Don’t Look Up: recensione della commedia con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence
Il nuovo film del Premio Oscar Adam McKay racconta la vicenda di due astronomi che lottano per salvare la Terra da una cometa, ma la loro è una missione impossibile.
Una cometa sta per distruggere la Terra e il destino dell’umanità è nelle mani di un ansioso astronomo, il professore Randall Mindy, e della sua laureanda, Kate Dibiasky. Riusciranno a salvare il pianeta? In Don’t Look Up, nuovo film Netflix scritto e diretto dal premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa), Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence sono i protagonisti di questa commedia che nella trama ricorda i numerosi disaster movie molto in voga al cinema negli ultimi 25 anni, ma che nello stile di McKay racconta con satira tagliente diversi aspetti della società moderna. Un cast, possiamo proprio dire, stellare: Meryl Streep, Jonah Hill, Cate Blanchett, Tyler Perry, Mark Rylance, Ron Perlman, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott Mescudi, Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael Chiklis e Tomer Sisley. In cinema selezionati dall’8 dicembre e su Netflix dal 24 dicembre 2021.
Don’t Look Up – Una commedia estrema che fa riflettere
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La dottoranda in astronomia Kate Dibiasky scopre una cometa in orbita nel sistema solare in rotta di collisione con la Terra. Kate e il professore Randall Mindy con l’aiuto del dottor Oglethorpe partono alla volta della Casa Bianca per avvertire la presidente degli Stati Uniti d’America Janie Orlean del pericolo imminente: fra sei mesi la Terra verrà distrutta. Ma questa notizia non sembra preoccupare né lei né il suo incapace capo di gabinetto, nonché figlio, troppo impegnati a non perdere consensi a causa di uno scandalo sessuale. L’unica soluzione sembra quella di coinvolgere i media per catturare l’attenzione di tutta l’umanità e chiedere a gran voce un intervento tempestivo per salvare il pianeta, ma tutti sembrano minimizzare il problema.
Una commedia al vetriolo che usando situazioni estreme e tantissimi momenti di squisito e graffiante umorismo racconta attraverso la minaccia della probabile estinzione della Terra la deriva della società nella quale viviamo: inetti al potere rappresentati dal premio Oscar Meryl Streep nel ruolo di una presidente cinica, superficiale e interessata solo ai consensi, e del figlio/capo di gabinetto Jason, un esilarante Jonah Hill, l’american idiot tipo, due degni epigoni di Donald Trump; parte dei media interessati solo al sensazionalismo, a spettacolarizzare le tragedie – “È la stampa bellezza” – a caccia dello scoop più pruriginoso e a veicolare informazioni edulcorate e sbagliate incarnati da Brie, l’anchorwoman di un seguitissimo programma tv del mattino, una inquietante Cate Blanchett; e naturalmente i social media pronti a ridicolizzare ogni cosa, a scovare complotti inesistenti, a screditare scienziati ed esperti per dare voce alle teorie più assurde e a fantomatici guru detentori di verità assolute. Come il personaggio di Peter Isherwell, interpretato dall’Oscar Mark Rylance, una sorta di lato oscuro di Steve Jobs.
Don’t Look Up – Adam McKay racconta la realtà senza filtri
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Adam McKay con una metafora estrema, ma che mostra l’inevitabile epilogo in un futuro molto prossimo, riesce a divertire e a far riflettere allo stesso tempo senza essere mai consolatorio ma assestandoci un netto pungo allo stomaco tra una risata e l’altra. Attraverso un montaggio serrato, scene accompagnate da didascalie accattivanti e ironiche, dialoghi fiume come il suo cinema ci ha abituati, McKay affronta senza retorica tematiche come l’emergenza ambientale mostrando in intermezzi apparentemente slegati dal contesto animali nei loro habitat naturali ignari di quello che sta per succedere, rispettosi del loro ambiente nel quale vivono in armonia mentre gli umani stanno condannando alla distruzione l’intero pianeta.
I personaggi di Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence – capaci di due performance “sfrenate” ma convincenti, senza scivolare nel caricaturale, come solo due talenti come loro possono fare – rappresentano il sapere che viene spogliato della sua autorità, che lotta contro un sistema indifferente e ignorante, vedendosi costretti a dover parlare il suo linguaggio per tentare di farsi ascoltare. Come il Dottor. Randall che accetta suo malgrado il ruolo di “astronomo sexy” per cercare di far ragionare l’umanità tutta e soprattutto le autorità che hanno gli strumenti per salvarla.
Don’t Look Up, non si sa quanto intenzionalmente, rimanda il pensiero all’attualità, all’ormai annosa polemica sui vaccini anti Covid-19 diventata una questione politica più che di salute, sulla quale ci si schiera a favore o contro come in una campagna elettorale, trattando esperti e medici come dei semplici opinionisti. In questo senso l’intero film e in particolare l’emozionante finale sono degli ottimi spunti per meditare sulle nostre scelte, sulla responsabilità che abbiamo nei confronti del pianeta che abitiamo e sull’importanza di rimettersi nelle mani di politici assennati e non di semplici urlatori di slogan e promesse a vuoto.