Cenerentola (2021): recensione del musical Amazon con Camila Cabello
Una variopinta versione di Cenerentola è pronta a prestarsi sul piccolo schermo. Il film è distribuito da Amazon Prime Video e troviamo la cantautrice cubana Camila Cabello a svolgere il ruolo di assoluta protagonista.
Cenerentola, la celebre fiaba di Charles Perrault, è stata trattata con diverse interazioni, specialmente all’interno della casa Disney: dal grande classico diretto dal trio Wilfred Jackson, Hamilton Luske e Clyde Geronimi, alla trasposizione in live-action di Kenneth Branagh del 2015. Kay Cannon (Giù le Mani dalle Nostre Figlie) prende le redini del progetto e decide di ricreare una versione aggiornata della fiaba, con elementi musical preponderanti e un’energia incontenibile dietro le quinte. Schiavizzata dalla nuova moglie del padre defunto, Vivian (Idina Menzel), Ella (Camila Cabello) è relegata a ruolo di faccendiera: eternamente messa all’angolo e poco considerata, sogna di diventare una stilista e vendere i suoi abiti in giro per il mondo. Con l’aiuto di una magica fata, la sua fata madrina (Billy Porter in una prima versione di genere non binario del personaggio), la ragazza viene vestita di un meraviglioso abito principesco e riesce a recarsi segretamente al ballo indetto dal principe Robert (Nicholas Galitzine) della famiglia reale di Re Rowan (Pierce Brosnan). Tra Ella e Robert nascerà un amore travolgente, che andrà ad abbattere ogni posizione sociale e ogni etichetta.
Il film sarà disponibile su Amazon Prime Video a partire da venerdì 3 settembre 2021.
Musiche aggiornate e un’atmosfera che respira Glee nel nuovo film di Cenerentola (2021)
Kay Cannon, regista e autrice della sceneggiatura del film, ha bisogno di applicare un filtro comico che va ridisegnando dei personaggi già presentati in varie pellicole nel corso degli ultimi 40 anni. Consapevoli di trovarsi in uno spettacolo variopinto, si prestano ad una successione degli eventi unicamente animata dalla musica. Iniettati di gioia e spensieratezza, anche nei momenti che dovrebbero risultare drammatici, Ella e tutti coloro che le orbitano attorno esprimono entusiasmo per il materiale da reinterpretare con il canto e con coreografie che invadono il villaggio e la sala da ballo a corte. La soundtrack va ripiegando su una playlist di brani pop che hanno fatto la storia, da Rhythm Nation di Janet Jackson a Somebody To Love dei Queen, fino a raggiungere le nuove generazioni con Perfect di Ed Sheeran.
Cover pronte all’uso e consumo di attori che lavorano sulla propria immagine, articolando dialoghi predefiniti ed elaborandoli attraverso altre forme di espressione. Un’operazione molto semplice sulla carta, che trova una sua ragione d’essere nel grado di coinvolgimento che ci può regalare il film per quasi due ore di durata. La Cenerentola di Camila Cabello (nel suo primo ruolo cinematografico) non conosce confini e limitazioni: le note che va delineando devono contagiare gli altri personaggi di contorno, e si va a ricoprire una porzione sostanziosa della pellicola con mash-up tra diversi brani e tonalità aggiornate coi tempi. Il punto di forza lo si può ritrovare in un’atmosfera frizzante e gioiosa che richiama alla mente la serie ideata da Ryan Murphy, Glee, dove il motore e il fulcro delle storie vengono alimentati da ragazzi intrepidi e pronti ad alzare la voce per farsi sentire.
Cenerentola (2021): scenografie e costumi non lasciano l’effetto desiderato e la regia è distaccata e poco presente nelle esibizioni
Il cast è ben confezionato, con due caratteristi d’eccezione come Idina Menzel e Pierce Brosnan a guidare la schiera di co-protagonisti di Cenerentola: prendono il controllo dei tempi comici e riescono a vestire i rispettivi panni della matrigna di Ella e di Re Rowan con garbo ed efficacia. Camila Cabello e Nicholas Galitzine cercano di sopperire alla mancanza di presenza scenica e impostazione attoriale con parentesi che li coinvolgono in primo piano, tra assoli energici e scenografie da occupare assieme a performer, ballerini e sontuosi oggetti di scena. Tuttavia, si nota una composizione del quadro non particolarmente ricercata, con una cinepresa poco attenta a catturare l’essenza dei singoli brani riprodotti. Kay Cannon si affida molto spesso a scelte di montaggio discutibili, che spezzano di netto le prestazioni fisiche di attori che devono cercare di riconoscere il loro spazio, infondendo in tempo reale una grinta percepibile che ben va ad amalgamarsi con il cast di supporto.
La connessione non viene stabilita fra autore e messa in scena, preferendo navigare in acque sicure per assicurarsi la riuscita del film attraverso brani generalmente apprezzati e senza tempo. Vi è un’impronta impersonale che viene distribuito lungo il corso degli atti, dalla condizione disagiata di Ella fino alla sua emancipazione in quanto donna intraprendente e affamata di avventura. I costumi, curati da Ellen Mirojnick, non donano particolare freschezza ai ruoli primari ma si limitano semplicemente a servire l’azione e a caratterizzare i momenti più salienti della fiaba, in special modo l’entrata trionfale di Elle nel sontuoso palazzo di Re Rowan. Il budget si mostra limitato per quanto riguarda scenari e vestiari, ma intervengono la conduzione regolata di un ritmo immersivo e volti divertiti che vanno a svecchiare l’originale storia di Cenerentola. Il film Amazon riesce, nonostante tutto, nell’intento di intrattenere con una spiccata autoironia di fondo e una soundtrack che è in attesa di essere scaricata nelle playlist di milioni di spettatori.