Emma e il giaguaro nero: recensione del film ecologista su Prime Video
Con Emma e il giaguaro nero, Gilles de Maistre regala una nuova storia ecologista e d'amicizia: la recensione del film.
Emma è una giovane studentessa cresciuta nella Foresta Amazzonica, dove ha stretto un forte legame con Hope, un cucciolo di giaguaro nero. Un tragico evento l’ha poi costretta a tornare a New York insieme a suo padre. Pur avendo lasciato la natura, Emma continua ad avere ricordi della sua infanzia in quel luogo così lontano e incontaminato. Crescendo, la giovane ha ereditato quello spirito ribelle e attivista di sua madre. Così, quando apprende che Hope è in pericolo, la ragazza decide di partire e tornare nella giungla per salvarla. Nella sua missione coinvolge anche accidentalmente la sua insegnante di biologia, con cui non ha un bel rapporto per via delle loro divergenze sulla natura. Emma e il giaguaro nero è una storia d’avventura in cui è forte il messaggio ecologista. Il regista Gilles de Maistre, dopo Mia e il leone bianco e Il lupo e il leone, regala al pubblico un altro racconto ambientalista e adatto a tutta la famiglia.
Emma e il giaguaro nero è un film di denuncia, ma da cui possiamo anche imparare molto
Restando fedele alla sua etica, de Maistre realizza un film di denuncia, facendoci riflettere sullo stato allarmante del nostro pianeta. Emma e il giaguaro nero pone l’attenzione sulla precarietà della Foresta Amazzonica, il cosiddetto “polmone verde” della Terra che è in grave pericolo a causa della deforestazione, ma lancia anche un grido d’allarme verso il pericoloso traffico di animali, come il regista aveva già fatto nelle sue precedenti due opere sopra elencate. Hope è una specie di giaguaro nero in forte rischio di estinzione. Eppure ciò non ferma bracconiere e persone senza scrupoli che per soldi fanno di tutto per strappare questa specie dal suo habitat naturale.
Mia e il leone bianco raccontava gli orrori della caccia a questo maestoso felino, il cui numero allo stato attuale è sconosciuto. Nel 2004 ne restavano solo 30 esemplari. Il lupo e il leone ha invece denunciato lo sfruttamento degli animali come oggetti di intrattenimento – ad esempio nel circo, dove gli animali sono tenuti in gabbie non sempre in condizioni ottimali. Emma e il giaguaro nero, come tutti i film di questo genere, non vuole solo farci aprire gli occhi su tali problematiche, ma anche invitarci a fare di più per salvaguardare il nostro pianeta e le sue specie. Emozionante è infatti il discorso che farà Anja (Emily Bett Rickards), l’insegnante di Emma a un certo punto del film: la donna spingerà le popolazioni locali dell’Amazzonia ad agire per fermare il bracconaggio, facendo capire come la convivenza tra uomo e animale è possibile.
Emma e il giaguaro nero punta sul realismo, ma non troppo
Le location dell’Amazzonia, seppur maestose e impressionanti, sono in realtà finte: il regista e la sua troupe hanno infatti ricostruito tutto in uno studio con l’utilizzo della computer grafica. Solo gli animali sono veri. La giovane attrice Lumi Pollack (che interpreta la coraggiosa Emma) aveva solo 13 anni all’epoca delle riprese e ha recitato insieme a un cucciolo di giaguaro addestrato per le scene iniziali che raccontano l’incontro tra la protagonista e Hope. Vi è anche una scena raccapricciante in cui Emma e Anja si trovano faccia a faccia con un grosso pitone. Uno stratagemma sicuramente funzionante, ed è infatti questo il punto di forza del film.
Emma e il giaguaro nero: valutazione e conclusione
Emma e il giaguaro nero porta in scena tematiche molto forti e attuali, sicuramente apprezzabili, ma che purtroppo non raccontano nulla di nuovo per il cinema moderno. Si apprezza comunque il lavoro di Gilles de Maistre nel voler utilizzare animali veri, piuttosto che affidarsi alla classica computer grafica (che viene utilizzata solo per ricreare la Foresta Amazzonica). Brava la giovane Lumi Pollack: le sue scene con il giaguaro sono commoventi e girate con grande disinvoltura, indizio del grande lavoro svolto dall’attrice e dalla collaborazione tra gli addestratori e la troupe di produzione.