Fate/stay night: Heaven’s Feel – II. lost butterfly: recensione
Recensione di Fate/stay night Heaven's Feel - II. lost Butterfly al cinema con la battaglia per il Santo Graal, condotta da Shirou per salvare Sakura.
Il 2019 è l’anno di Fate/stay night Heaven’s Feel – II. lost Butterfly, il secondo capitolo della celebre saga di anime giapponese Fate/stay night e del filone Heaven’s feel.
Un anime giapponese di grande successo internazionale che racchiude in sé tante caratteristiche tipiche dell’animazione giapponese così come anche della cultura nipponica narrata attraverso la grafica animata.
Un anime decisamente per un pubblico adulto, che riprende la battaglia di un gruppo di eroi per l’appropriazione del Santo Graal. Il protagonista Shirou si trova in una nuova battaglia per proteggere Sakura dopo il rapimento da casa sua e dopo aver scoperto quanto sia potente e pedina pericolosa se sfruttata dalla fazione avversaria. Accanto a lui anche Rin Tohsaka, master di Acher.
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Atmosfera e narrazione dai tratti marcatamente dark, accompagnati anche da una colonna sonora solenne e cupa, soprattutto nei momenti di battaglia. Momenti di battaglia che in questo film ci sono stati, specialmente nella parte centrale accompagnate da colonne sonore originali, che in alcuni punti marcano la firma di Aimer cantautrice giapponese.
Fate/stay night: Heaven’s feel – II. lost butterfly: i conflitti emotivi superano quelli dei combattimenti
Rispetto ai capitoli precedenti questi momenti di battaglia sono stati comunque minori di presenza e durata, per quanto quello centrale sia stato piuttosto epico come stile narrativo, è stato anche molto lento come passaggio di frame grafici e nel risvolto privo di grossi colpi di scena.
La dinamicità e i momenti di combattimento e di azione sono stati sacrificati in Fate/stay night: Heaven’s feel – II. lost butterfly per mano di un focus sul rapporto da Shirou e Sakura e su quanto questo possa aver inciso su tutta la trama. Infatti Shiruou pur di stare accanto a Sakura e non tradirla, tradisce i suoi ideali morali e rischia così di mettere anche a repentaglio la vita dell’intera umanità. Per questo, l’attenzione nel rapporto tra i due protagonisti serve proprio a far capire le motivazioni di Shirou a portare avanti comunque la sua battaglia per il Santo Graal e per la salvezza di Sakura. Numerosi i momenti tra i due protagonisti, che si alternano dalla sfera poetica e romantica a quella erotica, quest’ultima rispetta lo stile di narrazione cupo, inquietante e piuttosto angoscioso, infatti in molti passaggi narrativi le scene erotiche si alternano a quelle di battaglia.
Novanta minuti di film per un complesso narrativo che scorre piuttosto lentamente e che non mostra molti accadimenti, infatti si conclude con un finale aperto con tanto di climax che fa attendere un terzo capitolo che prosegua questa battaglia del Graal. Novanta minuti che si concentrano principalmente sui sentimenti e le personalità di Shirou e Sakura, mettendo da parte gli altri personaggi e anche tutto quello che effettivamente accade sullo sfondo. Una scelta comprensibile per poter dare il giusto peso alle motivazioni di Shirou e alle sue scelte tra sentimenti e moralità, ma che comunque rallenta di molto l’intera narrazione e la scosta dall’elemento principale che è quello dell’azione e del combattimento.
Si può quindi assumere che il conflitto sia presente comunque in Fate/stay night: Heaven’s feel – II. lost butterfly, ma è emotivo e psicologico e riguarda Shiruou e Sakura ed esso supera per questo capitolo, quello di azione e violenza che si perpetua solitamente sul campo di battaglia. Una scelta precisa che fa di questo capitolo un capitolo ponte, di passaggio a uno sviluppo di trama più dinamico che si avvicina al finale di questo filone narrativo.