Divorce in the Black: recensione del dramma Prime Video

Divorce in the Black è un film ambizioso ma senza mordente che lascia gli spettatori inevitabilmente delusi.

Tyler Perry, uno dei registi più prolifici del panorama cinematografico contemporaneo, torna con Divorce in the Black, un dramma che, pur partendo con buone premesse, si rivela un’opera deludente e priva di mordente. Il film, disponibile su Prime Video a partire dall’11 luglio 2024, racconta la storia di una coppia afroamericana alle prese con la disgregazione del proprio matrimonio, ma non riesce a coinvolgere lo spettatore come dovrebbe.

Divorce in the Black: il drama con Meagan Goode non emoziona e non convince

Divorce in Black trama trailer cast - Cinematographe.it

La pellicola si apre con una scena potente e carica di tensione: il funerale del fratello di Dallas (Cory Hardrict), morto durante una rapina. Questo evento funesto fa da sfondo alla crisi matrimoniale tra Dallas e Ava (Meagan Good), una donna di successo che lavora in banca. La coppia, trasferitasi da una piccola cittadina della Georgia ad Atlanta per sfuggire alle dinamiche tossiche della loro comunità, si trova a fronteggiare vecchi e nuovi demoni. Dallas, il classico “bad boy” senza ambizioni, e Ava, la moglie devota in cerca di stabilità e amore, rappresentano archetipi che Perry ha esplorato innumerevoli volte. Tuttavia, qui, la loro storia manca di quella profondità emotiva che caratterizza le opere migliori del regista.

Dallas è un personaggio privo di ambizioni e con poche prospettive. La sua unica passione sembra essere un vecchio pickup che ha restaurato insieme al fratello deceduto. Questo elemento, che potrebbe aggiungere una dimensione emotiva al suo personaggio, è invece trattato in modo superficiale. Ava, d’altra parte, è ritratta come una donna di successo ma intrappolata in un matrimonio senza amore, dove i suoi valori religiosi le impediscono di prendere la decisione di lasciare il marito, nonostante la sua evidente infelicità.

Divorce in the Black soffre di una sceneggiatura debole e prevedibile, dove i dialoghi risultano spesso artificiosi e privi di impatto. Perry, che ha curato regia, sceneggiatura e produzione, sembra aver approcciato questo progetto con una fretta e una superficialità che penalizzano fortemente il risultato finale. Il film si trascina senza mai riuscire a creare una vera connessione emotiva con lo spettatore, lasciando un senso di insoddisfazione e di occasione mancata. Meagan Good, nonostante il suo indiscutibile talento e fascino, non riesce a rendere convincente il personaggio di Ava, che appare spesso monodimensionale e stereotipato. La sua performance, sebbene tecnicamente competente, manca di quel calore e di quella passione che potrebbero rendere il personaggio più reale e interessante. Cory Hardrict, dal canto suo, non aggiunge nulla di nuovo al ruolo del marito problematico, offrendo una performance priva di spessore e originalità. Il suo Dallas è un personaggio piatto e poco sviluppato, che non riesce mai a diventare davvero interessante o empatico.

La regia di Perry non riesce a sollevare il film dalla sua mediocrità. Le scene che dovrebbero essere emotivamente cariche e drammatiche risultano piatte e prive di tensione. Emblematico è il confronto finale tra Ava e Dallas, che culmina in una rissa più ridicola che drammatica, privando il film di un climax degno di nota. Perry sembra aver perso il tocco che in passato gli ha permesso di creare momenti di grande intensità emotiva e di coinvolgere profondamente il pubblico. Un altro elemento che delude è la mancanza di originalità nella trama. La storia segue un percorso prevedibile e privo di sorprese, con situazioni già viste e risoluzioni scontate. Anche i temi trattati, sebbene importanti, sono affrontati in modo superficiale e banale, senza mai riuscire a offrire una riflessione profonda o interessante.

Divorce in the Black: valutazione e conclusione

Divorce in Black trama trailer cast - Cinematographe.it

Divorce in the Black si presenta come un’opera trascurabile nella filmografia di Tyler Perry, lontana dai suoi lavori più riusciti. Nonostante le buone intenzioni e le premesse interessanti, il film non riesce a coinvolgere o emozionare lo spettatore, risultando un esercizio di stile privo di sostanza. Per chi è alla ricerca di un dramma avvincente e ben costruito, Divorce in the Black rappresenta una delusione. Disponibile su Amazon Prime Video, questo film è consigliato solo ai fan più accaniti di Perry, ma anche loro potrebbero restare insoddisfatti.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.6