Cinque Tequila – Una commedia arzilla: recensione
Cinque Tequila ci porta in Messico: tre ottantenni, Emiliano, Augustin e Benito, uniti dalla passione per il gioco a domino, si vedono costretti ad intraprendere un movimentato viaggio per esaudire l’ultimo desiderio di Pedro, loro compagno di gioco. Per mantenere la promessa dovranno portare al museo della cittadina messicana di Guanajuato un vecchio tovagliolo di carta con la prima versione di una celeberrima canzone scritta dal famoso José Alfredo Jiménez, il miglior compositore messicano di musica ranchera di tutti i tempi.
“El Rey” come era noto, l’aveva dedicata proprio a lui: Pedro. Dopo un’ultima sigaretta e un giro di tequila, il gruppo di vecchi amici sigillerà questa promessa. Nonostante l’età e i rimproveri delle rispettive famiglie, i tre vecchietti si trovano ad affrontare una surreale avventura on the road, presumibilmente poco adatta alla loro età ma che riserverà la scoperta di una nuova possibilità di ricominciare ad affrontare la vita con brio e divertimento.
Cinque Tequila – Una commedia arzilla è un film godibile che racconta con esiti surreali un’avventura on the road vissuta nella parabola discendente dell’esistenza
Nonostante i tempi di narrazione notevolmente dilatati al punto da apparire sospesi, la trama si sviluppa con battute e frasi riflessive, talvolta sagaci, talvolta semplicistiche. In diverse scene i protagonisti sono intorno ad un tavolo, in automobile, seduti al bordo di una fontana: fermi ma in movimento, con sforzi intellettivi e fisici per raggiungere un obiettivo sperato, una ricerca di appagamento, una fuga dalla vita, un sogno sfumato.
Strettamente connotato con il Messico – complice una fotografia verosimilmente calda ad opera di Javier Morón, il film registicamente si distacca dai soliti lavori di questa matrice sociale messicana per ricalcare una natura ideologica e culturale più profonda, la quale anche nell’alcool e nella tequila rifugge senza alcun tipo di messaggio volto a giudicare dall’alto. Come si potrebbero mai giudicare i vecchietti protagonisti del film? Non lo fa il regista Jack Zagha Kababie e non lo facciamo neanche noi spettatori.
Jack Zagha Kababie ha alle spalle diversi cortometraggi premiati in festival importanti e due film: Adiós mundo cruel (2010) e Almacenados (2015). A proposito di Cinque Tequila ha detto:
Il film è il viaggio di tre ottantenni attraverso un paese mistico, raccontato come se a vederlo fosse lo sguardo puro di un bambino. La gioia vissuta dal trio è impagabile. È un regalo a coloro che affrontano le proprie difficoltà per un qualcosa di più grande: l’amicizia.
I protagonisti sono: Jose Carlos Ruiz, Eduardo Manzano, Luis Bayardo e Pedro Weber, quest’ultimo recentemente scomparso.
Commediola leggera, riflessiva, analiticamente lucida e profondamente innocente: Cinque Tequila – Una commedia arzilla è puramente godibile nella sua semplicità, trascinata dalla simpatia di protagonisti che, pur essendo sopra le righe, risultano deliziosamente credibili.
Il film è in sala dal 23 giugno, distribuito da Cineama