Cannes 2017 – Cuori Puri: recensione dell’opera prima di Roberto De Paolis
Cuori Puri è il primo film del regista Roberto De Paolis, una storia d'amore sullo sfondo di una società in conflitto.
“Beati i puri cuori perché vedranno il Dio.”
Meno beati gli spettatori del primo lungometraggio del neo cineasta Roberto De Paolis, alle prese con una storia che trapassa i confini della religiosità e del razzismo per raggiungere la viscerale e affettiva fame bisognosa di corpi e amore nel suo film Cuori Puri.
Nella periferia romana, in ambienti che sono uno l’antitesi dell’altro, si incontrano e si uniscono due ragazzi totalmente agli antipodi eppure spinti vicendevolmente a trovare una congiunzione che li tiene insieme. Agnese (Selene Caramazza) è una timida diciottenne, oppressa dalle continue e indesiderate attenzioni della madre Marta (Barbara Bobulova), che la vogliono vergine fino al matrimonio. Stefano (Simone Liberati) è un duro dall’animo buono, il quale si sforza per mantenere l’ostico lavoro di supervisore nel parcheggio di un supermercato occupato in parte da una comunità rom e alle prese con una famiglia bisognosa ed egoista.
Nella culla di quel consumato quartiere, tra la partecipazione cristiana di lei e il presagio criminale di lui, Agnese e Stefano cominceranno una relazione in bilico tra due realtà quotidiane divergenti e all’apparenza inconciliabili.
Cuori Puri – Una storia d’amore nella dura società contemporanea
In competizione per la Caméra d’or nella sezione Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2017, scritto a più mani dallo stesso regista Roberto De Paolis assieme agli sceneggiatori Luca Infascelli, Carlo Salsa e Greta Scicchitano, Cuori Puri è un film duro, potente, una pellicola che ha la capacità di porre in stato di soggezione e accusa un’Italia che oggi, e andando avanti sempre di più, si trova a dover scontare l’insoddisfazione e la frustrazione di un Paese invaso dall’altro. La centrale storia d’amore di Agnese e Stefano viene infatti sostenuta fin dalle prime radici dalla cornice logora di una società che viviamo ordinariamente, intervallata dalla preponderante e a tratti didascalica religiosità di una Chiesa la quale dona rifugio e cerca di tener lontano i propri seguaci dalla tentazione della carne.
Un contorno, una verità contemporanea che pone sullo stesso piano intolleranti e fedeli e che risulta più efficace – e per questo forse anche difficilmente fruibile in quanto accettazione del pubblico – del rapporto fugace e incerto dei due personaggi principali.
Con un protagonista maschile, il romano Simone Liberati, che con l’insolenza bonaria del coatto capitolino sovrasta in senso recitativo, ma soprattutto trascinante, la chiusa e inscrutabile Selene Caramazza, i due ragazzi si muovono su una sceneggiatura che non fornisce sufficienti motivi per credere nella nascita del loro rapporto, dando inizio a un legame incomprensibile e non abbastanza coinvolgente da convincere il pubblico.
Cuori Puri – Quando la promessa non viene mantenuta
Un film che non sfrutta al meglio le ottime intuizioni di partenza, che nel suo mare di argomenti appetibili e interessanti non è in grado di trarne una resa del tutto incisiva e rilevante. Distendendosi troppo, in temi principalmente di durata e chiarificazione dei mondi in cui abitano i personaggi, Cuori Puri concentra l’azione vera e propria allo scadere della prima ora di visione, inducendo gli spettatori a un’attesa che non giova in gran misura all’opera nella sua interezza.
Incastrando i protagonisti con inquadrature concise, lasciando che nessuna luce artificiale intacchi l’atmosfera quasi documentaristica della pellicola, Roberto De Paolis si pone l’obiettivo di raccontare la dimensione del diverso da noi e della paura di lasciare che ciò ci renda impuri. Interporre se stessi alla collettività, al lavoro, alla famiglia, per trovare in questa vita qualcosa che sappia regalare un contatto umano, un attimo di piacere. Per questo Cuori Puri è un film che avrebbe potuto significare tanto, ma nel suo voler eccedere decide di tradire la promessa data.
Il film è al cinema dal 24 maggio.