Cyrano Mon Amour: recensione del film di Alexis Michalik

Cinema e teatro si fondono in Cyrano Mon Amour che racconta le origini di uno dei testi francesi più recitati sul palcoscenico. Al cinema dal 18 aprile.

La nascita di uno dei testi teatrali più famosi di sempre: con Cyrano Mon Amour, il regista Alexis Michalik racconta la genesi dell’opera francese, partendo dal suo autore, Edmond Rostand. Alla fine dell’Ottocento, il giovane drammaturgo raccoglie un insuccesso dietro l’altro e ormai sembra aver perso ogni ispirazione. Grazie all’amica e attrice Sarah Bernhardt, Rostand conosce Constant Coquelin, il più grande attore del momento, che insiste nel voler recitare nella sua prossima commedia. Edmond non vuole farsi sfuggire questa occasione, peccato che Coquelin sia molto esigente e vorrebbe portare l’opera in scena in sole tre settimane. Rostand non l’ha ancora scritta, e conosce solo il titolo del suo prossimo lavoro: Cyrano de Bergerac.

Cyrano Mon Amour: teatro e cinema si fondono in un’unica arte

Dopo aver portato a teatro Edmond (questo il titolo della pièce originale), dove immaginava la creazione del Cyrano in maniera romanzata, il regista Alexis Michalik trasporta l’opera sul grande schermo, così che due arti visive, così apparentemente diverse tra loro, diventano una sola. Teatro e cinema si fondono in una storia divertente, che Michalik riesce a rivisitare in modo piacevole, seppur la formula non sia del tutto originale.

Cyrano Mon Amour

La fusione tra le due arti è evidente nell’uso dei colori, luminosi e vivaci, e la resa scenica che ricorda quella di un palcoscenico. I personaggi dialogano tra loro, si muovono a ritmo di musica, spesso si trovano al centro di una sequenza animata, e sembrano parlare anche con lo spettatore.

Cyrano Mon Amour: un’opera biografica che diventa una commedia degli equivoci

Al centro di Cyrano Mon Amour, come pure nell’opera di Rostand, vi è il classico triangolo amoroso. L’affascinante Léo Volny (interpretato da Tom Leeb) ama Jehanne d’Alcy (Lucie Boujenah), ma incapace di esprimere i suoi sentimenti, si affida all’amico drammaturgo Edmond Rostand (Thomas Solivérès) che, parola dopo parola, riesce a dichiararle il suo affetto. Lo scrittore inizia con lei una lunga relazione epistolare (mettendo anche a rischio il suo matrimonio, con la moglie che sospetta un’infedeltà), e Jehanne si convince che sia stato Léo a comporre quelle romantiche lettere d’amore.

Cyrano Mon Amour cinematographe.it

Cyrano Mon Amour non si concentra troppo sulle tresche sentimentali, piuttosto esse sono un pretesto per raccontare i retroscena dello spettacolo teatrale: dalla crisi del settore al dietro le quinte, tra attori capricciosi e prime donne. Il film quindi più che una biografia è una commedia degli equivoci, messa in scena grazie al triangolo amoroso che non sfocia mai nel dramma. Alla prima davanti al pubblico, la piéce sarà ovviamente un successo.

Cyrano Mon Amour: il Cyrano, simbolo dell’ero romantico

Constant Coquelin (che nel film ha le fattezze di Olivier Gourmet) è stato il primo interprete del Cyrano de Bergerac, a cui il vero Rostand dedicò la sua piéce teatrale. Pare che l’attore fosse talmente preso dalla parte che si trasformò, da testa a piedi, nel personaggio creato dal celebre autore francese.

Cyrano mon Amour cinematographe.it

Il Cyrano è un eroe romantico, ancora oggi rappresentato nei palcoscenici di tutto il mondo. Determinato, un po’ arrogante, ma fiero dei suoi ideali, sono queste caratteristiche a renderlo un personaggio moderno e umano. Per tutta la vita, Cyrano ha vissuto all’ombra del suo amico Christian (Cristiano nella versione italiana), a cui ha dato voce per conquistare la bella Roxanne (Rossana), e ha finito per idealizzarsi, diventando proprio quella persona. Forte di questa consapevolezza, prima di morire, Cyrano può finalmente amare e lasciarsi amare dalla donna.

Cyrano Mon Amour è nelle sale italiane dal 18 aprile distribuito da Officine Ubu.

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.3