Fenomenas – Indagini Occulte – recensione dell’horror surreale Netflix
Tre donne occultiste devono risolvere un mistero: chi ha assalito il loro mentore padre Giròn?
Fenomenas – Indagini occulte (in originale, Las Fenomenas – Visitan Palacio) è un film distribuito da Netflix dal 14 aprile 2023, diretto da Carlos Theròn e interpretato da Belen Ruada, Toni Acosta, Gracia Olayo.
Cosa racconta il film? Tre donne di mezza età che indagano su eventi paranormali sono messe alla prova quando il loro leader spirituale padre Giròn scompare. Aiutate da un giovanissimo studente di fisica, saranno chiamate a risolvere il mistero della casa dove l’uomo è stato assalito da una figura sconosciuta, incontrando una coppia che sembra perseguitata da fantasmatiche presenze.
Fenomenas – Indagini occulte: fantasmi dagli anni Novanta
Basato su una storia vera è un classico disclaimer che spesso serve per spaventare un pubblico attirato dal genere horror: nel caso di Fenomenas la storia si rifà effettivamente al lavoro del gruppo Hepta, un team di professionisti dell’occulto fondato nel 1987 a Madrid da padre Josè Maria Pilòn.
Non è certo la prima volta che il cinema ricalca inquietanti e inquiete vicende dove la realtà sfuma nel mistero (basta pensare al successo di The Conjuring con le storie dei coniugi Ed e Lorraine Warren): il gruppo Hepta è stato protagonista negli anni di numerosi episodi inspiegabili -almeno in apparenza-, tra cui proprio il caso del 1999 conosciuto come El Baùl del Monje, un negozio di antiquariato al centro di spaventosi eventi paranormali.
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Le tre principali collaboratrici di Padre Pilòn erano Sol Blanco, Paloma Navarrate e Piedad Cavero: e sono state proprio loro al centro del caso in cui rumori violenti venivano avvertiti nel negozio di Madrid, oltre a oggetti volenti, odori sgradevoli e ombre umane che apparivano e scomparivano all’interno delle stanze.
Fantasmatiche presenze
È in accordo con il gruppo Hepta (o almeno con i suoi sopravvissuti) che Theròn ha riadattato quella storia, romanzandola e vestendola come un horror dall’impianto classico che si fa apprezzare per le sue contaminazioni. Fenomenas non è infatti il solito jump scare, né l’horror che insegue a tutti i costi la modernità attraverso gli effetti speciali visivi, e non è neanche un figlio di Scream che cerca di riscrivere la grammatica di genere (o quantomeno sovvertirne la sintassi): il film di Theròn sa infatti trovare una sua linea, che anche non essendo innovativa, sa essere personale e accattivante.
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Indagini Occulte parte infatti come una commedia nera, mettendo in scena una vicenda che si ingarbuglia lentamente avvitandosi intorno alle sue poche linee narrative, attraverso un ritmo da commedia surreale dal sorriso beffardo tipicamente iberico.
E qui inizia il suo slalom: perché Fenomenas si presenta come una commedia, si rivolta con ombre horror, poi spariglia le carte e sembra approdare ad una più banale detection; per poi giocare le ultime carte e diventare un fantasy inquietante.
Può sembrare confuso, ma invece è proprio questa la sua caratteristica vincente: il film Netflix riesce a mantenere una sua coesione narrativa e coerenza interna nonostante questo correre tra i generi grazie a quel particolare gusto mediterraneo vicinissimo ad Almodovar, che irride tutto ma non ride di niente.
E allora ogni picco di grottesco si veste di un cromatismo morbido che abbraccia un gusto cinefilo equilibrato e delicato: la storia procede per sbalzi, tra alti e bassi, e anche se si concede di abbandonare personaggi per strada (come la coppia di infestati o lo studente di fisica) arriva fino alla fine portando a casa il risultato: piacere senza strafare.
Fenomenas – Indagini occulte: una commedia che spaventa o un horror che fa ridere?
Fenomenas- Indagini occulte è uno di quei rari film che non hanno pretese autoriali pur mantenendo un loro stile anche grazie al polso che mostra il regista. Forse con qualche rifinitura in più avrebbe potuto volare più in alto, anche perché le numerose concessioni all’easy telling non dovrebbero bastare a farlo arrivare in alto nella chart di Netflix. In questo modo resta preso in mezzo: così come non è né una commedia nè un horror ma un po’ di entrambi (con risultati felicissimi), rimane un film che non è né troppo mainstream né per nulla autoriale. La scrittura è raffinata, la fotografia perfetta, il sonoro sbraca un po’.