Capitan Mutanda: recensione del film d’animazione

Capitan Mutanda, il film d'animazione di David Soren, targato DreamWorks e 20th Century Fox, è una commedia frizzante e instancabile, adatta per grandi e piccini.

Tra i tanti supereroi che ormai sovraffollano i cinema, lui non è certo il più sveglio, né il più forte. Non ha superpoteri degni di nota, un rifugio segreto o un maggiordomo che lo assista. Non ha nemmeno un bel costume – anzi non lo ha proprio. Nonostante questo, però, condivide con i suoi colleghi una nobile missione, ossia aiutare i cittadini della sua città lottando contro i cattivi che tramano nell’ombra per rendere miserabile il mondo. Poco importa se i disastri che provoca sono peggiori di quelli che cerca di scongiurare e se il suo livello distruttivo è paragonabile a quello di un piccolo cataclisma. A lui non interessa se la sua apparizione provoca scompiglio e perplessità per il suo aspetto fisico o il suo bizzarro atteggiamento. Lui è Capitan Mutanda, e farà del suo meglio per salvare il mondo – o almeno ci proverà.

Tratto dalla serie di romanzi per ragazzi di Dav Pilkey, Capitan Mutanda è una divertente parodia del genere supereroistico che non rinuncia ad avere una propria identità molto ben riconoscibile all’interno del genere, bilanciando la propria vena dissacrante con una buona dose di personaggi interessanti e sentimento. Se il personaggio su cui si incentra l’azione è il bizzarro supereroe del titolo, i veri protagonisti del film sono George e Harold, due bambini vivaci e pestiferi che cercano di sopravvivere alla noia della scuola elementare Stanlio e Ollio dominata dal pugno di ferro del preside, il Signor Grugno. In un mondo popolato da supereroi di ogni tipo, Capitan Mutanda sceglie di andare controcorrente e incentrare la storia su due bambini delle elementari che hanno come unico scopo quello di divertirsi e salvaguardare la loro amicizia contro le angherie del preside, relegando il supereroe eponimo a mero accidente delle loro marachelle.

Capitan Mutanda: un film in cui i personaggi, e non l’azione, sono l’elemento fondamentale del racconto

Il film si prende tutto il tempo che ritiene necessario per presentare i suoi protagonisti e raccontare la storia, senza avere fretta di far entrare in scena il supereroe. La trama, in questo caso, è generata quasi automaticamente dai personaggi che conducono l’azione seguendo il filo dei propri desideri in contraddizione tra di loro. Una narrazione molto sicura di sé, quindi, che ripone moltafiducia nella capacità dei suoi personaggi di accattivarsi la simpatia del pubblico e procede con grande disinvoltura costruendo un racconto che si sviluppa naturalmente e senza evidenti forzature.

La rivalità tra i due amici e il preside della scuola elementare è la chiave di volta di Capitan Mutanda, l’elemento che regge l’intera struttura del racconto. Le motivazioni di tutti questi tre personaggi sono molto semplici e comprensibili, ma allo stesso tempo sufficienti per giustificare la lotta senza quartiere che vede Harold e George contro il signor Grugno. Il burbero preside, stanco degli infiniti scherzi dei due bambini, decide di dividerli in due sezioni diverse, mentre George e Harold hanno tutte le intenzioni di evitare che ciò accada. Questo semplice conflitto costituisce le fondamenta della storia, il cuore del film che non verrà mai messo in secondo piano nemmeno nei momenti di comicità più delirante o di azione, e che regala momenti di inaspettata dolcezza all’interno di un film decisamente demenziale.

Capitan Mutanda

Uno schiocco di dita e il burbero signor Grugno diventa Capitan Mutanda

La sensibilità della sceneggiatura e della regia, firmata da Rob Letterman (Piccoli Brividi) , trova il suo punto di massima espressione nell’analisi del personaggio del signor Grugno, il cui problema fondamentale è la solitudine. Il dramma dell’uomo è raccontato alla perfezione, senza che siano necessarie parole, durante l’esplorazione da parte di Harold e George della casa del preside: i due bambini sono in cerca di avventure e divertimento, ma quello che scoprono è in realtà una casa vuota, buia e fredda, dove il silenzio avvolge le misere vestigia di una vita anonima e priva di relazioni sociali. Il signor Grugno diventa così, grazie ad una scenografia essenziale ma funzionale e una regia che indugia su poche gag misurate che alleggeriscono la tensione senza snaturare il significato della scena, un personaggio completo con il quale è possibile simpatizzare, delineato con onestà e senza pietismo.

In questo modo, Capitan Mutanda supera la propria natura di commedia slapstick per approfondire notevolmente anche il suo lato umano, che diventa il vero motore della storia. In un mondo folle e surreale, sono l’amicizia tra due bambini e il desiderio di un uomo brontolone di essere amato a condurre l’azione, facendo sì che il film allarghi i confini del proprio genere e diventi un’emozionante viaggio di maturazione per tutti i personaggi, bambini e adulti; perché, in fondo, non si smette mai di crescere e imparare.

Capitan Mutanda: una commedia slapstick ricca di invenzioni imprevedibili e mai superficiale

Resta il fatto, comunque, che Capitan Mutanda è prima di tutto una commedia, e svolge egregiamente il suo compito. I 90 minuti del film sono una serie infinita di gag e battute genuinamente divertenti e frizzanti, che movimentano ogni scena cercando sempre la soluzione meno prevedibile e scontata. Si va dalla comicità verbale a quella fisica, passando per il nonsense e il paradosso gestiti con naturalezza e misura. La necessità di contenere la comicità entro i limiti imposti dal target di riferimento non compromette il divertimento del film, e sebbene alcune battute possano risultare piuttosto infantili in generale anche gli spettatori più cresciuti possono lasciarsi trascinare dal ritmo forsennato e scoprirsi talvolta a ridere di gusto.

Le sorprese non finiscono mai, anche nella messa in scena e nel tipo di animazione utilizzata per raccontare la storia. Se in generale Capitan Mutanda è un film animato in grafica computerizzata, in alcune scene si utilizzano tecniche diverse, come l’animazione tradizionale o la puppet animation, con una lunga sequenza in cui i ruoli di Harold e George sono interpretati da due calzini. Oltre a queste deviazioni dallo stile standard di animazione sono presenti anche diversi momenti in cui il fluire del racconto si interrompe per lasciare spazio a sorprendenti invenzioni narrative, come il flip-o-rama, in cui una singola azione è rappresentata da due disegni su due pagine consecutive di un taccuino voltate velocemente per dare l’illusione del movimento; di grande finezza è il momento in cui la pagina del flip-o-rama di strappa, come a voler rivelare l’artificio della tecnica.

Capitan Mutanda

Harold, George e il signor Grugno; tra i tre non scorre proprio buon sangue

Capitan Mutanda è un film frizzante e instancabile, che una volta iniziato non si prende un solo momento di pausa grazie anche al montaggio dal ritmo sempre molto sostenuto. Coloratissimo e pieno di trovare esilaranti, è una commedia con un cuore enorme che, nella sua semplicità, diverte senza risultare sciocco o superficiale. Un risultato, questo, davvero degno di un supereroe.

Il film di David Soren è nelle sale dall’1 novembre con 20th Century Fox Italia.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.3