatasi con sudore sul campo. Borg McEnroe (qui il trailer) è l’evento sportivo riportato da Janus Metz Pederson che ha tenuto migliaia di spettatori con il fiato sospeso, un’analisi non solo di quella partita che avrebbe decretato il numero uno al mondo, ma dell’interiorità dei due più grandi gladiatori dell’universo dello sport.
Un’enorme pressione schiaccia gli animi bramosi di vittoria dei due giocatori Björn Borg (Sverrir Gudnason) e John McEnroe (Shia LaBeouf), uno alla soglia della sua quinta riuscita positiva alla più importante gara di tennis mondiale, l’altro al principio di una carriera già segnata da un evidente talento, deciso a togliere di mano allo svedese la coppa del primo posto a Wimbledon. Animi apparentemente diversi, ma in fondo sospinti da un fuoco di competizione che li porterà alla più entusiasmante partita della storia del tennis; i fuori scena nevrotici, solitari, decisivi che hanno condotto i due sfidanti alla loro più emozionante prestazione.
Borg McEnroe – Quando il tennis fa ACE nel cinema
Il tennis vuole mettere a segno punti nel mondo del cinema. Dopo poco tempo dall’uscita di un altro epico duello sul campo, lo scontro mitico e sociale tra Billie Jean King e Bobby Riggs ripreso ne La Battaglia dei Sessi diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, ci pensa Borg McEnroe a far continuare a parlare di racchette e personaggi di questo elegante sport nel panorama della settima arte. “Ogni match è una vita in miniatura” afferma l’ex tennista e allenatore Andre Agasse nel suo libro Open, e il regista della pellicola Janus Metz Pederson sembra prendere davvero in parola l’aforisma dello sportivo per realizzare un film che attraverso l’incredibile prova tra i due avversari vuole non solo mostrarne le dinamiche e i meccanismi, ma l’anima che gli ha spinti a porre loro stessi nel perimetro di quella partita.
Borg McEnroe esplora l’infanzia dei due protagonisti per delinearne poi il differente atteggiamento sul campo da tennis, le esperienze passate, il sostegno e l’individualità di personaggi che da tutta una vita hanno atteso di giungere in quel preciso momento, anche quando si sta per conquistare ancora una volta la propria più grande vittoria. Un’introspezione che scava le motivazioni di una così agguerrita lotta poiché non solo intenta a ricreare il momento teso e intenso della partita di tennis, ma smaniosa di raccontarne l’elemento umano dietro ad ogni stupefacente artista dello sport.
Borg McEnroe – Borg batte McEnroe, ma LaBeouf batte Gudnason
Due rivali che si osservano, studiano i rispettivi comportamenti, le azioni di gioco, i piccoli dettagli che fanno di loro i numeri uno nella loro disciplina. Protagonisti interpretati dallo svedese Sverrir Gudnason e dall’americano Shia LaBeouf con impeccabile precisione, ma se a trionfare nel 1980 fu il nordico Borg, sul grande schermo è l’attore di John McEnroe a strappare la scena al numero uno di Wimbledon, accostandosi con trasporto ad uno dei più odiati e insieme talentuosi sportivi del tempo e fornendone tutte le preziose sfaccettature per comprenderne il desiderio di affermazione.
Tra apprensione e attrito che insieme vanno a formare un film energico alla scoperta della mente e delle capacità del gentiluomo e del ribelle del tennis, Borg McEnroe è un viaggio nel passato che ristabilisce quel clima di febbricitante attenzione per il risultato della più appassionante tra le sfide dell’ambiente sportivo. Un film pronto a servire e a rispondere con schiacciate e rovesci che si riversano su un attento pubblico, una platea che non riesce a staccare gli occhi dai due giganti e il quale potrà in parte rivivere la loro entusiasmante prestazione.