Damien-1×01: recensione della serie tratta da Omen

Questa settimana una nuova serie tv ha fatto il suo debutto sull’emittente americana A&E. Si tratta di Damien, drama ideato e scritto dal produttore di The Walking Dead, Glen Mazzara.
Lo show è il sequel di Il Presagio-The Omen, film diretto da Richard Donner che negli anni 70 turbò non poco gli amanti del genere horror. Nella pellicola veniva infatti trattato l’inquietante tema della venuta dell’anticristo sotto le sembianze di un bambino dall’aspetto innocente. Il messaggio era abbastanza chiaro: il male assoluto può essere tra noi e assumere le forme più impensabili.

Damien: tratto da Omen – Il Presagio arriva sul piccolo schermo il sequel con Bradley James

E proprio quel bambino che nel film del 1976 causò diverse morti cruente e provocò nello spettatore un certo senso di turbamento con il suo sorriso maligno è il protagonista del nuovo drama di Mazzara. Ormai Damien è cresciuto, è un uomo che ha rimosso i ricordi legati alla sua infanzia nefasta ed è completamente preso dal suo lavoro di reporter di guerra. Il giorno del suo trentesimo compleanno si ritrova coinvolto in un tafferuglio scoppiato nelle strade del quartiere cristiano di Damasco fra esercito e popolazione. Nel bel mezzo della mischia il giovane fotografo soccorre un’anziana donna che gli rivolge alcune frasi in latino dal significato incomprensibile. Dopo quel breve incontro iniziano per Damien una serie di eventi drammatici che lo conducono a ricordare stralci del suo passato e a iniziare a intuire quella terribile verità che ha voluto ignorare per anni.

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Bradley James è Damien

Fra morti abbastanza improbabili (essere risucchiati nelle viscere della terra a New York non capita di certo tutti i giorni) e citazioni bibliche (la città di Damasco non è stata scelta casualmente come ambientazione per gli eventi iniziali), il primo episodio di Damien ci fa abbastanza rimpiangere la pellicola originale. I colpi di scena non sono particolarmente sconvolgenti, l’atmosfera horror è quasi del tutto assente e la tensione è assolutamente impercettibile. In diverse occasioni abbiamo quasi l’impressione di ritrovarci in una puntata di Supernatural, con la costante sensazione che da un momento all’altro spuntino i fratelli Winchester muniti di acqua santa e sale per combattere l’incarnazione dell’anticristo.

Non è poi neanche molto facile affezionarsi al personaggio discretamente interpretato da Bradley James. Troppi avvenimenti e troppe rivelazioni non ci permettono di concentrarci su Damien e di conoscerlo meglio. Ciò che possiamo intuire è che il reporter abbia da sempre dovuto convivere con una natura umana ed una demoniaca che non ha fatto altro che causare drammi nella sua vita, ma non riusciamo a provare un vero e proprio interesse per nessuno dei due aspetti perché non ne abbiamo né il tempo né la possibilità.

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Una scena del pilot

Proprio gli avvenimenti e le rivelazioni in abbondanza non ci forniscono neanche un particolare input per proseguire con la visione della serie. Gli unici spunti di interesse che abbiamo riguardano il come il giovane fotografo riuscirà a combattere la sua natura maligna ormai risvegliata dagli eventi accaduti a Damasco e come riuscirà a sfuggire a chi cercherà ovviamente di fermarlo.

Il prossimo episodio di Damien verrà trasmesso dalla A&E lunedì 14 marzo. Ci auguriamo che per il proseguimento della serie lo showrunner Glen Mazzara non ci deluda e riesca a tirare fuori qualche asso dalla manica o che almeno riesca a ricostruire un’atmosfera horror che nel primo episodio è stata fondata su ben pochi elementi, alcuni dei quali provenienti dai flashback tratti dal film originale.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Emozione - 2.5

2.4