LFF 2018 – Colette: recensione del film
Un film profondamente pop, fatto di personaggi vivi, capace di incuriosire, emozionare e dare giustizia alla frizzante figura di Colette.
Keira Knightley è stata ospite al London Film Festival 2018 per presentare in anteprima Colette, il biopic diretto da Wash Westmoreland che sarà nelle sale italiane dal 6 Dicembre 2018 con Vision Distribution.
Quattro anni dopo Still Alice, il regista inglese si concentra nuovamente su un personaggio femminile in lotta con un mondo che non la accetta e le mette i bastoni tra le ruote. Gabrielle Colette è una semplice ragazza di campagna che sposa l’aristocratico Henry Gauthier-Villars, nel film Dominic West. Passa il suo tempo libero a scrivere, fino alla stesura del primo romanzo con protagonista Claudine, una quindicenne con i suoi segreti, fantasie e confessioni.
All’epoca era impensabile pubblicare un libro scritto da una donna, così il marito di Colette firma il romanzo con il suo nome, senza immaginare che questo diventi un fenomeno letterario. Colette continua a scrivere le avventure di Claudine e la gente divora letteralmente le sue parole, senza conoscere la vera identità dell’autore. Ma, dopo qualche tempo, la donna realizza che il marito si sta approfittando del suo talento e reagisce, gridando al mondo la sua verità e cambiando il suo atteggiamento verso la vita, l’amore e l’arte.
Colette: la trasformazione di Keira Knightley nel film di Wash Westmoreland
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Knightley ha interpretato spesso donne forti e indomite, come Elizabeth Swan nella saga Pirati dei Caraibi, Anna Karenina, Sabine di A Dangerous Method. Nei panni di Colette l’attrice si trova perfettamente a suo agio, sia nella prima parte più femminile, sia nella successiva trasformazione con un look più progressista che le fa preferire il tailleur ai lunghi vestiti da dama dell’epoca.
Westmoreland confeziona un film profondamente pop nello stile, con colori vivaci e personaggi vivi e carismatici che popolano la scena con padronanza e fascino. La sceneggiatura segue una formula abbastanza tradizionale del biopic, ma la protagonista fa la differenza. In fondo la storia racchiude tanti argomenti che stimolano la curiosità dello spettatore e tengono il ritmo. Si parla di sessualità, analizzando gli impulsi al di là delle convenzioni mentre Colette e il marito portano avanti relazioni con molti partner diversi per un’idea di amore libero e rivoluzionario.
Colette: un film pop che emoziona e incuriosisce
“Se pensiamo alle vicissitudini di Colette nel mondo letterario e alla difficoltà di venir accettata come donna, ci fa capire che di strada ce n’è da fare ancora tanta. È una donna che combatte contro le restrizioni sociali per essere una donna” ha detto Knightley al London Film Festival 2018, dove il film è stato presentato in anteprima.
Il regista affronta il tema della disparità tra uomo e donna, facendo notare che in fondo, tra fine ‘800 e inizio ‘900 la situazione non era molto diversa da oggi. Colette, infatti, non è stata solo la scrittrice già anticonformista del suo tempo, ma è diventata un’icona di moda, un brand, uno status symbol e un punto di riferimento per le donne vissute all’ombra della popolazione maschile e scoraggiate dal credere nei propri sogni. Nonostante sia un film in costume l’opera di Westmoreland risulta straordinariamente attuale e libera, una fonte di ispirazione travestita da puro intrattenimento.
Emoziona, diverte e stuzzica la curiosità, celebrando la vita di un personaggio intrigante e ribelle che ha scritto una pagina di storia frizzante e nuova, per sperare in un futuro diverso e pieno di possibilità per l’universo femminile.