Crushed Lives – il sesso dopo i figli: recensione
I figli sono il coronamento perfetto di una storia d’amore. Ma che succede all’amore e, soprattutto, alla passione dopo il loro invadente arrivo? Crushed Lives – il sesso dopo i figli, per la regia di Alessandro Colizzi, è una dissacrante commedia sull’altro lato della medaglia del diventare genitori, un’emozione impagabile che però, inevitabilmente, mette alla prova l’equilibrio di coppia che, come la stessa definizione suggerisce, non ammette terzi incomodi. Se poi si aggiunge la fatica e la totale dedizione che questi meravigliosi esserini comportano, il “patatrac” ( contenuto nel titolo del libro dal quale la pellicola è tratta: Patatrac- il sesso dopo i figli) è in agguato, pronto a presentare il conto per non essere stati abbastanza bravi a conciliare le esigenze di tutta la famiglia. Sì, perché Crushed Lives (e qui arriviamo alla prima pecca) presenta il sesso post-genitoriale – nel più banale dei cliché – come un misto tra il capriccio di uomini contrariati dal fatto di non essere più al centro dell’attenzione (sessuale) delle mogli e la frustrazione di donne costrette a sopportare le carenze dei compagni che, guarda caso, si esplicitano soprattutto tra le lenzuola. Una situazione realistica, per carità, ma forse non così avvincente da portare sul grande schermo, utilizzando un espediente narrativo di stampo simil-documentaristico che nulla aggiunge alla (deprimente) realtà per intrattenere e divertire lo spettatore.
Saverio (Walter Leonardi) è sposato con Dafne (Nicoletta Romanoff) e fa il regista. Genitori di uno splendido e vivace bimbo, dopo uno dei loro sporadici amplessi Dafne suggerisce al marito di girare un film sul sesso dopo i figli, raccogliendo le testimonianze di altre coppie alle prese con le stesse difficoltà nel ritagliarsi lo spazio fisico e mentale per stare un po’ da soli. La prospettiva si sposta così tra le mura domestiche degli altri protagonisti, attraverso i cui racconti vengono creati dei veri e propri capitoli per narrare il lento precipitare e (forse) rialzarsi della coppia genitoriale media.
Il principale problema di Crushed Lives è l’assenza di elementi originali che movimentino il racconto, fatto di situazioni tipo o atipiche che in ogni caso rendono il ritmo molto prevedibile. La divisione in capitoli rallenta ulteriormente il susseguirsi delle scene, rendendo la visione una consapevole discesa negli inferi della vita genitoriale nella quale c’è poco spazio per una prospettiva più matura e meno disastrosa delle cose. Le problematiche delle coppie presentate (a parte quella composta da Dafne e Saverio, i più “normali” del gruppo) sembrano più derivare dalla perdita della voglia di stare insieme che dall’ invadenza dei figli e il sesso viene ridotto a puro atto meccanico finalizzato alla riproduzione che, raggiunto il suo fine, perde di fascino ed attrattiva. Uno spunto potenzialmente vincente ma purtroppo appiattito da una regia monotona, che le buone prestazioni attoriali non riescono a compensare.
Crushed Lives – il sesso dopo i figli è al cinema dal 25 giugno distribuito da Film Daedalus. Nel cast anche Bob Messini, Euridice Axen, Jacopo Cullin, Leonardo Sbragia, Paola Migneco, Melissa Bartolini, Alberto Basaluzzo, Caterina Capodilista, Carmen Giardina, Chiara Martegiani, Cesare Apolito.