Da Vinci’s Demons – 3×0: recensione

È un miraggio vedere in tv la terza stagione di Da Vinci’s Demons che dopo continui rimandi,  ha finalmente debuttato in America sabato 24 ottobre. A più di un anno di distanza infatti la serie ispirata alla gioventù di Leonardo da Vinci e voluta per la rete Starz da David S. Goyer, torna in tv con 10 nuovi episodi, gli ultimi dopo un lungo peregrinare alla ricerca di una trama coerente ed avvincente. Da Vinci’s Demons infatti nonostante le grandi premesse iniziali, non ha mai brillato come dovrebbe, non è mai riuscito a catturare il cuore dello spettatore e, soprattutto, per svariati motivi la serie non ha mai compiuto il VERO salto di qualità.

La notizia della sua cancellazione dopo 3 stagioni ed appena 28 episodi all’attivo, arriva non solo alla luce di ascolti poco esigui per permettere allo show di sopravvivere in tv, ma il tutto va ricercato in un pressapochismo di un plot che purtroppo non ha mai divertito ed emozionato come in molti credevano. Ed anche questa season premiere di Da Vinci’s Demons ha confermato i dubbi e le incertezze che aleggiavano da tempo sulla serie tv dato che, in 55 minuti di girato, la linea narrativa non ha compiuto passi da gigante, facendo annaspare il plot stesso in un pantano di noia e prevedibilità. Tom Riley è ancora l’iconico Leonardo Da Vinci il quale è ad Otranto, ancora alla ricerca del libro delle Lamine, dopo il suo viaggio fallimentare compiuto in America.

DaVinci's Demons 2014

Una scena della stagione 3 di Da Vinci’s Demons

Otranto è sotto assedio dei Turchi ed ora il giovane inventore, deve proteggere ciò che rimane del regno di Napoli ma soprattutto compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre il corso della storia. Intanto la Chiesa continua i suoi giochi di potere, gli inganni ed i patti scellerati per raggiungere i suoi biechi scopi, infatti vediamo il Conte Riario alleato ad un gruppo di sovversivi con l’intento di entrare a far parte dei ‘Figli di Mitra’ e scoprire cosa la Chiesa ed il Papa stesso nascondono con tanto ardore.

Da Vinci’s Demons: una serie confusa e sciatta

Si evince che la trama stessa di Da Vinci’s Demons è decisamente confusa, sciatta, senza il benché minimo criterio, costruita semplicemente sulle spalle di Tom Riley che, inerme di fronte a tutto ciò, riesce comunque a rendere credibile il personaggio da lui interpretato. Il resto è tutto dolore e noia, una noia latente che neanche questo incipit stagionale riesce a scrollarsi di dosso, e la serie continua la sua discesa negli abissi della commiserazione. Da Vinci’s Demons però anche se latita di contenuti (e di VERE emozioni) rimane una serie ambiziosa che ricostruisce nei minimi dettagli le atmosfere di un complesso periodo storico, fatto di miti e leggende. David S. Goyer seppur ha puntato a realizzare una serie radicata nella pop culture, fa trasparire un Leonardo Da Vinci sexy, caparbio, intelligente, in bilico fra sanità mentale e follia, e costruendo attorno a lui un archetipo storico dal grande respiro.

Un respiro smorzato in partenza però che, alla fin fine,  impedisce allo show di brillare come dovrebbe e, come appunto di evince anche da questa season premiere, la serie continua la sua discesa negli Inferi perdendosi in colpi di scena telefonati, inesattezze storiche e sparuti colpi scena. Arrivare quindi a chiudere la serie (si spera con un finale dignitoso), è simbolo che la rete stessa ha intuito in che mare ha navigato (e naviga tutt’ora) Da Vinci’s Demons. Un prodotto dal grande fascino che purtroppo non ha mai brillato per pienezza di contenuti.

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.8
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.6
Sonoro - 3.9
Emozione - 1.5

3.1

Voto Finale