Colony: recensione dei primi episodi della serie tv

La nuova serie di Carlton Cuse ha debuttato in America lo scorso 14 Gennaio. Stiamo parlando di Colony la quale, dopo appena 3 episodi, ha già ricevuto il rinnovo per una seconda stagione nonostante gli ascolti non del tutto esaltanti. È un ritorno alla fantascienza televisiva per uno dei creatori di Lost, eppure Colony anche se può contare su un incipit di grande impatto visivo, giunto a metà stagione, ancora non ha stupito fino in fondo il pubblico, dato che il racconto di pura fantascienza ha fatto strada ad una lotta di classe, ad una rivolta sociale in un mondo sconvolto da una misteriosa invasione aliena.

Protagonista è Josh Holloway (l’indimenticato Sawyer di Lost), il quale interpreta Will che sotto falsa identità vive come meccanico a Los Angeles. È sposato con la dolce Katie (Sarah Wayne Callies) vive una vita ai margini della società. Uno strano evento che in molti chiamano l’Arrivo, ha visto ergere delle mura attorno alla città di Los Angeles, ed ora l’intera famiglia è separata dal figlio più grande. Will tenta l’impossibile per oltrepassare le mura, ma viene catturato da i Cappucci Rossi. Invece di essere ucciso, per via del suo passato da Ex Ranger nell’esercito, l’uomo viene messo a capo di una task force per fermare la Resistenza. Caso vuole che la moglie di Will è un leader della forza contro l’oppressione dei Cappucci Rossi. Non mancheranno i colpi di scena, gli attriti ed i colpi bassi, ma nulla sembra ancora trovare un senso in Colony, dato che la serie naviga senza un porto sicuro in cui attraccare.

Colony, scatto dall'episodio 6

Colony, scatto dall’episodio 6

La serie trasmessa su Usa Network sulla carta può sembrare un prodotto ad ampio raggio che mixa audacemente sia la tematica fantascienza che la fanta – politica, invece Colony si dimostra essere la fiera delle iperbole e delle occasioni mancate. Giunta in America al settimo episodio, tutt’ora lo show di Cuse non ha trovato la retta vita e, non sapendo che strada intraprendere, si perde in una miriade di frasi già dette, in situazioni al limite dell’assurdo che – a volte – cadono nel ridicolo e soprattutto tratteggia dei personaggi approssimativi, pieni di ombre e poche luci. Eppure nonostante i tanti dubbi che aleggiano su Colony, siamo spinti nel continuare la visione, perché anche se la serie ha i suoi limiti latenti, a colpire è la trama in se che passo dopo passo illustra il suo microcosmo. Intrigante infatti è quell’atmosfera rarefatta e metropolita, l’assenza di una colonna sonora, quella recitazione sussurrata e focalizzata su i giochi di sguardi, in Colony a brillare dunque sono le caratteristiche tecniche.

Colony: la nuova serie con Josh Holloway tra fantascienza e fanta-politica

La narrazione invece procede lenta, fin troppo didascalica ed il degrado sociale, la maggior parte delle volte, finisce per essere messo in secondo piano per dare libero sfogo ad un drama familiare in odore di già visto, con pochi guizzi e tanti no-sense. Per valutare Colony nella sua interezza, bisognerebbe aspettare il finale di stagione perchè, fino ad ora, la serie lascia molto perplessi. Nel cercare quindi di riportare la fantascienza in tv, lo show di Carlton Cuse si avvicina molto allo sconfinato appeal dei Visitors con un piccolo di introspezione di The Leftovers. Il risultato però non è del tutto convincente.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 1.5

2.7

Voto Finale