Conta su di me: recensione del film di Marc Rothemund
Marc Rothemund dirige una sorprendente tragicommedia dai buoni sentimenti, tratta da una storia vera.
Un po’ Quasi amici (film francese di Olivier Nakache ed Eric Toledano), un po’ racconto di formazione, Conta su di me è un film diretto da Marc Rothemund (già dietro la macchina da presa per La Rosa Bianca), basato sul romanzo di Lars Amend e Daniel Meyer, che a loro volta si sono ispirati a una storia vera. La pellicola pone al centro il rapporto d’amicizia tra un quindicenne di nome David e un trentenne, Lenny, ma le loro strade si incontrano per uno strano caso del destino. Inizialmente costretti a stare insieme, alla fine nascerà un legame profondo e sincero.
Lenny (interpretato da un convincente Elyas M’Barek) è un trentenne che non vuole crescere e ha diversi vizi. Figlio di un rinomato cardiochirurgo, il ragazzo pensa solo a divertirsi e vivere ogni giorno intensamente, tra feste, auto di lusso e donne da conquistare. David (la promettente giovane star tedesca Philip Noah Schwarz) ha 15 anni e, al contrario, non sa se riuscirà a crescere e fare tutto ciò che desidera. L’adolescente infatti soffre di una grave malformazione cardiaca che lo condiziona fin dalla nascita. Ogni giorno, David vive come se fosse l’ultimo, tra visite su visite, ospedali e cliniche varie. Una routine quotidiana dalla quale sembra non trovare una via d’uscita. Non sa che la luce in fondo al tunnel sta per arrivare.
Conta su di me: l’amicizia è una cosa meravigliosa
Quando la famiglia gli blocca la carta di credito, perché stanca di vederlo sperperare il denaro, Lenny viene costretto a prendere sotto la sua ala protettiva il piccolo David, in cura proprio dal padre medico. Inizialmente restio all’idea, tra loro si instaurerà una bellissima amicizia che darà benefici a entrambi. Lenny impara il significato della vita e delle responsabilità. David, invece, capisce di potersi prendere qualche libertà, senza sprecare un minuto prezioso del proprio tempo – se non ora, allora quando?
I due decidono quindi di stilare una lista di desideri con tutte cose da realizzare, prima che sia troppo tardi per entrambi.
Una delle ragioni che fa funzionare il film è la prova recitativa del giovane Philip Noah Schwarz. Classe 2001, nonostante la poca esperienza nel campo dello spettacolo (ha alle spalle un film e alcune apparizioni televisive), l’attore tedesco se la cava egregiamente nei panni, per nulla facili, di David.
Conta su di me: la performance del giovanissimo Philip Noah Schwarz
A lui si contrappone Elyas M’Barek, attore austriaco che, al contrario ha abbastanza esperienza sul piccolo e grande schermo. Nonostante la differenza d’età, in Conta su di me, i due interpreti hanno trovato la giusta sintonia, regalando eleganti e scoppiettanti duetti.
Anche se la storia può sembrare prima di originalità – e forse questo può considerarsi una debolezza – la sceneggiatura fluida rende il film scorrevole e gradevole. Le parole sono scelte con cura e, a dispetto delle tematiche trattate, Conta su di me riesce a ironizzare sulla malattia, senza esagerare né schernire.
Conta su di me: un racconto scorrevole e gradevole
Il regista Marc Rothemund punta l’occhio della telecamera sui protagonisti, David e Lenny, cogliendone lo sguardo e il loro stato emotivo, vero motore dell’intera pellicola. La storia raccontata in Conta su di me è semplice ma furbescamente costruita a puntino per colpire il cuore dei più sensibili. Il film non piacerà quindi al pubblico esigente, in cerca di qualcosa di originale, ma regalerà comunque molte emozioni.
Conta su di me è al cinema dal 22 novembre con M2 Pictures.