Extortion: recensione del thriller con Eion Bailey

La recensione di Extortion, il thriller del 2017, scritto e diretto da Phil Volken, con un cast in cui figurano Eion Bailey, Bethany Joy Lenz, Barkhad Abdi e Danny Glover

Extortion è un thriller del 2017, scritto e diretto da Phil Volken, con un cast in cui figurano Eion Bailey, Bethany Joy Lenz, Barkhad Abdi e Danny GloverKevin Riley (Eion Bailey) è un dottore di successo che parte con la moglie Julie (Bethany Joy Lenz) e il figlio di sei anni (Mauricio Alemañy) per i Caraibi. Poco dopo il loro arrivo, noleggiano una barca e si avventurano per gli isolotti costellati nel mare splendente caraibico, ma malauguratamente restano arenati su una piccola isola a causa di un guasto meccanico del motore della barca. Dopo giorni senza cibo o acqua e quasi alla morte, vengono salvati da un pescatore locale, Miguel (Barkhad Abdi), che gli chiederà un milione di dollari per salvarli e, per Kevin, comincerà un vero e proprio inferno, che lo vedrà coinvolto in un’amara corsa contro il tempo per salvare la sua famiglia.

Extortion

Extortion: il thriller con Eion Bailey e Danny Glover

Extortion è un film che si può naturalmente dividere in due parti, ovvero una prima metà suggestiva ed efficace, mentre poi una seconda più inverosimile e dispersiva, che dilapida quanto fatto nella prima. Un thriller godibile con un’attenzione particolare ai suoi magnifici scenari caraibici, infatti è stato girato tra il Portorico e Los Angeles, e nonostante possa sembrare in un primo momento un film prevedibile, sa cogliere alla sprovvista lo spettatore, pur perdendosi mentre volge verso l’epilogo.

Extortion offre molta adrenalina e una buona dose di intrattenimento, un dramma corrosivo che richiede del tempo per svelarsi, una bruciatura lenta, il cui protagonista vero è il terrore. Un sentimento e una condizione in cui ci si immedesima molto, come anche il senso di impotenza, la perdita del controllo, la sensazione di non essere in grado di far nulla, paure che vengono messe a nudo in un racconto spesso freddante, in cui una vacanza diventa una battaglia per la vita e il tempo il più grande nemico.

Extortion

Extortion: adrenalina e intrattenimento in un racconto dispersivo

Extortion è un thiller però spesso illogico, non riflessivo, che non si separa dall’immagine di prodotto di mero intrattenimento, che è determinato da una sceneggiatura discreta che sa creare la tensione. La scrittura riesce spesso a rilanciare la trama, che dona un ritmo serrato alla narrazione, una velocità narrativa che è parte integrante dell’economia della storia, come anche la presenza di Barkhad Abdi, che impedisce al film di diventare una delusione su tutti i fronti.

In Extortion vengono adoperate spesso inquadrature dall’alto e alcune riprese che mirano ad inquietare, un metodo semplice ed efficace di paralizzare lo spettatore visivamente, senza implicare espedienti eccessivi come scene di caccia o sparatorie sfrenate. Ciò a cui la pellicola si affida è l’insieme di situazioni complicate e pericolose in cui gli elementi del thriller si risolvono, e funziona perché è credibile, perché la maggior parte delle cose che si susseguono si presentano come qualcosa che potrebbe accadere a chiunque.

La tematica che porta avanti non è certamente nuova, soprattutto quando ci si trova davanti ad una storia e un dramma in cui è l’uomo e padre di famiglia a dover risolvere qualsiasi dilemma che si presenta, relegando la donna a comparsa spersonalizzante, senza voce e senza possibilità di riscattarsi. Ovviamente dal punto di vista drammatico Extortion non è sicuramente privo di errori e tende a diventare un po’ irrealistico, ma è un film che fa il suo dovere e sfrutta a pieno la bravura dei suoi attori.

Regia - 2
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.5