Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza: recensione del film
Il pirata dello spazio creato dalla fantasia del geniale Leiji Matsumoto torna nelle sale nel film prequel del 1982 diretto da Tomoharu Katsumata per celebrare con una reunion i 45 anni dallo sbarco in Italia della celeberrima serie.
C’è una data che gli appassionati italiani di anime non possono e non vogliono dimenticare: il 9 aprile del 1979. Quel giorno si è consumato il primo folgorante incontro con uno dei personaggi più iconici dell’intera animazione giapponese, considerato uno dei top five per importanza della storia degli anime, in una serie tv divenuta leggendaria. Benda nera a coprire un occhio, cicatrice che gli attraversa il volto, un lungo mantello nero, stivali che anticipano il suo arrivo con passo leggero ma autoritario. Per chi non lo avesse capito è del temuto, spietato, idealista, leale e incorruttibile pirata dello spazio creato dalla fantasia del geniale Leiji Matsumoto, Capitan Harlock, che si sta parlando e dello show in 42 episodi diretto da Rintarō e prodotto dalla Toei Animation divenuto cult del quale è stato l’amato e indimenticato protagonista, trasmesso su Ri 2 sino all’11 maggio dello stesso anno all’interno del programma contenitore Buonasera con… Rita al circo. Proprio per celebrare i 45 anni da quella prima volta che ha creato un legame indissolubile tra il pubblico italiano e la figura in questione che Nexo Digital e Yamato Video hanno deciso di riportare sul grande schermo le sue avventure galattiche distribuendo nelle sale in una tre giorni evento (il 20, 21 e 22 maggio 2024) il lungometraggio del 1982 diretto da Tomoharu Katsumata dal titolo Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza, prequel nonché pilota alla serie Capitan Harlock SSX – Rotta verso l’infinito, la cui trasmissione iniziò pochi mesi dopo la sua uscita nei cinema.
Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza è un capolavoro senza tempo che racconta la genesi del celebre pirata dello spazio
L’anniversario ha dunque il sapore nostalgico della reunion con il celebre corsaro e gli altri personaggi storici della serie (da Tochiro a Emeraldas passando per Maya) che tornano così sullo schermo n una versione scintillante e rimasterizzata del film. Questa consente allo spettatore di turno, ancora scottato dalla cocente delusione del Capitan Harlock 3D in CGI del 2013 firmato da Shinji Aramaki, di riempirsi nuovamente gli occhi con la materia prima originale e godersi l’avvolgente colonna sonora orchestrale di Toshiyuki Kimori. Ma l’uscita evento, oltre ad essere un’opportunità da cogliere al volo per vedere, rivedere o scoprire la pellicola, è anche l’occasione perfetta per rendere il giusto tributo al compianto Matsumoto, ricordandolo a un anno e più dalla scomparsa avvenuta nel febbraio 2023 all’età di 85 anni. Per la cronaca non va dimenticato che è per mano sua che è Harlock è venuto al mondo sulle tavole di un fumetto nell’ormai lontano 1977, ciononostante sia lui che l’amata creatura continuano e continueranno ad esistere nell’immaginario comune. Ecco perché siamo sicuri che questa nuova visione di Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza risveglierà nella mente e nei cuori tutte quelle emozioni forti che erano andate solamente in letargo in attesa di riemergere dal sonno criogenico che le aveva custodite e alimentate in questi decenni.
La fruizione della versione rimasterizzata è un’esperienza immersiva, coinvolgente e indimenticabile
Tutto infatti riaffiorerà nel momento stesso in cui il buio avvolgerà la sala chiamata ad accogliere un lungometraggio che mette ancora i brividi addosso, in grado nonostante il trascorrere degli anni di non disperdere mai la potenza impattante ed evocativa delle sue immagini. Nel suo caso il giro inarrestabile delle lancette che accompagna lo scorrere inesorabile del tempo non è riuscito a scalfirne e a intaccarne la bellezza. Lo sviluppo delle moderne tecniche e dei software nel campo dell’animazione non sono state mai in grado di farla apparire come un’opera obsoleta, al contrario la sua ostinata resilienza dettata dalle qualità intrinseca che è tipica dei capolavori senza tempo ha fatto sì che sopravvivesse alle stagioni arrivando sino ad oggi. La fruizione, a maggior ragione sul grande schermo, rimane un’esperienza indimenticabile e immersiva che tutti gli amanti del cinema di animazione e non solo, delle diverse generazioni, dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Inalterato rimane anche il suo saper trascinare lo spettatore in una storia coinvolgente che regala momenti poetici e altrettanti drammatici, nel mezzo dei quali si innestano adrenaliniche sequenze d’azione come quella della spettacolare battaglia nello spazio tra l’Arcadia e la nave nemica degli Illumidiani.
Nelle due ore e passa lo space-opera solleva questioni, affronta tematiche universali rilevanti, offre spettacolo e regala emozioni cangianti
Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza ci catapulta nell’universo di un personaggio e del suo creatore, alla scoperta della sua genesi e di come è iniziata la carriera del corsaro sino alla resa dei conti di cui sopra. Nelle due e passa ore lo space-opera solleva questioni e affronta tematiche universali rilevanti, dalle sfide della vita degli uomini ai limiti della violenza come una soluzione efficace ai problemi, ma soprattutto si traccia l’intero identikit di Harlock, si viene a conoscenza delle sue origini, del passato, degli antenati e dei motivi che lo hanno portato a capo della resistenza in nome della libertà sua, degli altri umani e di tutti i popoli oppressi come quello dei Tokarga. Si incontrano via via le altre figure chiave della storia, a cominciare dal giapponese Tochiro, ossia colui che diventerà nella fenomenologia il suo migliore amico, nonché il costruttore geniale della nave Arcadia. Insomma una guida utilissima, oltre che un grandissimo spettacolo da gustare con gli occhi e le orecchie, di tutto ciò che c’è da sapere per orientarsi e non perdere la bussola, dedicata chi vorrà tuffarsi per la prima volta o rituffarsi nello show e nei suoi derivati televisivi e cinematografici.
Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza: valutazione e conclusione
L’anniversario dei 45 anni dallo sbarco della serie cult dedicata al personaggio nato dal genio del compianto Leiji Matsumoto è l’occasione per riportare nelle sale in una scintillante versione rimasterizzata il suo prequel, ossia Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza. Spettacolo per gli occhi e le orecchio, il lungometraggio del 1982 firmato da Tomoharu Katsumata resta una pietra miliare dell’anime e dell’animazione in generale da vedere almeno una volta nella vita. Fruirne non è solo utile per venire a conoscenza della genesi del celebre corsaro dello spazio, del suo universo e per scoprire come tutto ha avuto inizio, ma anche per godere della potenza impattante delle immagini, della poesia mista ad adrenalina, delle emozioni cangianti che è capace di fare scaturire e dell’avvolgente colonna sonora che lo accompagnano. Vedere quest’opera, che tratta anche di temi dal peso specifico rilevante, serve a capire anche perché lo scorrere inesorabile del lancette e il progredire spietato delle tecnologie non riusciranno mai a scalfire capolavori immortali come questo.