Dalla paura all’amore: recensione del film Netflix con Elise Schaap
Un film pieno di buone intenzioni, ma qualche ingenuità di troppo: la recensione della nuova pellicola Netflix.
Dalla paura all’amore è un film romantico e drammatico disponibile in streaming su Netflix a partire dal 3 febbraio 2023. La pellicola ha un obiettivo molto preciso e sembra annunciarlo già con le sue prime immagini: prendere lo spettatore e portarlo dritto nella forza della storia d’amore, nella sua possibilità di guarigione e nel sogno che rappresenta anche nella vita di coloro che hanno perso ogni speranza. Una pellicola di buone intenzioni e ricca di valori importanti, quella del regista olandese Michiel van Erp è un’opera gradevole ed equilibrata creata su un materiale originario piuttosto leggero ma fruibile per il grande pubblico.
Il film, infatti, è nato come un’opera cinematografica, arrivata brevemente nelle sale italiane nei primi giorni di novembre 2022. Tuttavia, trattandosi chiaramente di un’opera dall’ambizione modesta, l’approdo su Netflix sembra molto più adatto al suo intento narrativo ed artistico. Ma cosa definisce un’opera adatta allo schermo cinematografico e come si discerne da un film “da streaming”?
Dalla paura all’amore: un film sull’amore e sul coraggio senza quel “guizzo” in più
Dalla paura all’amore è un film tratto dal romanzo di Saskia Noort, adattato per lo schermo dallo sceneggiatore Roos Ouwehand (Ooppels, Modern Love Amsterdam), ed è ambientato nella splendida isola italiana di Stromboli. Gli scenari spettacolari dell’isola vulcanica diventano lo sfondo delle avventure di Sara (Elisa Schaap), che giugne in questo luogo lontano con pochi bagagli ed una bottiglia di vodka in mano.
Il passato misterioso della protagonista intrattiene lo spettatore a sufficienza fino alla svolta di trama, che avviene attraverso l’incontro con Jens (Christian Hillborg), un guru danese in ritiro sull’isola sicula. L’incontro con Jens permette a Sara e anche al pubblico di addentrarsi nel suo passato, cercando di affrontare i demoni di un vissuto difficile e definito da una lunga serie di fallimenti. Sara, infatti, si confronta con altri pazienti di Jens, come il miliardario nevrotico Harold (interpretato da Tim McInnermy) e il timido Hans (Peter Embrechts). Giochi di ruolo ed immedesimazioni, ipnosi e lunghe sedute terapeutiche portano i personaggi ad affrontare se stessi, abbattendo le barriere che li separano dal loro inconscio e permettendo loro, così, di lottare contro le loro paure più profonde. Per un film che ambisce all’introspezione, tuttavia, Dalla paura all’amore risulta un po’ superficiale sulla falsariga di Mangia, Prega, Ama con protagonista Julia Roberts. Le interpretazioni degli attori principali, inoltre spesso risultano convincenti a metà.
Un film sull’introspezione, ma con molta poca “intro”
Dalla paura all’amore – titolo originale Stromboli – è ricco di ottime idee e cerca di tenere fede al materiale originale, il romanzo a cui si ispira. I personaggi, tuttavia, sembrano non andare troppo in fondo, cercando di schivare quelli che sono invece i temi più dolorosi e profondi toccati dal libro. L’opera di Saskia Noort, infatti, ha come scopo proprio di condurre il lettore attraverso la guarigione della psiche, la serenità nell’affrontare i propri demoni e la ricerca della pace mentale.
Argomenti così profondi, invece, nella pellicola di Michiel van Erp si diluiscono nella storia d’amore e nelle gag – non sempre riuscite e spesso un po’ banali – tra i protagonisti. Un viaggio nelle oscurità dell’animo e della psiche riesce a trovare la risuoluzione finale e l’approdo alla luce solo passando attraverso i tunnel più bui. Nonostante questa semplificazione eccessiva degli argomenti trattati, Dalla paura all’amore è un godibile film drammatico senza eccessive sbavature e riesce a infondere nello spettatore un sentimento di amore universale e gratitudine. I personaggi, benché spesso trattati con poca profondità psicologica e dunque credibilità, risultano simpatici e godibili, rendendo facile ai fruitori l’empatia nei loro confronti. Non tutte le pellicole drammatiche devono diventare dei capolavori e la leggerezza nell’affrontare una materia così complessa può anche risultare importante, capace di ridare speranza, fungere da ispirazione.
Dalla paura all’amore, in compenso, riesce a tenere alta l’attenzione grazie all’intelligente scelta di mettere la magnifica isola di Stromboli come sfondo alle avventure di Sara e Juns, mettendo al centro dell’attenzione la bellezza di una terra troppo spesso lasciato nell’ombra. La bellezza è un veicolo potente e la guarigione, attraverso di essa, risulta quasi naturale.