FEFF 2021 – Endgame: recensione del film di Rao Xiaozhi
Endgame di Rao Xiaozhi è una commedia divertente e ben recitata.
Commedia degli equivoci ma anche alto citazionismo teatrale: così si potrebbe definire Endgame film del regista cinese Rao Xiaozhi presentato in anteprima europea al Far East Film Festival 2021.
Endgame: la trama del film di Rao Xiaozhi
Chen Xiaomeng è un giovane attore che fa fatica a trovare le giuste occasioni per sfondare nel mondo del cinema: nemmeno la sua agenzia si ricorda la sua faccia e la sua carriera sembra sfumare definitivamente davanti ai suoi occhi, insieme alla vita da sogno che ha sempre inseguito. Dopo un tentativo di suicidio fallito, il maldestro ragazzo assiste si reca in una sauna con un voucher per lavarsi, prima di tentare nuovamente il gesto fatale. Nel bagno, però, la saponetta gli scivola di mano, provocando la caduta di un uomo misterioso. Sdraiato privo di sensi, la vittima è l’occasione giusta per Chen, che ne approfitta per scambiare i documenti e acquisire così l’identità dello sconosciuto incosciente. Quest’ultimo viene dimesso dall’ospedale con una forte amnesia e cerca di ricostruire la propria vita attraverso gli oggetti che trova nell’appartamento di Chen, che intanto scopre che il misterioso uomo è Zhou Quan, un rinomato ed efferato killer professionista. Si instaura a questo punto una commedia degli equivoci, in cui entrambi gli uomini cercano di fare i conti con la loro “nuova” identità e di adattarsi a una quotidianità che non appartiene loro.
Endgame si affida molto alla bravura di Andy Lau e Xiao Yang
Rao Xiaozhi con Endgame costruisce un racconto divertente, in cui domande esistenziali si mescolano a citazioni del metodo attirare, moltiplicando i livelli di lettura e di recitazione del film stesso. In particolare modo regista e sceneggiatori possono fare affidamento sulla performance dei due attori protagonisti Andy Lau e Xiao Yang che danno vita a due personaggi inconfondibili e divertenti, capaci di mostrare ogni sfaccettatura dei rispettivi percorsi di conoscenza, fino allo scontro finale. Vista la durata, Endgame potrebbe facilmente cadere nella tentazione di ripetere episodi stereotipati e di iterare più volte le stesse dinamiche.
In realtà, fortunatamente, non è quello che accade: il ritmo mantiene sempre un buon livello, alternando momenti di commedia sfacciata a fugaci riflessioni sulla vita, fino ad arrivare al capitolo finale, vale a dire l’incontro tra i due rivali ormai più o meno coscienti di quanto è accaduto. In questo frangente il racconto rallenta, o meglio si dilunga, dando vita a uno scontro tra i due protagonisti in cui dare sfogo a tutto lo spirito di azione di Endgame che non aveva trovato sfogo fino a questo momento, arrivando inoltre dopo una parentesi narrativa dedicata a uno scorcio sentimentale che vede protagonista proprio Zhou Quan.
Il personaggio di Zhou Quan, lo spietato assassino smemorato, è senza dubbio quello meglio riuscito del film, anche se può contare su una controparte capace di reggere il livello e di fare da puntuale contraltare a questo personaggio particolare e divertente. Quello che convince di Endgame è anche il fatto di mettere in risalto come le abilità di ognuno possano essere messe a frutto in modalità diverse da quelle per cui vengono utilizzate nella loro vita di tutti i giorni. L’opera di Rao Xiaozhi è una commedia divertente e ben recitata, costruita su una sceneggiatura che tiene il ritmo, nonostante qualche digressione non sempre necessaria che ne allunga un po’ la durata, pur senza inficiare il risultato finale di un giudizio comunque inevitabilmente positivo.