Federico Chiesa – Back On Track: recensione del documentario Prime Video
Disponibile su Amazon Prime Video dal 3 febbraio, Federico Chiesa - Back On Track è il documentario che segue il calciatore juventino durante il recupero dal brutto infortunio subito a gennaio 2022.
La caduta e la rinascita, l’infortunio e la riabilitazione, dal giorno 0 al rientro in campo. Federico Chiesa – Back On Track è il documentario scritto da Alessandro D’Ottavi (Scomparsi, All or Nothing: Juventus), prodotto dallo Juventus Creator Lab e disponibile su Prime Video dal 3 febbraio che, partendo dal grave infortunio subito dall’attaccante della Juventus e della nazionale italiana, Federico Chiesa, ripercorre tutte le tappe del lungo percorso riabilitativo che ha permesso all’attuale numero 7 juventino di calpestare nuovamente il manto di un campo da calcio, circa 10 mesi dopo l’ultima volta.
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Federico Chiesa – Back On Track: un percorso lungo 297 giorni
9 gennaio 2022, allo Stadio Olimpico di Roma è di scena Roma-Juventus, match valido per la 21ª giornata di serie A. Al 32° minuto del primo tempo, a causa di un intervento scomposto del difensore giallorosso Chris Smalling, Federico Chiesa, accasciatosi a terra dolorante, è costretto ad uscire dal campo. Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, stagione finita con 4 mesi d’anticipo e il timore per una riabilitazione lunga e delicata. Il documentario segue costantemente il calciatore, partendo dal momento della caduta e seguendo poi ogni tappa della sua lenta risalita, un recupero sporcato dal dolore e dalla paura di non riuscire a tornare ai livelli di un tempo.
Il bianco e il nero della maglia assorbono la pellicola per riproporre il momento buio, l’inizio di un percorso fatto di attesa, di determinazione e di fiducia, che insegue la luce dello Juventus Stadium, passando dal rettangolo di gioco al centro medico, da casa ai campi d’allenamento, ponendo la macchina da presa come testimone costante della vita del calciatore, trasformando il privato in pubblico e mostrando tutte le fasi e tutti i protagonisti di un recupero che ha permesso a Chiesa ti tornare a calciare un pallone dopo 297 giorni. Il lavoro del dottor Nikolaos Tsoiroudis, a capo un team che dall’operazione segue l’attaccante italiano fino ad un suo totale reintegro in squadra, si interseca con l’apporto di una famiglia costantemente presente, in primis quello della madre Francesca Lombardi, e con la nascita del rapporto con Lucia Bramani, attuale compagna del giocatore, conosciuta poco dopo l’infortunio.
Il fuori campo del campo da calcio
Il merito del film è proprio quello di riuscire a mostrare con la medesima lucidità la parte d’interesse medico, che analizza singolarmente ogni tappa del recupero sia fisico che mentale di Federico Chiesa, e i momenti legati alla sua sfera più privata. Pur non brillando di originalità e pur rispettando alcuni di quei codici inutilmente virtuosistici di una parte del documentariato più mainstream, il lungometraggio ha il vanto di raccontare un percorso a molti poco noto, mostrando con trasparenza la risalita di uno dei calciatori più talentuosi della Juventus e della nazionale italiana. Un opera interessante, non pensata per emozionare quanto più per documentare e per mostrare, mostrare il lato meno conosciuto della vita di uno sportivo, il lato nascosto di una carriera ancora ai suoi inizi; il fuori campo del campo da calcio.
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