Boys: recensione della commedia musicale di Davide Ferrario
Protagonisti Neri Marcorè, Giorgio Tirabassi, Marco Paolini e Giovanni Storti. Film d’apertura della 67esima edizione del Taormina Film Fest.
Il rock non morirà mai ma i suoi “belli e dannati” protagonisti prima o poi invecchiano, ne sanno qualcosa i componenti della rock band “vintage” The Boys, Joe, Carlo, Bobo e Giacomo, che negli anni ’70 hanno avuto un breve successo prima di scegliere una vita “normale”. Boys, la nuova commedia diretta da Davide Ferrario, vede nei panni della nostalgica rock band Neri Marcorè, Giorgio Tirabassi, Marco Paolini e Giovanni Storti. In sala dal 1 luglio, una produzione Lumière & co. con Rai Cinema, distribuito da Adler Entertainment.
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Joe, Carlo, Bobo e Giacomo dagli anni ’80 hanno deciso di abbandonare la carriera musicale ma sono rimasti legati da una grande amicizia e dalla passione per la musica e il rock, si esibiscono, infatti, ogni tanto nel locale che Giacomo gestisce con la moglie e in qualche trasmissione tv che “rispolvera” il passato, vivendo nel ricordo nostalgico dei tempi andati, di un’epoca che non tornerà più. Pochi si ricordano di loro, almeno fino a quando una nuova e proficua possibilità non bussa alla loro porta: il trapper JD vuole fare una cover di un loro successo e comprare i diritti di tutta la loro discografia per una cifra molto alta. Cifra che risolverebbe i problemi di alcuni di loro ma che li mette di fronte a un bivio: svendersi per soldi o preservare la loro autenticità e il senso della loro musica?
Una commedia nostalgica sul rock e l’amicizia
La nostalgia è il fulcro di questa commedia musicale che avvolge i suoi protagonisti i quali, giunti a 60 anni, devono fare i conti con gli acciacchi dell’età che avanza, come quelli alla prostata, e i problemi con figlie, nipoti, mogli e con il lavoro. A rompere questa routine la possibilità di collaborazione con uno dei trapper più in voga del momento, che trascorre il suo tempo su Instragram e macina successi zeppi di volgarità e provocazioni. Una realtà che i quattro amici faticano ancora ad accettare dopo aver vissuto una stagione musicale unica come quella degli anni ’70, rievocata nel film da immagini in bianco e nero e fotogrammi sfocati che rappresentano in pieno la distanza abissale con la contemporaneità. E un vero tuffo nel passato viene fatto da Joe, Carlo, Bobo e Giacomo quando intraprendono un viaggio su un camioncino che ha la loro stessa età per cercare la loro ex vocalist Anita (Isabel Russinova) della quale hanno perduto le tracce da anni.
I protagonisti Marcorè, Tirabassi, Paolini e Storti sono una rock band e un gruppo di amici ben assortiti, con le loro giacche di pelle, le camicie fiorate e gli stivaloni, che regalano diversi momenti esilaranti tra ginnastica perineale, esami alla prostata e performance musicali. Le musiche composte dal maestro Mauro Pagani rievocano le atmosfere di un’epoca musicale che ancora oggi fa sognare i cultori del rock.
Una commedia agrodolce che ci mostra l’importanza degli affetti e dell’amicizia al di là del racconto di un gruppo di rockettari che faticano ad accettare di non essere più dei capelloni con tanti sogni nel cassetto e oggi tanti rimpianti, e che provano a confrontarsi con nuovi generi, con una concezione della musica completamente cambiata. Davide Ferrario dirige con ricercatezza un film – scritto insieme a Cristiana Mainardi – che nonostante diversi momenti godibili, merito anche degli interpreti convincenti nei loro ruoli, a tratti si perde, divenendo confuso nel significato, diviso a un certo punto tra la retorica trita e ritrita del passato sempre migliore del presente privo di ideali e la voglia dei protagonisti di abbracciare “il nuovo che avanza”, accasciandosi in un finale tiepido, poco appassionante come una commedia sul rock e i suoi protagonisti avrebbe, invece, meritato.
Nel cast anche Paolo Giangrasso, Saba Anglana, Giorgia Wurth, Luca De Stasio, Linda Messerklinger e Mariella Valentini.