Broken Rage, recensione del film sperimentale di Takeshi Kitano su Prime Video
Broken Rage, recensione del film sperimentale del leggendario regista Takeshi Kitano, disponibile su Prime Video.
Un uomo apparentemente insignificante, diversi gangster e la polizia: Broken Rage si presenta come un normale film sulla yakuza, dove il crimine sovrasta incontrastato. Salvo poi trasformarsi in qualcos’altro e, di volta in volta, diventare una parodia di se stesso. Il film sperimentale di Takeshi Kitano, regista giapponese che ha fatto dello yakuza movie il suo stile per decenni, dirige un nuovo stile di cinema in grado di sfociare in più generi e sottogeneri. La pellicola, disponibile su Prime Video dal 13 febbraio, racconta di “Topo” un silenzioso sicario dall’aspetto rassicurante di un uomo normale che ogni giorno riceve lettere con istruzioni precise da parte dei suoi clienti: far fuori i loro nemici, o persone che non sono loro particolarmente gradite. Dopo una di queste commissioni, “Topo” viene catturato e arrestato dalla polizia che in cambio della libertà gli fa un’offerta: lavorare per loro sotto copertura, infiltrarsi in un giro di droga e organizzare un falso affare. Tutto in piena regola, se non fosse per una svolta inaspettata che capovolge gli eventi, ricominciando tutto da capo.
Broken Rage: quando il cinema diventa parodia di se stesso
![Broken Rage; cinematographe.it](https://www.cinematographe.it/wp-content/uploads/2025/02/Broken-Rage.jpg)
In un’ora di girato, Takeshi Kitano mette in scena un film diviso in due. La prima parte di Broken Rage è uno yakuza movie con tutti gli elementi del genere: un assassino, dei gangster, la polizia e la criminalità organizzata giapponese. La seconda parte di Broken Rage segue la stessa storia, ma trasforma tutto in una commedia: le scene si ripetono esattamente come nella prima metà del film, ma c’è la componente comica che sfocia nel surreale. I dialoghi sono completamente trasformati, così come le parole, che diventano gag e battute da cabaret. Broken Rage è un genere di cinema sperimentale che muta la propria forma, diventando una parodia non solo del genere, ma di se stesso. Kitano prova a cambiare registro ma lo fa dividendo il film in due parti, come se la prima fosse il girato reale e la seconda una carrellata di errori di scena. Nel bel mezzo ci sono gli intervalli, proprio come al cinema, in cui degli utenti in rete si lamentano per la durata del film, fanno commenti sugli attori e sui personaggi. Insomma si assiste a una sorta di film multidimensionale.
Quando il celebre regista giapponese presentò Broken Rage alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 disse di aver azzardato un nuovo stile. “Se piacesse a tutti ne sarei entusiasta.” In un’ora di film succede di tutto, eppure, allo stesso tempo, non succede nulla; non c’è bisogno di riflettere sulle azioni di questo personaggio anonimo – di cui non sappiamo il nome, né le motivazioni che lo hanno portato a diventare un sicario per conto di clienti, anch’essi sconosciuti – che silenziosamente impugna la pistola e uccide senza pietà i suoi obiettivi. Broken Rage non trasmette neanche un messaggio morale, ma piuttosto una riflessione su come il cinema sia in continua evoluzione, ed è giusto provare a sperimentare, giocare con lo spettatore e coinvolgerlo quanto più possibile. Ciò non vuol dire abbandonare il concetto di settima arte, piuttosto aprirsi a nuovi generi e forme.
Broken Rage: valutazione e conclusione
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Sebbene si apprezzi la forma stilistica di Broken Rage, è pur vero che la sua narrazione scorre troppo velocemente, ed è impossibile tentare di sviscerare all’interno dei suoi personaggi. La prima metà, con l’essenza della sua componente emotiva, sembra fornire quasi un background al personaggio del sicario. La seconda e ultima parte del film, invece, non è interessata a compiacere il pubblico e ogni cosa appare buttata in maniera casuale. Broken Rage è una pellicola che sì, è una parodia del cinema stesso, però potrebbe incappare nel rischio rendersi ridicola se non si capisce fino a che punto Takeshi Kitano vuole spingersi.