Come l’acqua per gli elefanti: recensione del film

Come l'acqua per gli elefanti è un concentrato di luci, spettacolarità e tenerezza.

Una storia d’amore imbottita di lustrini, una spolverata di sfondo storico delineata quanto basta per farci fare qualche capriola nel passato, interpreti noti e ideali di animalismo, nonché l’immancabile triangolo amoroso che ogni storia romantica pretende. Questi sono gli ingredienti di base del film diretto da Francis Lawrence nel 2011 su una sceneggiatura di Richard LaGravenese, Come l’acqua per gli elefanti, adattamento cinematografico del romanzo di Sara Gruen, Acqua agli elefanti (2006).

La storia si sviluppa tendenzialmente come un enorme flashback: il protagonista, ormai anziano, si reca alla cassa di un circo e inizia a raccontare la sua storia. Il volto rugoso di Hal Holbrook si trasforma così in quello assai noto di Robert Pattinson che in questa pellicola, vestendo i panni di Jacob Jankowski, cercava di scrollarsi di dosso la patina pallida di Twilight.

Veniamo catapultati nel 1931, periodo in cui la Grande Depressione stava ancora devastando la popolazione, tarpando le ali ai sogni dei giovani come Jacob, costretto a mettere da parte gli studi che l’avrebbero condotto alla carriera da veterinario e salendo d’istinto su un treno in corsa che, fortuna vuole, è quello del Circo dei Fratelli Benzini.
La prima parte del film ci incastra, inevitabilmente, in due concezioni di vita differenti; da una parte abbiamo il giovane e giusto Jacob, con tutti i suoi principi di moralità e giustizia e l’amore sconfinato per gli animali e dall’altra August Rosenbluth (Christoph Waltz), proprietario del circo all’apparenza generoso, senza dubbio esibizionista, a tratti pazzo, crudele, talvolta persino amorevole e, a modo suo, giusto.
Vecchio e nuovo si scontrano e con loro fanno scintille anche i pupazzi di chi ce l’ha fatta nonostante tutto e chi invece è scappato dal suo tutto, consapevole di non potercela più fare. E in questa insenatura si immette la bella e delicata Reese Witherspoon, con la sua Marlena dall’animo nobile, regina di un mondo che esiste solo quando le luci sono accese: il circo!

Come l’acqua per gli elefanti: la magia del circo declinata al romanticismo

Come l'acqua per gli elefanti Cinematographe.it

Facendo leva sulle ambientazioni circensi Francis Lawrence mette in scena le maschere umane e la fugace bellezza della vita. Con amarezza sottolinea la triste sorte di chi sorride solo per lavoro: una felicità che dura il tempo di uno spettacolo e che per uscire fuori pretende lacrime e sudore.

Il fulcro di Come l’acqua per gli elefanti è comunque l’amore, di August e Jacob verso Marlena e di quest’ultima verso il marito, in primis, che ella vede come l’uomo che l’ha salvata da un futuro da orfanella, ma anche di Marlena verso Jacob: il ragazzo dagli occhi impastati di sogni col quale condivide la stessa prospettiva della vita e l’amore per gli animali. Non è un caso, infatti, se la gigante elefantessa Rosie fungerà da anello di congiunzione tra i due, facendo da misura per tutte le cose.

Un film in cui non mancano ingranaggi action e attimi di pura tenerezza, in cui ci si trova a schierarsi dalla parte dei buoni, ma allo stesso tempo a comprendere il punto di vista del cattivo.

Christoph Waltz e Robert Pattinson: un faccia a faccia tra male e bene, vecchio e giovane

Come l'acqua per gli elefanti Cinematographe.it

Come l’acqua per gli elefanti, che ha dalla sua delle ambientazioni sinceramente scenografiche e interpreti di tutto rispetto, spinge l’acceleratore sul significato di un amore puro e libero, un amore che è disposto a mettersi da parte e a osare. La cornice storica difficile e il cattivo sono perni fondanti della sceneggiatura stessa, punti di forza sui quali calcare per far trapelare il meglio dell’animo umano, contrapponendolo ovviamente al peggio.

Un film che forse non vi farà gridare al capolavoro ma che si svela in tutta la sua romantica delizia, palesandosi al pubblico come un concentrato di luci, spettacolarità e tenerezza.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.9